Il mieloma multiplo è un particolare tipo di tumore che va a colpire le plasmacellule, ovvero quelle cellule contenute nel midollo osseo che hanno il compito di produrre gli anticorpi.
In questo caso, il mieloma multiplo causa una moltiplicazione incontrollata di una plasmacellula, chiamata componente monoclonale, che si accumula nel sangue e nei tessuti.
La proliferazione delle cellule tumorali, quindi, va ad ostacolare quella delle altre cellule del sangue e causa un indebolimento delle difese immunitarie – oltre a anemia o difficoltà a fermare emorragie.
Cerchiamo di fare chiarezza sui sintomi di questo disturbo e sulle modalità di cura.
Come riconoscere il mieloma multiplo: i sintomi
Alcuni pazienti che vengono colpiti da mieloma multiplo non presentano alcun sintomo, ricevendo la diagnosi dopo alcuni esami fatti per motivi non concernenti al mieloma.
Tuttavia, ovviamente, esistono diversi segnali per riconoscere questa patologia.
Eccoli di seguito.
Dolore alle ossa
Il primo sintomo del mieloma multiplo, quello più comune (colpisce quasi il 70% dei pazienti che ne soffrono), è senz’altro il dolore alle ossa.
Questo malessere si può provare in:
- schiena;
- anca;
- colonna vertebrale;
- bacino;
- coste;
- cranio;
- costato.
Oltre al bruciore, si può rilevare anche una maggiore sensibilità e fragilità dell’osso, che può finire con il rompersi dopo un lieve trauma.
Se si prova un dolore localizzato acuto e persistente, potrebbe trattarsi di una frattura ossea patologica, mentre il coinvolgimento delle vertebre può portare alla compressione del midollo spinale.
Ipercalcemia
L'aumento delle lesioni ossee può anche aumentare il rilascio di calcio nel sangue e, di conseguenza, causare ipercalcemia.
Un elevato livello di calcio nel sangue influenza la funzione dei nervi e può provocare:
- sete eccessiva;
- nausea;
- costipazione;
- perdita di appetito;
- confusione mentale.
Anemia
La diminuzione del numero di globuli rossi, ovvero l’anemia, può causare:
- stanchezza;
- debolezza;
- difficoltà respiratoria.
Leucopenia (diminuzione dei globuli bianchi) e trombocitopenia (calo delle piastrine) portano, invece, a:
- minor resistenza alle infezioni;
- maggior sanguinamento anche in seguito a banali tagli.
Sindrome di Iperviscosità
In alcuni casi di mieloma multiplo, si può riscontrare un incremento di viscosità plasmatica, che determina:
- sintomi emorragici;
- disturbi neurologici;
- ischemia coronarica.
Disturbi neurologici
Le manifestazioni neurologiche che insorgono in seguito ad un mieloma multiplo, possono comprendere:
- dolori nevritici;
- debolezza;
- intorpidimento degli arti;
- dolore radicolare;
- compressione del midollo spinale;
- sindrome del tunnel carpale;
- neuropatie provocate dall'infiltrazione di depositi di amiloide.
Insufficienza renale
Quando si producono grandi quantità di immunoglobuline, si possono causare lesioni a carico delle strutture del rene.
In questo caso, la presenza di catene monoclonali nell’urina, causate dal mieloma, è nota come Proteinuria di Bence-Jones.
Deficienza immunitaria
La riduzione dei globuli bianchi porta ad una minor resistenza alle infezioni, che possono essere di diverse gravità e rappresentano la principale causa di decesso dei pazienti con mieloma multiplo.
Possiamo avere:
Il periodo di maggior rischio per l'insorgenza di infezioni comprende il periodo subito successivo all'inizio della chemioterapia.
Cura e aspettative di vita
Per quanto riguarda la cura e il trattamento dei pazienti con mieloma multiplo che presenta segni di malattia attiva, si utilizzano diverse classi di farmaci.
Ai chemioterapici classici, si possono aggiungere:
- inibitori del proteasoma;
- talidomide e suoi derivati.
Per i pazienti con mieloma multiplo che non risponde ai trattamenti standard, invece, si utilizzano terapie più innovative come gli anticorpi monoclonali, che stimolano l’eliminazione delle cellule tumorali da parte del sistema immunitario.
Si possono, quindi impiegare combinazioni di vari farmaci somministrati assieme al desametasone, un corticosteroide.
Il trapianto di cellule staminali ematopoietiche, utilizzato per ripristinare il sistema ematopoietico, responsabile della produzione delle cellule del sangue, può essere usato nei pazienti con meno di 70 anni – a patto che non presentino:
- problemi cardiaci;
- problemi polmonari;
- problemi epatici.
Le cellule staminali ematopoietiche vengono prelevate in due modi:
- trapianto autologo, ovvero di sangue o midollo del paziente stesso (il rischio che la malattia si ripresenti è elevato);
- trapianto allogenico, ossia di un donatore compatibile (la recidiva è bassa, ma la mortalità è più alta per via del rischio di rigetto).
Quando si trattano casi particolari di mieloma multiplo, si può ricorrere anche a:
- radioterapia;
- chirurgia;
- terapie di supporto, come fattori di crescita, per stimolare la produzione di globuli rossi e globuli bianchi;
- bifosfonati, per contrastare il danno osseo.
I pazienti con mieloma indolente, in cui il tumore non cresce attivamente e velocemente e non causa danni, non vengono sottoposti a trattamento, ma solo ad attenta osservazione.
Infine, per quanto riguarda l’aspettativa di vita media, se fino a 15 anni fa era di poco più di 2 anni, oggi, grazie a nuovi farmaci e all’ottimizzazione di strategie terapeutiche, la prognosi della malattia è notevolmente migliorata, arrivando ad un’aspettativa di vita media di circa 7 anni.