I tumori al seno triplo negativi (TNBC) rappresentano circa il 10-15% di tutti i tumori al seno: sono notoriamente aggressivi e difficili da curare, anche a causa delle limitate opzioni di trattamento al di fuori della chemioterapia.
Le forme di cancro al seno triplo negativo (TNBC, dall’inglese triple-negative breast cancer) si chiamano così perché le cellule tumorali che caratterizzano questa neoplasia non hanno sulla superficie nessuno dei tre classici bersagli verso cui vengono dirette le cure più efficaci, ovvero i recettori per gli estrogeni, quelli per i progestinici e HER2, un recettore per il fattore di crescita epiteliale.
Secondo un nuovo studio, pubblicato sulla rivista Nature, vi sono però buone notizie inerenti il campo della cura. Due farmaci usati per decenni nel trattamento di altre malattie potrebbero aiutare a migliorare i risultati nelle pazienti affette da TNBC: parliamo della metformina – principio attivo impiegato per il diabete di tipo 2 – e dell’ematina.
Utilizzati insieme, questi due farmaci potrebbero fornire un trattamento efficace per le donne con tumore al seno? Sembrerebbe di sì. Partiamo da principio.
Correlazione tra iperglicemia e cancro
Studi preclinici suggeriscono che il diabete di tipo 2 potrebbe giocare un ruolo fondamentale nella crescita e nella trasformazione maligna delle cellule attraverso lo stress ossidativo correlato all’iperglicemia, all’insulino-resistenza e allo stato di infiammazione cronica.
L’insulina, infatti, stimola la proliferazione cellulare e viene spesso prodotta in eccesso nelle cellule maligne. L’alterato metabolismo del glucosio e l’iperglicemia a digiuno sono state anche associate allo sviluppo di tumore al seno nelle donne in post-menopausa.
Infine, è stato documentato che l’inattività fisica ovvero una vita sedentaria può contribuire allo sviluppo sia del diabete di tipo 2 che del tumore al seno.
Metformina, da sola non basta
La metformina è un farmaco ipoglicemizzante di prima scelta impiegato per trattare il diabete mellito di tipo 2. L’ematina, invece, è un farmaco somministrato per via endovenosa nel trattamento delle porfirie, un gruppo di malattie rare che colpiscono la pelle o il sistema nervoso.
In recenti studi, è stato dimostrato che la metformina potrebbe avere effetti anti-cancro dunque la capacità di inibire la crescita tumorale e indurre alla morte delle cellule cancerose nelle pazienti. Tuttavia, è bene sottolinearlo, alcune cellule tumorali risultano più sensibili alla metformina rispetto ad altre.
“Vi sono un certo numero di studi clinici attualmente in corso volti a testare il ruolo della metformina nel trattamento del cancro” – ha spiegato la dr.ssa Marsha Rosner, autrice dello studio e professoressa del Dipartimento per la Ricerca sul Cancro di Ben May all’Università di Chicago – “Tuttavia, attualmente, non esiste alcun marcatore in grado di prevedere i soggetti che potrebbero trarre beneficio dal trattamento con metformina o coloro che potrebbero essere resistenti“.
Metformina ed ematina, risultati incoraggianti
Se la sola metformina non ha ancora dato risultati definitivi e soddisfacenti, la sua associazione con l’ematina potrebbe dare risultati maggiormente incoraggianti.
In particolare, il team di ricerca ha utilizzato l’ematina per inibire la produzione della proteina BACH1, altamente espressa nelle pazienti con tumore al seno. Tramite un approccio bioinformatico, è emerso che tale proteina svolge un ruolo fondamentale nella diffusione dei tumori più aggressivi.
L’ematina sembra dunque in grado di ridurre i livelli di BACH1. Proprio così. È stato infatti scoperto che le cellule tumorali dei topi sono diventate più sensibili alla metformina. Non solo. Le cavie trattate con una combinazione di ematina e metformina hanno avuto una ridotta crescita del tumore.
La combinazione dei due farmaci potrebbe anche limitare la crescita di altri tipi di cancro in cui BACH1 è altamente espresso, del polmone, del rene, dell’utero e della prostata.
Certo, sono necessarie ulteriori ricerche per confermare i potenziali effetti positivi dell’ematina e della metformina in pazienti con cancro al seno triplo negativo.
Secondo la dr.ssa Alice Police, Direttore del reparto dedicato alla Chirurgia al seno del Northwell Health Cancer Institute, «i risultati iniziali della ricerca sono molto promettenti».