Metastasi vertebrale: purtroppo, migliaia di pazienti ogni anno fanno i conti con gravi complicanze legate ai tumori che, in alcuni casi, possono espandersi toccando anche le ossa.
Quando a essere colpite sono le vertebre, si parla di tumore metastatico o tumore secondario (originato da un cancro solido o liquido) a localizzazione vertebrale, appunto.
Va subito detto che esiste una differenza rispetto al tumore vertebrale primitivo, ovvero quel cancro che nasce proprio all'interno della vertebra e si estende partendo da lì.
Facciamo chiarezza.
Metastasi alle vertebre: le cause
Lungo la colonna vertebrale si manifestano più frequentemente dei tumori secondari, diffusi in primis attraverso la via venosa.
Dunque, è il sangue il canale preferenziale che porta le cellule metastatiche a colpire altri organi o tessuti. Le cellule malate, una volta lì, proliferano e si "impossessano" del tessuto osseo.
La conseguenza? Un chiaro indebolimento dell'osso vertebrale o, in altri casi, un indurimento delle lesioni osteo-addensanti. I pazienti lamentano anche fratture con dolore, disequilibrio e compromissione dei nervi.
Quali sono i sintomi del tumore vertebrale?
Il dolore è il sintomo chiave. Può manifestarsi da seduti o camminando, in modo continuo o interrotto, di notte o di giorno.
Non solo: questa sindrome mialgica può espandersi in più aree, con deficit neurologici, qualora vada a ledere le strutture nervose e il midollo spinale (in questi casi, anche le gambe possono presentare dolore acuto).
Certamente, quando il dolore alla schiena dura più di 15 giorni e si ha un passato di malattia tumorale, è consigliabile rivolgersi quanto prima al proprio medico per un approfondimento.
I sintomi maggiormente riscontrabili quando si ha un tumore alle vertebre sono:
- difficoltà nel controllo degli sfinteri anale e vescicale;
- difficoltà nella deambulazione;
- formicolio agli arti (parestesie);
- debolezza generalizzata (astenia);
- dolore localizzato.
Tumore "secondario" alla schiena: come si diagnostica
In primis, in questi casi, si esegue una RX e una visita specialistica da un ortopedico o neurochirurgico. Può capitare che le immagini ottenute dall'esame radiografico non siano chiare, portando l'esperto a procedere con una TAC o con una Risonanza Magnetica.
Nel caso dovesse risultare necessario, si potrebbe anche richiedere una ago-biopsia TAC-guidata, per avere una diagnosi istologica, in grado di delineare la natura del tumore alle vertebre.
Lo stadio del cancro - e dunque la sua gravità - permetteranno di valutare la terapia più idonea.
Per effettuare la diagnosi di tumore alla schiena, si possono eseguire:
- risonanza magnetica;
- lo studio delle risposte del sistema nervoso (potenziali evocati) in caso di compromissione del midollo spinale;
- Tac;
- Pet, in caso di sospetta metastasi vertebrale;
Cosa fare: le cure
Non esiste una strada unica: è il caso di dire che dipende dai casi e, certamente, c'è un approccio multidisciplinare.
Le vie percorribili per curare un tumore vertebrale sono:
- chemioterapia;
- radioterapia;
- immunoterapia;
- chirurgia;
Gli specialisti a cui rivolgersi sono:
- oncologo;
- ortopedico;
- neuroradiologo;
- neurochirurgo;
- radioterapista.
Ultimo consiglio? Non sottovalutare mai uno stato doloroso "sospetto": come sempre la prevenzione e un'agire celere possono fare la differenza.