Memoria e attività fisica

Ezia Campise | Blogger

Ultimo aggiornamento – 15 Febbraio, 2021

Indice del contenuto

Per studiare gli effetti dell’attività fisica sul cervello uno studio  ha recentemente preso in esame un gruppo di studenti universitari maschi sedentari per eseguire dei test sulla memoria.

I volontari che si sono sottoposti ad esercizio fisico sono risultati di molto superiori nel test della memoria rispetto ai volontari che erano stati a riposo.

Intanto, campioni di sangue prelevati durante l’esperimento, hanno offerto una spiegazione biologica a questo risultato: subito dopo un’attività che richieda sforzo, i livelli di una proteina del cervello nota come neurofattore BDNF (brain-derived neurotrophic factor) si alzano notevolmente.
Nei ragazzi che invece non hanno eseguito alcuna attività non si è verificato alcun cambiamento nei livelli di BDNF.

Anche se non è chiaro  quali parti del cervello siano coinvolte in questo processo anche altri studi recenti hanno raggiunto conclusioni simili.

“Molti altri studi dimostrano che l’esercizio fisico aumenta i livelli di BDNF,” sostiene il Dr Ahmad Salehi, professore associato di psichiatria e scienze comportamentali alla Stanford University, autore dell’esperimento.

Osservando che altri fattori di crescita e altre sostanze chimiche del corpo subiscono l’influsso dell’esercizio fisico egli ritiene che però la BDNF sia la proteina maggiormente influenzata.

Questa proteina “sembra essere la chiave per mantenere non solo la memoria ma tutte le prestazioni cognitive a livelli altissimi”

Ezia Campise | Blogger
Scritto da Ezia Campise | Blogger

La mia esperienza a Pazienti.it mi ha fatto scoprire un mondo ricco di interessanti sfumature che definiscono i contorni della salute. La salute può essere anche online, attraverso contenuti, immagini, informazioni che si raccolgono perfettamente in un blog.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
Ezia Campise | Blogger
Ezia Campise | Blogger
in Salute

70 articoli pubblicati

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
Contenuti correlati
Ragazza che si appoggia al muro durante un giramento
Farmaci per vertigini: una guida completa

Farmaci per vertigini: ecco quali sono i medicinali per trattare una condizione debilitante che causa stordimento, confusione e perdita di equilibrio.