Le donne che hanno ottenuto un risultato falso positivo sulla loro mammografia possono avere un rischio leggermente più alto di sviluppare il cancro al seno nel corso del decennio successivo.
Lo sostiene uno studio realizzato dall’Università della North Carolina School of Medicine e pubblicato pochi giorni fa sulla rivista Cancer Epidemiology, Biomarkers & Prevention.
Lo studio
I ricercatori hanno esaminato più di 2 milioni di mammografie che erano state eseguite su donne di età compresa tra i 40 e i 74 anni in cliniche sanitarie negli Stati Uniti, tra il 1994 e il 2009.
Confrontando i risultati, hanno scoperto che una donna su 100 di quelle che avevano ottenuto un falso positivo ha sviluppato il cancro al seno nel decennio seguente, rispetto alle donne che non avevano avuto un risultato falso positivo. Inoltre, tra le donne che hanno avuto un falso positivo seguito da una biopsia, due su 100 hanno sviluppato il cancro al seno.
Il maggiore incremento del rischio nel gruppo sottoposto a biopsia era presumibilmente dovuto al fatto che queste donne avevano in origine un tessuto più anormale, che ha spinto il radiologo a ordinare un test di follow-up più invasivo.
Un fattore di rischio modesto
Tuttavia, i risultati suggeriscono che un test falso positivo è un fattore di rischio relativamente modesto, rischio che è correlato anche ad altri fattori, quali l’età, l’etnia o la densità del seno. Louise M. Henderson, autore principale dello studio, assicura infatti che “le donne non devono essere eccessivamente preoccupate perché il rischio è piccolo”.
L’American Cancer Society ha recentemente aggiornato le raccomandazioni in tema di cancro al seno, consigliando alle donne tra i 45 e i 54 di sottoporsi a una mammografia ogni anno, e alle donne oltre i 55 anni ogni uno o due anni. Le donne da 40 a 44 anni dovrebbero valutare con i loro medici la possibilità di eseguire una mammografia ad anni alterni.
Il motivo per cui un falso positivo potrebbe aumentare il rischio di cancro al seno non si conosce. Tra le possibili cause, i ricercatori sostengono che probabilmente il tessuto anormale rilevato dalla mammografia originale era in realtà già tumore. Una spiegazione alternativa sarebbe invece che il tessuto sospetto è probabilmente il risultato di qualche cambiamento biologico, come cellule che crescono più rapidamente, che potrebbe dare origine al cancro nel corso del tempo.
È bene sottoporsi sempre a controlli regolari: la strada da seguire è sempre la prevenzione.