Mal di pancia molto frequente è sinonimo di colon irritabile: vero o falso?

Roberta Nazaro

Ultimo aggiornamento – 16 Maggio, 2018

Mal di pancia e colon irritabile: qual è il legame

Chi non ha mai sofferto di mal di pancia? Prima o poi tutti provano quella fastidiosa e spesso dolorosa sensazione che viene descritta come mal di pancia, ma che può interessare anche l’intestino e tutto il tratto digestivo. Attualmente, si sente molto parlare di sindrome del colon irritabile associata a un mal di pancia persistente. Per fortuna, il mal di pancia non sempre è riconducibile a questo disturbo. Vediamo che cosa si intende per colon irritabile e perché il tratto digestivo è spesso motivo di dolori.

Mal di pancia e colon irritabile: qual è il legame

Inutile negarlo. La sindrome del colon irritabile è una delle patologie più temute da chi soffre di mal di pancia, proprio perché si pensa che avere dei dolori frequenti allo stomaco sia proprio sintomo della malattia.

Falso! Secondo la comunità medica, la presenza della sindrome dell’intestino irritabile è sospetta solo se si soffre di mal di pancia per tre giorni al mese, con un inizio preciso del sintomo da almeno sei mesi. Affinché si possa parlare di sindrome del colon irritabile, è necessario diagnosticare un mal di pancia patologico, riscontrabile tramite:

  • Analisi del sangue
  • Urine
  • Feci
  • Colonscopia
  • Ecografie
  • Radiografie

Inoltre, è bene specificare che questa patologia non si manifesta in modo identico per tutti i soggetti, ma comprende segnali molto diversi: alcune forme di colon irritabile prevedono diarrea, altre la stipsi senza regolarità intestinale. Un’altra variante di tale sindrome prevede entrambi i disturbi. Dunque, il mal di pancia non è necessariamente sinonimo di colon irritabile. Le cause del mal di pancia possono essere molto.

I sintomi più comuni del colon irritabile

La sindrome del colon irritabile sembra essere sempre dietro l’angolo perché prevede una moltitudine di sintomi molto comuni, quali:

  • Diarrea e costipazione
  • Dolori addominali
  • Flatulenza
  • Gonfiore
  • Riduzione della frequenza di defecazione

Tutti questi disturbi del tratto digestivo si possono ricondurre a diverse malattie molto meno pericolose del colon irritabile. Infatti le cause di questi sintomi possono essere:

  • Influenza
  • Intolleranze alimentari
  • Alterazioni ormonali
  • Alterazioni tiroidee
  • Improvviso cambio della dieta
  • Infezioni enteriche

Inoltre, è importante sottolineare il fatto che il tratto digestivo ha un carico di lavoro davvero molto pesante e che qualunque cosa può potenzialmente causare un mal di pancia. Una digestione molto lunga, provocata da un lauto pasto, può provocare un gonfiore molto doloroso, che di per sé non è un vero e proprio disturbo.

Come abbiamo visto, un altro sintomo che potrebbe essere associato alla sindrome del colon irritabile è la riduzione dei movimenti intestinali. Ma attenzione. La concezione secondo la quale per regolarità intestinale si intende evacuare tutti i giorni è falsa. La frequenza nel defecare può variare in base ai pasti, allo stress, all’età e alle condizioni di salute.

Falsa è anche l’idea che l’emissione di gas sia obbligatoriamente indice di disturbi gastrointestinali. Secondo diverse ricerche, la flatulenza nelle persone in perfetta salute può avvenire dalle 13 alle 21 volte al giorno. Il gas prodotto dal corpo è fondamentale per la peristalsi intestinale, che permette una corretta defecazione, spingendo le feci attraverso tutto l’intestino, lungo circa 5 metri.

Infine si ricorda che il tratto digestivo è formato da diversi organi: già significa che un mal di pancia non è immediatamente associabile a disturbi relativi allo stomaco.

Le patologie che causano il mal di pancia

Come è stato descritto in precedenza, il mal di pancia può essere causato da numerosi disturbi, sintomi di:

  • Appendicite
  • Calcoli renali
  • Calcoli alla cistifellea
  • Colecistite
  • Diverticolite
  • Infezioni alle vie urinarie
  • Ostruzione intestinale
  • Pancreatite
  • Tumori

Da come si è potuto capire, il mal di pancia non è sempre uguale ed è importante fare le opportune distinzioni per non allarmarsi.
Il genere più diffuso è il mal di pancia generalizzato, ossia senza una precisa origine del dolore, caratterizzato non solo da un classico mal di pancia, ma anche da diarrea e vomito. Questo stato doloroso è sintomo di infezioni virali, indigestione o intossicazione, curabili con un ciclo di antispastici/spasmolitici, antiemetici, antidiarroici e fermenti lattici.

Il mal di pancia caratterizzato da spasmi addominali, crampi improvvisi, stipsi e distensione addominale può essere indice di ostruzione intestinale.

Flatulenza e meteorismo, accompagnati spesso da diarrea, sono sintomi tipici di un pasto abbondante oppure di una intolleranza alimentare.

Quando il dolore è localizzato in un punto preciso nell’addome, si parla di appendicite o di calcoli. In questo caso è necessario un intervento tempestivo oppure recarsi quanto prima in ospedale.

Generalmente, i dolori del ciclo mestruale possono interessare anche la pancia. Per alcune donne, questo fastidio non è solo debilitante ma anche invalidante, perché non permette loro di alzarsi dal letto. Per alleviare i dolori, si consiglia di assumere dei farmaci antidolorifici a base di ibuprofene. Se la sindrome premestruale è molto dolorosa è necessario parlarne con il proprio medico curante, che provvederà a prescrivere la giusta cura.

Da come si è potuto evincere, avere mal di pancia e colon irritabile non sono affatto sinonimi. Il più delle volte sarà sufficiente evitare dei pasti eccessivamente abbondanti, per evitare inutili dolori e allarmismi.

Roberta Nazaro
Scritto da Roberta Nazaro

Sono insegnante di inglese e traduttrice, con laurea triennale in Scienza e Tecnica della Mediazione Linguistica e specialistica in Dinamiche Interculturali della Mediazione Linguistica presso l'Università del Salento. L'interesse per l'ambito medico mi ha portata al conseguimento del Master in Traduzione Specialistica in Medicina e Farmacologia conseguito presso il CTI di Milano.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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