Mai sentito parlare di dermatografia?

Elena Marchesi | Biologa e ricercatrice

Ultimo aggiornamento – 08 Novembre, 2017

dermatografia: cos'è e come curarla

La dermatografia che, letteralmente, significa “scrivere sulla pelle” è una forma di dermatite che rende la pelle estremamente sensibile: basta una lievissima pressione, infatti, per creare segni ben visibili sulla pelle. Ne è affetta circa il 5% della popolazione, e colpisce giovani adulti e preadolescenti.

Chi soffre di condizione, graffi (bianchi o rossi) apparentemente piccoli si trasformano in reazioni temporanee ma significative. Non esiste una cura, ma i sintomi solitamente non durano a lungo. Il trattamento può consistere in antistaminici in grado di ridurre il prurito ed il disagio generale. I casi più rari, però, potrebbero richiedere una visita specialistica da un dermatologo. Conoscevate questa “strana” malattia della pelle? Scopriamone insieme tutti i dettagli.

Dermatografia: come riconoscerla?

I sintomi della dermatografia si presentano quando la pelle viene graffiata, anche solo lievemente. Non appaiono, però, se lo stimolo è assente. Generalmente i sintomi compaiono la priva volta senza nessun tipo di preavviso. Si potrebbe infatti assistere a:

  • Rossore
  • Segni sulla pelle in rilievo che appaiono come scritte
  • Ferite profonde
  • Lesioni che ricordano l’orticaria

Oppure:

  • Prurito
  • Gonfiore
  • Infiammazione

I segni di solito persistono per circa 30 minuti e solo raramente durano un giorno intero o più. Ciò non significa che la malattia scompare: la dermatografia, infatti, può durare per mesi o anni.

In caso di temperature estreme, i sintomi possono peggiorare: un clima caldo, freddo o secco ne aumenta infatti l’incidenza, così come lavarsi con acqua calda o sottoporsi a saune.

Quando le cause non sono note

L’esatta causa della dermatografia è sconosciuta. Tuttavia la condizione potrebbe essere innescata da:

  • Stress
  • Una storia di allergie
  • Eccessivo sfregamento con un abito o con il letto
  • Infezioni
  • Alcuni farmaci, inclusa la penicillina
  • Esercizi che causano un eccessivo sfregamento della pelle (come il wrestling)

Inoltre si sospettano alcuni fattori di rischio per tale condizione, tra cui:

  • Avere la pelle secca
  • Avere una storia di dermatiti (infiammazione della pelle)
  • Essere all’inizio dell’età adulta
  • Essere soggetti a frequenti graffi della pelle
  • Soffrire di disturbi tiroidei
  • Soffrire di un disturbo nervoso o di una malattia interna che comporta prurito alla pelle

Secondo l’American Academy of Dermatology, il 3% degli adulti presenta una qualche forma di dermatite. La dermatografia è raggruppata in questa categoria, anche se le sue stime sono più alte. Infatti, mentre i bambini sono più sensibili a tutte le forme di dermatite, gli adolescenti o i giovani adulti sono maggiormente predisposti proprio a questa malattia della pelle.

La diagnosi di dermatografia è piuttosto semplice e consiste in un test cutaneo con risultato immediato. Durante il test, il medico utilizzerà probabilmente un abbassalingua e lo trascinerà leggermente per una porzione di pelle in modo da osservare se si verificano reazioni avverse. Non sono quindi necessari esami del sangue o radiografia a raggi X.

Come curare la dermatografia

Il trattamento risulta necessario solo quando la dermatografia diviene cronica. Il più delle volte i sintomi vengono trattati con farmaci da banco: nonostante ciò, anche alcuni rimedi alternativi potrebbero essere d’aiuto. In ogni caso è opportuno non assumere nessun farmaco, nessun erba o integratore senza consultare il proprio medico di fiducia.

Trattamenti convenzionali

Medicine da banco per l’allergia potrebbero aiutare a trattare i sintomi di questa condizione. Ad esempio, Difenidramina e Cetirizina sono antistaminici che impediscono al corpo la produzione di istamina come reazione avversa a sostanze chimiche e allergeni. Entrambi questi farmaci, però, potrebbero però causare sonnolenza.

Loratadina e Fexofenadina, inoltre, sono altri tipi di antistaminici che richiedono più tempo affinché abbiano effetto. La loro regolare assunzione può prevenire i sintomi della dermatografia ancora prima che si presentino. Attenzione! Rispetto alla Difenidramina e Cetirizina hanno un beneficio in più: essendo farmaci di ultima generazione, non provocano sonnolenza.

Nei casi più gravi, inoltre, il medico potrebbe raccomandare la fototerapia. Si tratta di un tipo di radioterapia ambulatoriale studiata specificamente per i disturbi della pelle, infatti è anche utilizzata nel trattamento della psoriasi.

Rimedi alternativi

Talvolta anche i trattamenti alternativi per la dermatografia possono offrire sollievo: in particolare i rimedi da applicare direttamente sulla pelle sembrerebbero dare i risultati migliori. Tra questi, indichiamo:

  • Fiocchi d’avena
  • Olio di Tea Tree
  • Aloe vera
  • Brodo di crusca di riso

Molte persone, utilizzano alcuni trattamenti alternativi di cui, però, non si hanno evidenze scientifiche, come ad esempio:

  • Olio di borragine
  • Olio di pesce
  • Multivitaminici
  • Olio di primula
  • Vitamine B-6, B-12, D ed E.

Alcune persone trattano la dermatografia tramite agopuntura: anche in questo caso, non vi è alcuna prova concreta che questo trattamento essere una valida cura per la dermatite o altre malattie della pelle.

Altri rimedi

Gestire lo stress può ridurre il rischio di peggioramento della dermatografia. Praticare yoga o meditare, ad esempio, aiutano a ridurre condizioni di stress, attraverso esercizi di respirazione profonda. Anche praticare regolarmente esercizio fisico può ridurre una condizione di ansia, grazie all’aumento di endorfine nel cervello.

Secondo il NCCIH (National Center for Complementary and Integrative Health), queste tecniche di rilassamento sembrano essere più utili nei bambini affetti da questa condizione.

Si ricorda, comunque, che chi soffre di dermatografia o sospetta di avere tale condizione deve essere seguito da uno specialista, il quale sarà in grado di consigliare la terapia migliore e seguirne il decorso.

Elena Marchesi | Biologa e ricercatrice
Scritto da Elena Marchesi | Biologa e ricercatrice

Diplomata al Liceo Scientifico PNI in Matematica, ho iniziato i miei studi presso la facoltà di Biotecnologie dell’Università degli Studi di Milano, successivamente ho prediletto la facoltà di Science Communication & Bionics presso una Università Internazionale con sede in Germania. Attualmente sto assistendo in un progetto di ricerca finanziato dall’Unione Europea.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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