“Che fortuna avere un metabolismo veloce!”… quante volte abbiamo sentito questa frase? A quanto pare, questa convinzione non è corretta da un punto di vista scientifico. Proprio così. Potrebbe sembrare strano ma le persone magre non hanno metabolismo più veloce di coloro che pesano di più.
Scopriamo insieme perché.
Cos’è il metabolismo basale
Il metabolismo basale (o tasso metabolico basale –BMR ) è il fabbisogno energetico dell’organismo, dunque alla quantità di energia di cui abbiamo bisogno affinché l’organismo possa svolgere i principali processi vitali.
Conoscere il valore del proprio metabolismo basale può servire nel caso di dieta ipocalorica, per permettere di comprendere qual è il nostro fabbisogno calorico, evitando di assumere più calorie di quante, in realtà, ne riusciamo a bruciarne.
Il metabolismo basale viene calcolato in Kilocalorie (multiplo della caloria) e misura il consumo energetico a riposo. È proporzionale alla massa magra, quindi sarà maggiore negli uomini rispetto alle donne. Tuttavia, quando l’età avanza, la massa magra cede gradualmente il posto alla massa grassa, influendo sulle attività metaboliche. Il calcolo deve essere fatto con un calorimetro, capace di misurare quanto ossigeno è impiegato in funzione delle Kilocalorie di cibo assunto e metabolizzato.
Chi brucia più calorie
“Il tasso metabolico a riposo è in genere descritto come il numero totale di calorie di cui il tuo corpo ha bisogno mentre è a riposo. Maggiore è la massa corporea e maggiori calorie servono affinché l’organismo possa assolvere alle sue funzioni. Durante il riposo l’organismo utilizza calorie per le proprie funzioni di base come il supporto degli organi vitali, del tessuto muscolare e di quello grasso e l’energia necessaria per smaltire il cibo che mangiamo – ha spiegato il dr. Martin Binks, direttore dell’iniziativa Nutrition & Metabolic Health presso la Texas Tech University – Il fabbisogno calorico totale include le funzioni vitali di base compreso il movimento muscolare, quindi – ha concluso Binks – per logica avendo più massa, una persona più grassa brucia più calorie“.
La dr.ssa Melissa Majumdar, dietista presso il Brigham and Women’s Center for Metabolic and Bariatric Surgery, ha puntualizzato che “se due persone con peso corporeo molto differente restano a letto, la persona più pesante brucerà sicuramente maggiori Kilocalorie“.
Risolto un dilemma, dunque: è questo il motivo per cui, quando siamo a dieta, dopo aver perso una quantità di chili in eccesso, è più difficile continuare a dimagrire. Meno massa c’è, meno calorie si bruciano. Ciò significa che è necessario consumare sempre meno calorie per continuare a perdere peso. Ovviamente, altri fattori contribuiscono. Si veda la nostra composizione corporea o la quantità di massa muscolare magra rispetto alla massa grassa.
Sebbene il numero esatto di calorie bruciate dal muscolo rispetto al grasso sia abbastanza variabile, il grasso non è molto attivo dal punto di vista metabolico – significa che ci vogliono pochissime calorie per mantenere in vita il tessuto grasso rispetto al muscolo.
Massa grassa e massa magra: l’importanza di questa proporzione
Il metabolismo è più veloce nei soggetti che, a parità di peso, hanno maggiore massa magra rispetto a quella massa grassa. Dunque, soggetti con maggiore quantità di massa magra bruciano più calorie rispetto ai soggetti con più massa grassa.
Ad un dato peso corporeo, soggetti con una maggiore quantità di massa magra – che include tessuto connettivo, muscoli e ossa – bruceranno più calorie di chi ha meno massa magra e più massa grassa. Pensiamo ad un atleta e a un sedentario, con identico peso corporeo: di certo, l’atleta con una corporatura più muscolosa avrà un metabolismo più elevato.
Allo stesso modo, una persona magra e muscolosa che pesa 120 chili può avere una buona quantità di massa magra e un metabolismo veloce. Ma un’altra persona di 120 chili può avere molta meno massa magra e più grasso corporeo e quindi un metabolismo lento.
Quali fattori influenzano il metabolismo
Esistono diversi fattori che influenzano i valori del metabolismo. Tra questi:
- Massa magra – Come abbiamo visto, il metabolismo a livello muscolare è più veloce rispetto a quello della massa grassa.
- Ormoni – Gli ormoni incidono sul metabolismo, in particolare su quello tiroideo. A solo titolo di esempio, l’ipertiroidismo accelera il metabolismo, mentre l’ipotiroidismo lo rallenta.
- Età – Nel primo anno di vita i bisogni energetici sono addirittura il doppio di quelli di una persona adulta. Già dopo i 30 anni il metabolismo inizia gradualmente a rallentare.
- Gravidanza e allattamento – Negli ultimi periodi della gravidanza e durante l’allattamento, si ha un aumento dei bisogni energetici.
- Alimentazione – Incide molto la tipologia di cibo ingerito, in termini sia qualitativi sia quantitativi, così come il numero di pasti consumati ogni giorno.
- Sport e attività fisica – Aumentano (eccome se lo aumentano!) il metabolismo basale.
- Altezza – Essere alti è vantaggioso, in questo caso. Tra due persone di altezza diversa, ma ugualmente magre, quella più bassa avrà un metabolismo più lento.
- Patologie – Ci sono malattie che vanno ad agire direttamente sul BMR, come infezioni, neoplasie, ustioni e traumi.
- Farmaci – Gli studi hanno riscontrato come stimolanti e anfetamine aumentino il BMR, al contrario dei sedativi che lo abbassano.
Il ruolo dell’attività fisica sul metabolismo
I nostri bisogni metabolici, calcolati sul peso corporeo, sulla composizione corporea e su altri fattori, riguardano solo una variabile coinvolta nel determinare quante calorie bruciamo.
Un altro fattore importante è la quantità di attività fisica in cui ci impegniamo. Non si tratta di metabolismo di per sé, certo. Ma è ugualmente significativo. Lo sport determina infatti quante calorie si ha bisogno per mantenere il giusto peso corporeo. Insomma, si tratta di un fattore sul quale dovremmo agire se si vuole in modo efficace nella sfida della perdita di peso.
“Mentre potremmo non avere il controllo sui fattori genetici che influenzano il metabolismo, l’attività fisica, sia attraverso l’esercizio fisico sia attraverso i consueti movimenti quotidiani, può rappresentare il 15% -30% dei bisogni metabolici” – ha concluso la dr.ssa Majumdar.