Conosciute anche come lentiggini solari, sono discromie della pelle per iperpigmentazione che compaiono dopo ripetute esposizioni al sole, soprattutto nelle persone di pelle chiara o in età avanzata. Sono dovute all’azione dei raggi UV sulla pelle.
Quali sono le differenze dal melanoma?
La cute è molto soggetta all’azione dei raggi solari, soprattutto se in condizioni di scarsa idratazione e tonicità. Per questo motivo, compaiono più facilmente nelle persone anziane o nelle zone della pelle che hanno subito traumi recenti, ad esempio in presenza di una cicatrice fresca. Le macchie solari, di per sé, non hanno significato patologico e sono, semmai, solo un problema estetico. Tuttavia, è bene non sottovalutarle perché si calcola che, in circa un terzo dei casi, possono evolvere in melanoma.
E’ bene quindi tenerle sotto controllo sapendo che le macchie solari possono anche apparire più chiare in pelli molto abbronzate e sono sempre piatte e superficiali. In genere, restano di dimensioni stabili, aumentando invece nel numero, cosa che le rende simili a lentiggini. Il melanoma tende invece a ingrossarsi, appare sempre più scuro man mano che si espande agli strati più profondi della pelle, presenta confini molto irregolari e, in genere, di maggior ampiezza verso uno dei lati e, spesso, diventa pruriginoso e doloroso con tendenza al sanguinamento [1].
Quali sono i fattori scatenanti?
Alla base delle chiazze iperpigmentate che compaiono durante o dopo l’esposizione solare ci possono essere diversi fattori scatenanti, come variazioni ormonali, stati infiammatori, uso di integratori o farmaci foto sensibilizzanti, così come fattori predisponenti, come avere la pelle molto chiara, quindi maggiormente fotosensibile.
Il primo caso è possibile soprattutto nelle donne soggette a sbalzi ormonali, ad esempio perché in gravidanza o in menopausa o perché assumono anticoncezionali orali. Il viso è, di solito, la parte più colpita.
Le macchie causate da stati infiammatori si presentano in seguito a piccoli traumi ripetuti come sfregamenti, grattamenti o dopo una ceretta depilatoria, seguiti da esposizione al sole, oppure se si prende il sole pur essendo affetti da malattie come l’acne o la follicolite. Anche l’assunzione di farmaci fotosensibilizzanti o di alcuni integratori alimentari può aumentare il rischio della comparsa delle macchie solari.
Se la pelle è particolarmente fotosensibile, la prima comparsa di macchie solari può presentarsi già intorno ai 20 anni, anche se la maggior parte delle persone iniziano a svilupparle verso i 40 [2].
Come prevenirle
Prevenire le macchie solari da UV è possibile e facile. La miglior protezione, soprattutto per i soggetti maggiormente a rischio, è quella di evitare l’esposizione al sole. E’ bene, inoltre, non dimenticare di coprire viso, spalle e braccia, cioè le zone più colpite, quando ci si muove sotto il sole.
Per evitare o limitare al massimo il rischio, soprattutto se non si vuole rinunciare all’abbronzatura o se si vive in zone particolarmente soleggiate, è indispensabile avere sempre con sé una crema con un fattore protettivo molto alto (meglio 30) e ricordarsi di farne un uso quotidiano, fin dal mattino, e ripetuto [3].
Come trattarle?
Anche se con la scomparsa dell’abbronzatura le macchie tenderanno a diventare meno evidenti, purtroppo non scompariranno e andranno adeguatamente trattate qualora costituiscano un problema estetico. Meglio però tener presente che, anche se il trattamento ha avuto successo e le macchie sono scomparse, quella parte di pelle resterà più sensibile e dovrete prestare molta attenzione per evitare che si ripresentino, più facilmente e più aggressive, alla prossima tintarella. I trattamenti sono tre, tutti privi di complicazioni e con effetti collaterali transitori e minimi [4].
- Creme depigmentanti: a base di idrochinone. Sono molto efficaci a patto che si utilizzino regolarmente fino alla nuova stagione estiva, indicativamente da settembre a maggio. Non devono essere usate in caso di esposizione al sole o a lampade abbronzanti.
- Peeling: è un trattamento esfoliante a base di acido tricloroacetico a basse concentrazioni che viene effettuato esclusivamente dal dermatologo in ambulatorio. Bastano poche sedute, al massimo 3, per risolvere il problema.
- Laser: viene usato un tipo di laser con lunghezza d’onda specifica per attaccare la melanina. Non può essere usato in caso di somministrazione di farmaci foto sensibilizzanti o di cute infiammata. Anche questo trattamento deve essere effettuato esclusivamente da un dermatologo specializzato. Due sedute sono, di solito, sufficienti per risolvere il problema.
Fonti
[1] Sunspots on Skin http://www.md-health.com/
[2] Melanoma or Age Spots? How to Tell the Difference http://www.everydayhealth.com/
[3] Sun Spots http://health.howstuffworks.
[4] Come cancellare le macchi solari
http://www.ok-salute.it/