Sport e attività fisica creano i presupposti per uno stile di vita sano. Sono innumerevoli le prove scientifiche sugli effetti positivi dello sport per la prevenzione di diverse malattie croniche, tra cui: disturbi cardiovascolari, diabete, ipertensione, obesità e malattie renali.
L’attività fisica contribuisce, infatti, a sviluppare la salute delle ossa, a mantenere il cuore e la funzione polmonare efficienti, nonché a mantenere una migliore capacità motoria e cognitiva. L’attività fisica può aiutare a prevenire le fratture dell’anca tra le donne e a ridurre gli effetti dell’osteoporosi.
Esercizio fisico: la migliore scelta per chi è in dialisi
Le condizioni annesse a insufficienza renale cronica portano a una riduzione del benessere fisico e della massa muscolare.
I pazienti in dialisi, troppo spesso, hanno una vita sedentaria, sia per le condizioni di debolezza e per gli stati depressivi, sia perché molti soggetti sono anziani. La sedentarietà cammina a braccetto con disordini catabolici, che possono causare la perdita di massa muscolare. Alcune entità patologiche accessorie contribuiscono a peggiorare la situazione, come:
- Uremia
- Anemia
- Obesità
- Diabete mellito
- Disordini del metabolismo osseo
- Disordini del metabolismo minerale
Gli uremici sedentari accusano spesso debolezza muscolare e affaticamento. Molti studi confermano che l’esercizio fisico ha, invece, effetti positivi nei pazienti dializzati, anche migliorando il loro trofismo muscolare.
I danni della sedentarietà e i benefici dell’esercizio
La sedentarietà, associata all’anemia, all’insufficienza renale cronica e alla dialisi, incoraggia lo sviluppo di patologie, quali il diabete mellito, l’ipertensione arteriosa, la depressione, che, in aggiunta alla malattia renale cronica e all’uremia, determinano una condizione infiammatoria e un incremento dello stress ossidativo. Una regolare attività fisica può essere utile per diminuire i rischi sopra citati.
L’esercizio dovrebbe essere parte integrante della quotidianità dei pazienti sottoposti a dialisi.
L’esercizio fisico va adattato al paziente?
Età, stati fisici, psichici e clinici sono condizioni da valutare quando si consiglia a un paziente dializzato di fare esercizio. In generale, un po’ di sano movimento è adatto a chiunque (tranne a pazienti con problemi di deambulazione): parliamo di una passeggiata di circa 15, 20 minuti al giorno. Chi non è abituato può iniziare con un tempo minore e incrementarlo gradualmente. L’attività fisica leggera, nota anche come “ginnastica dolce”, è consigliata alla maggior parte dei pazienti.
L’esercizio fisico garantisce:
- migliori livelli di funzione fisica;
- una migliore qualità del sonno;
- un aumento del senso dell’appetito;
- il miglioramento dei dolori articolari.
Perché non provare? L’ideale è parlarne con il proprio specialista e affidarsi a un centro medico in grado di studiare un piano ad hoc per il paziente, così da consentire di riscoprire quelle sane abitudini che mai nessuna malattia dovrebbe far trascurare!
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