Le coliche del neonato possono essere curate dall’agopuntura?

Elena Marchesi | Biologa e ricercatrice

Ultimo aggiornamento – 29 Aprile, 2021

coliche nei bambini: curarla con l'agopuntura

Le coliche del neonato sono una condizione ancora poco conosciuta, che provoca eccessivo e prolungato pianto. Non è grave, ma può essere angosciante per i genitori. Uno studio ha cercato di capire se l’agopuntura può essere una cura possibile nei neonati, vediamo insieme come.

Come è stato operato lo studio?

Lo studio è stato condotto dai ricercatori dell’Università di Lund in Svezia, finanziati dalla Ekhagastiftelsen, Family Uddenäs, ed è apparso sulla rivista peer-reviewed “Acupuncture Medicine”, su una piattaforma ad accesso aperto ed è pertanto facilmente reperibile online.

A questo ha aderito un campione di 157 bambini di età compresa tra le due e le otto settimane, di questi solo 147 hanno seguito il trattamento e 144 lo hanno concluso.

Il campione è stato diviso in modo casuale in tre gruppi di trattamento:

  • standard;
  • agopuntura minima;
  • agopuntura basata sui principi della medicina tradizionale cinese.

Quali sono i risultati ottenuti dai bambini trattati con agopuntura?

Si è osservato che il tempo totale trascorso a piangere dai neonati è ridotto di circa 40 minuti al giorno nei bambini trattati con agopuntura.

Nonostante lo studio sia stato condotto correttamente, i risultati devono essere interpretati con cautela. Sono infatti mosse due critiche principali:

  • nonostante siano stati considerati due gruppi trattati con due tipi di agopuntura differente, i loro risultati sono stati riportati insieme. Questo è probabilmente dovuto alla presenza di un campione troppo ristretto;
  • l’agopuntura ha causato il pianto in più dei tre quarti dei bambini trattati. Sembrerebbe quindi discutibile il suo utilizzo.

Purtroppo, questi “contro” non sono stati considerati dai media del Regno Unito, i quali hanno riportato la notizia sopravvalutando le implicazioni dei risultati. Basti pensare che l’articolo apparso sul Daily Telegraph riportava come titolo: “Acupuncture helps young babies stop crying”, ossia “L’agopuntura aiuta i neonati a smettere di piangere”.

Quali sono le conclusioni?

In seguito allo studio, i ricercatori dichiarano che l’agopuntura potrebbe essere da considerare nei bambini che piangono più di tre ore al giorno e che non sono stati rilevati effetti collaterali nel trattamento.

Gli stessi ricercatori, però, evidenziano la necessità di ulteriori ricerche più estese e precise per studiare al meglio questa correlazione tra agopuntura e coliche.

Le coliche nel neonato

Cosa sono le coliche nel bambino?

Le coliche sono un attacco di pianto dovuto a un forte dolore addominale nei neonati. È una condizione piuttosto comune: si stima che interessi almeno il 20% dei bambini nei primi mesi di vita. Si tratta di una fase di passaggio e di breve durata.

Altri tipi di coliche possono colpire anche individui di età superiore. Tra queste:

  • coliche renali: dolore addominale solitamente causato da calcoli renali. Il dolore può essere costante o presentarsi come fitte;
  • coliche biliari: dolore causato dalla presenza di calcoli nei dotti biliari o nella cistifellea o colecisti;
  • coliche Devon: causata dal piombo utilizzato nelle fabbriche. È nota con questo nome perché nel 17esimo e 18esimo secolo la malattia ha colpito il popolo di Devon, dove il piombo era utilizzato nella fabbricazione del sidro;
  • coliche del pittore: dovute ad avvelenamento da piombo.

Quali sono i sintomi delle coliche?

Tutti i bambini piangono per diverse ragioni: fame, freddo, caldo, stanchezza o per il pannolino sporco. Molti bambini piangono anche dopo essere stati nutriti, puliti, fasciati bene e curati bene; talvolta, questo pianto potrebbe essere causato dalle coliche.

I principali sintomi includono:

  • pianto intenso e furioso senza motivo apparente. I genitori non riescono a confortare il bambino, il cui viso diventerà rosso ed arrossato. Episodi di pianto tendono a verificarsi nello stesso momento ogni giorno, solitamente nel tardo pomeriggio o sera. Possono durare da pochi minuti a periodi più lunghi;
  • postura del bambino: pugni serrati, muscoli addominali tesi, ginocchia piegate e schiena arcuata;
  • sonno irregolare e interrotto da episodi di pianto;
  • alimentazione irregolare e interrotta da episodi di pianto intenso. In ogni caso, il bambino non mangia meno;
  • fiato trattenuto durante il pianto.

I sintomi hanno intensità variabili a seconda del soggetto e del momento stesso: talvolta si presentano più lievi, talvolta più accentuati.

Come possono essere trattate le coliche?

Esistono alcuni metodi tradizionali per trattare le coliche. Questi includono:

  • prendere in braccio il bambino, quando piange;
  • far mangiare il bambino in posizione seduta o verticale, per evitare che deglutisca aria;
  • evitare di assumere troppo tè, caffè e altre bevande contenenti caffeina se si sta allattando al seno;
  • una dieta ipoallergenica seguita dalla madre. Si tratta di una dieta priva di latticini, uova, grano o noci;
  • un ciuccio da dare al bambino;
  • assicurarsi che i fori delle tettarelle siano della giusta dimensione. Se troppo piccoli, infatti, il bambino potrebbe ingerire più aria mentre mangia;
  • che il bimbo faccia il ruttino dopo il pasto;
  • fare passeggiate con il passeggino o metterlo in movimento;
  • un rumore di fondo, come quello della lavatrice;
  • un bagno caldo o un massaggio delicato;
  • un posto tranquillo e con luce soffusa dove posizionare il bambino.

Prendere il bambino e metterlo giù spesso potrebbe invece peggiorare il pianto.

Elena Marchesi | Biologa e ricercatrice
Scritto da Elena Marchesi | Biologa e ricercatrice

Diplomata al Liceo Scientifico PNI in Matematica, ho iniziato i miei studi presso la facoltà di Biotecnologie dell’Università degli Studi di Milano, successivamente ho prediletto la facoltà di Science Communication & Bionics presso una Università Internazionale con sede in Germania. Attualmente sto assistendo in un progetto di ricerca finanziato dall’Unione Europea.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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