Gli esperti prevedono una stagione influenzale particolarmente importante e, per questo, chiedono di organizzare al meglio la campagna vaccinale (in partenza a ottobre).
Secondo gli specialisti, è importante rendere disponibili i vaccini il prima possibile: questo permetterà ai medici di organizzarne la diffusione senza problemi di carenze di dosi o difficoltà burocratiche e logistiche.
La campagna vaccinale
La prossima stagione influenzale potrebbe essere peggiore rispetto a quella dell’anno passato: a dirlo sono diversi esperti, secondo i quali ci aspetta un inverno particolarmente intenso.
L’anno scorso, in Italia, sono stati registrati 15 milioni di contagi da virus influenzali e parainfluenzali; questa situazione potrebbe essere stata influenzata negativamente a causa della riduzione delle coperture vaccinali nella stagione 2023-24, riportandoci indietro ai livelli di cinque anni fa.
Proprio per questo motivo, gli specialisti affermano come sia fondamentale evitare i ritardi organizzativi nella distribuzione delle dosi.
La campagna inizierà a ottobre, anche se le date di partenza variano da regione a regione: nel Lazio e nella Lombardia il primo ottobre, Veneto ed Emilia-Romagna il 7 ottobre, in Piemonte oltre il 15 ottobre.
Importante sarà il ruolo delle farmacie, dove lo scorso anno la somministrazione è cresciuta (soprattutto in Lombardia e Liguria).
Resta, però, primario il ruolo dei medici di medicina generale, che sono già pronti con i loro elenchi per procedere alla campagna.
Vaccinarsi è importante per tutti, ma per i soggetti anziani può essere fondamentale: nonostante ciò, togliendo il periodo legato al Coronavirus, rispetto alle coperture vaccinali raccomandate dall'Organizzazione mondiale della Sanità (che prevederebbero una copertura di almeno il 75%) il nostro paese è sempre stato al di sotto degli standard.
I dati forniti dal Ministero della Salute parlano chiaro: durante l'inverno 2020-2021, la copertura vaccinale tra gli anziani aveva raggiunto il 65,3%. Successivamente, si è osservata una tendenza in costante diminuzione (fino ad arrivare all'anno scorso, quando solo il 53,3% degli over 65 è stato vaccinato, segnando un calo di 3,4 punti percentuali rispetto al 56,7% della stagione 2022-2023).
Il parere degli esperti
"La previsione per il prossimo anno – afferma Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario dell'Irccs Galeazzi Sant'Ambrogio di Milano e virologo dell'Università degli studi di Milano – è quella di una stagione influenzale intensa, forse peggio di quella dell'anno passato. Un esempio ne è l’Australia, dove è appena finito l'inverno: la loro epidemia è stata peggiore di rispetto a quella del 2023-24".
Francesco Vaia, direttore della prevenzione del ministero della Salute, ha detto: “Sul tema vaccinazioni c'è bisogno di maggior chiarezza, sia sul versante dei benefici che dei possibili effetti avversi. Il cittadino deve essere informato e messo in condizioni di poter decidere con consapevolezza con il supporto, indispensabile, della scienza e dei suoi attori, a partire dai medici”.
"Davanti a noi – continua – abbiamo la riapertura delle scuole, il ritorno alla grande socialità. Dobbiamo spendere il nostro tempo e il nostro impegno in una importante campagna vaccinale a difesa delle fasce più deboli, anche dando esempi individuali”.
Della prossima campagna vaccinale contro l’influenza ha parlato anche Silvestro Scotti, segretario della Federazione dei medici di Medicina Generale (Fimmg): "speriamo che le vaccinazioni vengano rese disponibili dai primi di ottobre nei nostri studi: questo rimane una responsabilità delle Aziende Sanitarie e delle Regioni rispetto ai contratti di acquisto.
L'anno scorso, ha concluso, probabilmente il calo è stato legato al ritardo nella consegna dei vaccini Covid che possono essere somministrati contemporaneamente all'antinfluenzale: il ritardo delle forniture ha ridotto questa possibilità al solo mese di dicembre.