Circa cinquantamila morti all’anno. Undici milioni le persone infette e difficoltà di cure e di diagnostica che le sono valse la definizione di AIDS del ventunesimo secolo: la Malattia di Chagas.
Si tratta di una malattia parassitaria dovuta al Trypanosoma cruzi, che infetta il corpo umano tramite degli insetti infetti.
La malattia di Chagas si sviluppa in una fase acuta, con sintomi che ne rendono difficile la diagnosi, come febbre, cefalee e disturbi gastrointestinali.
Dopo una fase detta indeterminata, asintomatica, si passa poi ad una fase cronica, caratterizzata da gravi problemi intestinali e cardiaci, come:
- miocardite cronica
- aritmie cardiache
- ingrossamento del cuore
- insufficienza cardiaca
Il rischio è dunque quello di morte improvvisa da fibrillazione ventricolare o tachicardia o eventi tromboembolici.
La malattia di Chagas non condivide con l’AIDS solo la difficoltà di diagnosi, ma anche il fatto che l’epidemia si sviluppi prevalentemente in zone rurali con scarso accesso alle cure farmacologiche.
Nell’America Latina, la malattia di Chagas colpisce cinque volte di più rispetto al virus dell’HIV, dato tristemente destinato a salire.