La ketamina per combattere la depressione

Elisabetta Ciccolella | Farmacista

Ultimo aggiornamento – 24 Novembre, 2015

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Un gruppo di scienziati australiani ha ricevuto recentemente un lauto finanziamento pubblico per portare avanti la ricerca circa le potenziali attività terapeutiche della ketamina nella cura della depressione.

In particolare, gli studiosi del Black Dog Institute di Sidney inizieranno a “reclutare” a marzo 2016 i circa 200 volontari che prenderanno parte allo studio fra coloro che soffrono di depressione, ma non rispondono bene alle terapie con gli antidepressivi attualmente in uso.

Ma cosa è la ketamina?

La ketamina è un anestetico generale, utilizzato nell’uomo e soprattutto in ambito veterinario, oggi nota come “party drug” o “droga dance”, poiché a basse dosi produce un piacevole rilassamento generale, ma a dosi più alte produce dissociazione (sensazione di essere separati dal proprio corpo), sensazione di morte imminente e fortissimo senso di introspezione e, a dosi ancora più elevate, causa effetti allucinogeni molto simili a quelli dell’LSD.

Già precedenti studi clinici mostravano l’effetto positivo della ketamina sul tono dell’umore, ma esistono pochi dati che mostrino il modo in cui questo anestetico agisce a lungo termine. Secondo il professor Colleen Loo, autore della ricerca, benché esistano vari studi che mostrino l’azione antidepressiva di una sola dose di ketamina, fino a oggi non sono mai stati testati gli effetti di dosi multiple di ketamina somministrate in un lasso di tempo prolungato.

Per questo, i partecipanti allo studio “made” in Australia assumeranno otto dosi di ketamina nell’arco di quattro settimane e verranno poi attentamente monitorati per diversi mesi.

In particolare, verranno effettuati vari test ed esami ematici per valutare la funzionalità di rene e vescica al fine di determinare la sicurezza relativa all’uso massiccio di ketamina, poiché in passato l’abuso di questo farmaco è stata correlato a disfunzioni di entrambi questi organi.

Secondo il Dottor Loo, la ketamina mostra nell’immediato un’azione depressiva sul tono dell’umore, poi questi effetti in acuto lasciano spazio a una importante attività antidepressiva, che si potrebbe spiegare con una serie di cambiamenti neurologici che si verificherebbero circa 24 ore dopo l’assunzione della chetamina, come la generazione di nuove sinapsi cioè connessioni tra le cellule cerebrali.

In realtà, un miglioramento dello stato d’animo prolungato nel tempo in soggetti depressi era stato già osservato in precedenza con l’utilizzo di un insieme di altre sostanze psicoattive, come l’MDMA. Tuttavia, la ricerca sull’uso di tali sostanze ha affrontato una forte opposizione sociale e giuridica che ha reso difficile il proseguimento di questo tipo di studi clinici.

 

Elisabetta Ciccolella | Farmacista
Scritto da Elisabetta Ciccolella | Farmacista

La salute è il bene più importante. Questo è ciò che credo e che, da brava farmacista, cerco di trasmettere ogni giorno ai pazienti con cui mi rapporto.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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