Sperimentato un farmaco contro l’invecchiamento

Benedetta Borzillo | Blogger

Ultimo aggiornamento – 10 Dicembre, 2014

Né cremine né integratori: contro l’invecchiamento, ora si fa sul serio. Ad Harvard è stato messo a punto il trattamento molecolare che potrebbe invertire il processo di invecchiamento degli esseri umani. È l’eterna giovinezza?

Noi esseri viventi invecchiamo

È la vita che ci fa invecchiare. La senescenza altro non è che la progressiva usura del corpo nel tempo. I tessuti perdono tonicità, si infiammano, non sono più in grado di metabolizzare l’insulina, le cellule non sono più in grado di utilizzare il glucosio, necessario alla loro attività. Si consumano.
I ricercatori però sono andati più a fondo, e recentemente hanno isolato il coenzima metabolico NAD+. Hanno scoperto, studiando le cavie, che invecchiando i topini via via esaurivano la presenza di questa molecola nei loro tessuti. Ebbene, integrando il NAD+ esaurito, i topini riacquistavano la loro giovinezza.

Risultato?

I risultati dello studio sulle cavie, pubblicati lo scorso dicembre su Cell, sono chiari: trattare i topini con NAD+ aveva effettivamente invertito il processo di invecchiamento nel muscolo scheletrico, aumentando il tono muscolare e agendo di conseguenza anche sulla giovinezza del cuore. Ma il trattamento sarà efficace anche sugli esseri umani?

È iniziata ora la sperimentazione sull’uomo. Per ora, si tratta di una prova e farà il punto su tutti i possibili effetti collaterali e interazioni del trattamento a base di NAD+. Ci vorranno anni per avere prove dell’efficacia del farmaco contro l’invecchiamento umano. Ma, già ora, i risultati preliminari sono chiari: il trattamento è sicuro e non induce rischi né gravi effetti collaterali. E se gli effetti osservati sui topi si replicassero sugli esseri umani, a 60 anni saremo come ventenni.

Eterna giovinezza, quindi?

Molti i malumori nell’opinione pubblica, ma i ricercatori difendono la loro scoperta: “Questa cosa dell’eterna giovinezza, alcuni dicono che giochiamo a fare Dio. Ma 100 anni fa, prima che esistessero gli antibiotici, cosa diceva la gente? La stessa cosa. Quando, tra 100 anni, ci guarderemo indietro, penseremo ad oggi come oggi pensiamo a com’erano le cose 100 anni fa, prima degli antibiotici, quando si moriva per una polmonite”.
Insomma, è solo questione di abitudine? Morire sarà sempre più difficile?

Benedetta Borzillo | Blogger
Scritto da Benedetta Borzillo | Blogger

Scrivo, leggo, insegno e... ancora scrivo.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
Contenuti correlati
Mano con compresse e bicchiere d'acqua in mano
Zoloft®: utilizzi, posologia e controindicazioni

Zoloft® è un antidepressivo appartenente agli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina. Scopri per quali disturbi viene utilizzato.