Infarto: la pressione sanguigna diversa nelle due braccia potrebbe aumentarne il rischio

Roberta Nazaro

Ultimo aggiornamento – 26 Marzo, 2021

Cuore e pressione alta

Con l’avanzare della scienza medica si possono scoprire dei metodi di prevenzione semplici, ma estremamente utili. Per esempio, un team di studiosi ha osservato che si corre un rischio maggiore di infarto o ictus, se la pressione misurata su entrambe le braccia è differente

Vediamo quindi perché tale studio potrebbe essere considerato "salvavita".  

Come misurare la pressione a casa?

Prima di entrare nei dettagli dello studio, è bene spiegare come misurare la pressione a casa. Per prima cosa, la pressione sanguigna si misura in unità di millimetri di mercurio, cioè mmHg e la lettura è sempre identificata con due numeri: 

  • la lettura sistolica, che consiste nella pressione sanguigna massima;
  • la lettura diastolica, ossia la minima. Generalmente, quando la pressione massima troppo alta è indice di ipertensione. 

Perché l’ipertensione (pressione alta) mette a rischio il cuore?

Come già dichiarato più volte dagli esperti, dall’Istituto Superiore della Sanità e dalla medicina in generale, l’ipertensione consiste nell’irrigidimento delle pareti delle arterie che, perdendo la loro elasticità, sono più inclini a restringersi e rompersi: si parla in questo caso di aterosclerosi. Come diretta conseguenza, il cuore si affatica, perché le arterie, non essendo più elastiche, non riescono a dilatarsi in seguito alle pulsazioni cardiache e il cuore deve faticare maggiormente per pompare il sangue in tutti i distretti corporei. Tutta questa serie di disfunzioni aumenta di molto il rischio di infarti e ictus.

Perché provare la pressione su entrambe le braccia

Secondo la nuova ricerca ad opera della Exeter University, quando la misurazione della pressione su entrambe le braccia risulta differente, potrebbe essere sintomo di gravi problemi cardiovascolari, che possono causare infarto o ictus. 

Per poter condurre lo studio, i ricercatori hanno analizzato un campione di circa 3.000 persone sane, ma con una serie di fattori di rischio cardiovascolare, tra i 50 e i 75 anni per un lasso di tempo di otto anni. 

Dopo lo studio, i dati hanno rivelato che il decesso per cause derivanti da disturbi cardiovascolari era del doppio nei soggetti in cui la pressione sistolica differiva per 10-15mmHg nelle due braccia. 

In realtà, il coordinatore dell'indagine scientifica ha dichiarato che un'analisi simile era già stata fatta, ma soltanto su persone ipertese o che comunque presentavano già problemi cardiocircolatori. L’attuale ricerca mette chiaramente in evidenza che il metodo di provare la pressione su entrambe le braccia è utile per verificare eventuali fattori di rischio anche nei soggetti apparentemente sani. Inoltre, questo sistema permette di diagnosticare con più facilità l’ipertensione

Nuove linee guida in arrivo...?

Grazie ai risultati ottenuti, potrebbero persino cambiare le linee guida internazionali sull’ipertensione per tutti gli operatori sanitari. 

Questa rivoluzione, seppure molto semplice, potrebbe portare all’individuazione di un numero più elevato di pazienti ipertesi. Una diagnosi precoce e tempestiva è sempre un salvavita, perché permette di identificare prima la cura ideale in anticipo rispetto alla comparsa dei sintomi più gravi. 

Roberta Nazaro
Scritto da Roberta Nazaro

Sono insegnante di inglese e traduttrice, con laurea triennale in Scienza e Tecnica della Mediazione Linguistica e specialistica in Dinamiche Interculturali della Mediazione Linguistica presso l'Università del Salento. L'interesse per l'ambito medico mi ha portata al conseguimento del Master in Traduzione Specialistica in Medicina e Farmacologia conseguito presso il CTI di Milano.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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