Nel suo nuovo libro, "The Obesity Paradox", il cardiologo americano Carl J. Lavie evidenzia che molte persone in sovrappeso secondo il BMI mostrano uno stato di salute buono, come quello di soggetti normopeso.
L'Indice di Massa Corporeo
Il BMI, ovvero l’Indice di Massa Corporeo, è un concetto ideato nel 1830 e oggi ampiamente utilizzato per valutare il peso delle persone; si calcola dividendo il peso di una persona in chilogrammi per l'altezza espressa in metri al quadrato. Un BMI superiore a 25 indica che il soggetto è in sovrappeso. Tuttavia, secondo Geoffrey Kabat, epidemiologo presso l'Albert Einstein College of Medicine, il BMI è un indice che non rispecchia sempre le nostre reali condizioni di salute e recenti studi suggeriscono che sia meglio per la salute avere un BMI un po' più alto che più basso rispetto ai valori di riferimento.
Inoltre, il BMI non tiene conto della distribuzione del grasso corporeo in eccesso, fattore importante per definire il nostro stato di salute. In pratica, la presenza di grasso addominale predispone a iperlipidemie, ipertensione, diabete, malattie cardiovascolari, e un aumento del rischio di disfunzione erettile e malattia di Alzheimer.
Al contrario, il grasso presente a livello di fianchi, glutei e cosce è antiestetico, ma non è legato all’insorgenza di malattie croniche. Inoltre, età, sesso ed etnia influenzano la relazione tra indice di massa corporea, grasso corporeo e rischi per la salute. Nei bimbi, un elevato BMI indica una predisposizione a rimanere grassi da adulti, mentre negli anziani o nei malati cronici, un BMI elevato può risultare positivo: dopo un attacco cardiaco o un intervento chirurgico il grasso corporeo in più può fornire energia che aiuta il paziente a sopravvivere.
In un editoriale pubblicato su JAMA lo scorso anno, il dottor Steven B. Heymsfield e il dottor William T. Cefalu del Pennington Biomedical Research Center di Baton Rouge, suggeriscono che la "capacità cardiorespiratoria" sia un fattore predittivo di mortalità indipendente dalla presenza di grasso.
Second Keri Gans, dietista ed ex portavoce dell’Academy of Nutrition and Dietetics, l'attività fisica e una dieta sana tendono a compensare i rischi di sviluppare patologie legate al sovrappeso, come malattie cardiache o polmonari, diabete o ipertensione.
I rischi di un BMI basso
Anche un BMI troppo basso espone a molti rischi per la salute, quali osteoporosi, infertilità e infezioni gravi. Una meta-analisi dello scorso anno, durante la quale sono stati analizzate 2.880.000 persone e 270.000 casi di decessi, ha dimostrato che coloro che avevano un BMI corrispondente al sovrappeso e al 1 ° grado di obesità non presentavano un maggiore rischio di mortalità rispetto a quelli con un BMI più basso.
Inoltre, una nuova analisi australiana condotta su 32 studi ha concluso che, per le persone anziane, la mortalità aumenta se il BMI è inferiore a 23, quindi se si è troppo magri e non in sovrappeso.
Insomma, il "giusto mezzo", anche quando si parla di peso corporeo, può essere la soluzione migliore per la nostra salute.