Incidenti sul lavoro: raddoppiano a causa delle apnee notturne

Stefania Virginio

Ultimo aggiornamento – 05 Settembre, 2016

apnee notturne: rischi incidenti sul lavoro

Apnee notturne e stanchezza cronica

Ogni anno, accadono oltre 250.000 infortuni sul lavoro provocati anche dalla stanchezza dovuta alle apnee notturne, che impediscono di dormire in modo continuativo e ristoratore.

Le apnee comportano un’interruzione della respirazione durante il sonno, anche diverse centinaia di volte a notte. Il disturbo, in realtà, è concentrato sulla parte nervosa, che controlla l’automatismo del respiro. Durante l’apnea notturna, l’impulso nervoso responsabile della contrazione dei muscoli respiratori non viene inviato. Se ci fosse una buona prevenzione sulla salute del sonno, molti di questi incidenti potrebbero essere evitati.

Obbligo di legge: curare le apnee per guidare l’auto

Recentemente, è stata approvata una legge che obbliga le persone affette da apnea notturna a effettuare dei test per il rinnovo della patente. È molto rischioso guidare avendo questa patologia, in quanto il sonno perso durante la notte porta le persone ad addormentarsi in qualsiasi momento, o ad avere una stanchezza cronica che non aiuta i riflessi a essere pronti. Anche nel mondo del lavoro sono previsti dei massicci controlli per le apnee ostruttive notturne, soprattutto per chi svolge mansioni pericolose.

Il disturbo è conosciuto come Osas, ovvero Obstructive Sleep Apnea Syndrome, colpisce ben 2 milioni di persone in Italia e purtroppo solo il 5% sa di esserne affetto. Le conseguenze di questa sindrome sono state trattate in un articolo pubblicato sulla rivista scientifica Sleep, ch ha portato alla luce un disturbo che non viene preso in considerazione con la giusta attenzione.

Durante il giorno, la persona affetta da apnee notturne sente un’irrefrenabile bisogno di riposare, non avendo dormito bene durante la notte. Quello che si vuole raggiungere è un numero piuttosto elevato di utenti che capiscano la necessità di farsi un controllo, se credono di soffrire di questa patologia. Nicola Magnavita, facente parte del team di ricerca dell’Unità di Medicina del Lavoro all’Università Sacro Cuore di Roma, dichiara che una buona promozione della salute del sonno potrebbe salvare molte persone, considerando che ogni anno accadono 250.000 infortuni sul lavoro, i quali portano in media a 300 morti e a 6.000 soggetti rimasti invalidi, soltanto in Italia.

Nonostante questo 5% di persone che sanno di essere affette da apnee notturne sia un numero piuttosto allarmante, è una patologia diagnosticabile molto facilmente e altrettanto facilmente curabile, tramite un’apparecchiatura che spinge aria a pressione positiva nelle vie aeree alte, impedendo così l’apnea notturna.

Questo macchinario si chiama C-PAP, ovvero Applicazione della Pressione Positiva Continua. Grazie a questo monitoraggio, la quasi totalità dei problemi trova una soluzione.

Cpap: che cos’è?

È una terapia che gli specialisti suggeriscono soprattutto quando le apnee notturne si manifestano ripetutamente durante la notte. L’apparecchio immette una pressione positiva per tenere aperte le vie aree, il tutto tramite una mascherina che si posiziona sul viso e che va a coprire naso e bocca. Per capire di quanta pressione d’aria sia necessaria per ogni singolo paziente, è sufficiente recarsi in un centro specializzato dove si potrà testare gratuitamente.

Quali sono le cause delle apnee notturne?

A causare queste apnee durante il sonno notturno sono molte variabili. In primis, l’aumento del peso corporeo che ostruisce le vie aeree, oppure una mandibola di piccole dimensioni. I genitori dovrebbero prestare molta attenzione al sonno dei propri bambini, se questi tendono a russare ogni volta che dormono, è il caso di portarli subito a fare una visita di controllo, in modo da prendere il problema all’inizio.

Più si va avanti con l’età, più crescono le responsabilità, quindi potrebbero essere distratti a scuola, avere sonno durante le lezioni, essere nervosi, soffrire di mal di testa, fare pipì a letto durante i sonnellini e potrebbe aumentare anche il rischio di contrarre delle otiti.

In età pediatrica il fattore di rischio più comune è l’ipertrofia adeno tonsillare.

Negli adulti, invece, l’incidenza maggiore si ha tra uomini, con un’età superiore ai 40 anni, in sovrappeso, fumatori, che hanno delle anomalie a livello nasale e faringeo, accompagnate da patologie da reflusso gastro-esofageo.

Anche alcuni farmaci possono causare le apnee notturne, per esempio quelli che contengono sostante miorilassanti, che riducono il tono muscolare. Chi pensa di riuscire a ovviare al problema assumendo sonniferi o sedativi, non solo non risolverà il problema, ma lo andrà ad aggravare.

Da aggiungere anche l’alcol, che ha lo stesso effetto miorilassante dei suddetti farmaci.

 

 

Stefania Virginio
Scritto da Stefania Virginio

Sono Stefania e sono una friulana doc! Da quando mi hanno dato in mano la prima matita alle elementari non ho mai smesso di scrivere, e nemmeno di leggere tutto quello che mi passa sotto gli occhi.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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