Intervista al dr. Francesco Cusano, Specialista in Dermatologia e Venereologia - Presidente di ADOI - Associazione Dermatologi e Venereologi Ospedalieri Italiani.
Ancora una volta, parliamo di Coronavirus ma puntando l'obiettivo su una serie di ipotetici sintomi che, in queste ultime settimane, pare abbiano colpito alcuni pazienti affetti dall'infezione.
Si tratta di manifestazioni cutanee. Di che tipo? Lo abbiamo chiesto al dr. Francesco Cusano, dermatologo e presidente di ADOI.
Quali sono le manifestazioni del Coronavirus a livello cutaneo, secondo gli studi?
Ci sono delle prime segnalazioni, considerando i tempi della pandemia; la prima in assoluto è stata quella mossa da un collega dell'Ospedale di Lecco che ha evidenziato come su una cerchia di pazienti (parliamo di un paio di centinaia) osservati si fossero presentate delle manifestazioni del virus a livello cutaneo.
Tendo a sottolineare che si tratta, in ogni caso, di segnalazioni episodiche, ci vorrà del tempo per constatarne il reale valore e stabilire una regola certa.
Nei pazienti è stato riscontrato un esantema, comune alle malattie virali, ricordo il morbillo o la varicella, ma di tipo aspecifico, non caratterizzato. Poi ci sono anche sintomi più rari che non sappiamo però quanto siano associati o quanto possano essere casuali, tipo orticaria ed eruzioni vescicolose (in un solo paziente).
C'è, infine, una terza manifestazione da considerare, legata al fatto che il Covid19 va a provocare problemi coagulatori, compromettendo la circolazione, soprattutto nei più giovani. Il pericolo è la trombosi, ma si creano effetti a livelli cutaneo, come geloni ai piedi o, meglio pseudo-geloni. Ancora, si possono avere altre manifestazioni di tipo circolatorio. In particolare, i "geloni" sembrerebbero abbastanza comuni e potrebbero far sì che alcuni casi sottovalutati e paucisintomatici possano essere così diagnosticati con maggiore facilità.
Siamo nella fase delle ipotesi. Va detto.
Possono comparire solo sintomi cutanei quando si ha il Covid19?
Difficile dirlo. I lavori e le indagini sono ancora incompleti. Facciamo riferimento alle parole riassunte in un documento dal collega di Lecco. Non ci sono dei dati certi anche per la mancanza di foto e di immagini.
Quello che si può dire è che gli esantemi non sembrerebbero correlati alla gravità dell'infezione e possono essere comuni a tutte le tipologie di pazienti. Sono stati riscontrati sia nei pazienti asintomatici sia in quelli ricoverati nei reparti di Terapia Intensiva.
Come ipotesi, i geloni pare siano più frequenti nei giovani, perché in realtà il danno vascolare si verifica soprattutto in questa fascia di età.
Cosa fare in questi casi?
Niente panico. Le manifestazioni considerate in modo isolato non devono destare preoccupazione. Quello che sto consigliando ai miei pazienti è di fotografare per bene i segni cutanei anomali per poi mostrarli al medico di riferimento.
Questo potrebbe favorire una prima valutazione medica a distanza; nel caso ci sia bisogno, si può pensare a una visita.