Il “cerotto intelligente” che individua le infezioni

Alessia Di Nardo | Blogger

Ultimo aggiornamento – 19 Novembre, 2015

Gli scienziati della Bath University hanno ideato un “cerotto intelligente“, chiamato così perché in grado di rilevare le infezioni e permettere di ridurre l’uso di antibiotici.

Finalmente, si potrà agire in maniera preventiva, evitando di ricorrere ogni volta all’uso di farmaci che, col tempo, tendono anche a perdere la loro efficacia.

Cerotto intelligente: come funziona?

Il cerotto funziona in questo modo: si applica sulla ferita e, se i batteri al suo interno sono pericolosi e, quindi, producono tossine, le capsule all’interno del cerotto rilasciano un colorante fluorescente.

In poche parole, se il cerotto cambia colore, vuol dire che vi è un’infezione e la si può curare in tempo.

Quali vantaggi avrebbe?

Molte volte, dopo un’operazione, le ferite possono infettarsi e, nei casi peggiori, causare setticemie o comunque rallentare la guarigione e/o lasciare cicatrici. I medici riescono a diagnosticarle soltanto togliendo la medicazione e, il più delle volte, prescrivono antibiotici prima ancora di vedere se vi è infezione; ciò aumenta la possibilità di sviluppare batteri resistenti e più forti.

In questo modo, invece, potrebbero diagnosticarle prima, cosa utilissima soprattutto quando si tratta di bambini, che hanno un sistema immunitario non del tutto sviluppato.

Il “cerotto intelligente” è ancora in fase di elaborazione, ma Toby Jenkins, a capo del gruppo di scienziati, ritiene che questa invenzione possa contribuire a salvare molte vite.

 

 

 

 

Alessia Di Nardo | Blogger
Scritto da Alessia Di Nardo | Blogger

La scrittura è la mia più grande passione. Lavorare come web editor per Pazienti.it è un’opportunità per unire questa passione all'utilità di comunicare ai lettori messaggi di salute.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
Alessia Di Nardo | Blogger
Alessia Di Nardo | Blogger
in Salute

77 articoli pubblicati

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
Contenuti correlati
Farmacista che controlla i farmaci
Tachidol®: a cosa serve, quando e come assumerlo

Tachidol®: a cosa serve, quando e quale posologia seguire? I medicinali sono utili ma vanno anche conosciuti per evitarne effetti collaterali e controindicazioni. 

Il primo piano di uno stetoscopio
Nuove cure gratuite: dalla celiachia all'endometriosi. Cosa cambia?

Dal prossimo 30 dicembre saranno disponibili nuovi Lea, ovvero cure gratuite e benefici a carico proprio del Servizio Sanitario Nazionale. Scopri quali sono.