Gli scienziati della Bath University hanno ideato un “cerotto intelligente“, chiamato così perché in grado di rilevare le infezioni e permettere di ridurre l’uso di antibiotici.
Finalmente, si potrà agire in maniera preventiva, evitando di ricorrere ogni volta all’uso di farmaci che, col tempo, tendono anche a perdere la loro efficacia.
Cerotto intelligente: come funziona?
Il cerotto funziona in questo modo: si applica sulla ferita e, se i batteri al suo interno sono pericolosi e, quindi, producono tossine, le capsule all’interno del cerotto rilasciano un colorante fluorescente.
In poche parole, se il cerotto cambia colore, vuol dire che vi è un’infezione e la si può curare in tempo.
Quali vantaggi avrebbe?
Molte volte, dopo un’operazione, le ferite possono infettarsi e, nei casi peggiori, causare setticemie o comunque rallentare la guarigione e/o lasciare cicatrici. I medici riescono a diagnosticarle soltanto togliendo la medicazione e, il più delle volte, prescrivono antibiotici prima ancora di vedere se vi è infezione; ciò aumenta la possibilità di sviluppare batteri resistenti e più forti.
In questo modo, invece, potrebbero diagnosticarle prima, cosa utilissima soprattutto quando si tratta di bambini, che hanno un sistema immunitario non del tutto sviluppato.
Il “cerotto intelligente” è ancora in fase di elaborazione, ma Toby Jenkins, a capo del gruppo di scienziati, ritiene che questa invenzione possa contribuire a salvare molte vite.