Sul caffè si è sentito dire di tutto. È stato accusato di rovinare la salute in moltissimi modi. Tuttavia, un nuovo studio lo scagionerebbe almeno su un versante: le donne in età avanzata che bevono caffè quotidianamente potrebbero correre un rischio più basso di demenza e di altre forme di deterioramento cognitivo.
Vediamo come e perché e quali sono i principali fattori di rischio di demenza.
Cosa ha rivelato lo studio?
Le ricerche portate avanti hanno suggerito che la caffeina, un leggero stimolante presente in diverse bevande come caffè, tè e cola, ha diversi benefici di natura cognitiva.
Infatti, uno studio pubblicato nella rivista Nature Neuroscience, nel 2014, per esempio, ha identificato un collegamento tra la quantità di caffè assunta e il miglioramento a lungo termine della memoria.
Le nuove scoperte, recentemente pubblicate nella rivista The Journals of Gerontology, offrono una prova ulteriore degli effetti benefici della caffeina sul cervello, dopo aver scoperto che lo stimolante può aiutare a tenere alla larga il deterioramento cognitivo in età avanzata.
Come è stato condotto lo studio?
Il risultato è stato ottenuto dall’analisi condotta su più di seimila donne, dai 65 anni in poi, che hanno preso parte allo studio, portato avanti dal National Heart, Lung, and Blood Institute.
L’autore principale della ricerca, la dottoressa Driscoll, professoressa di psichiatria presso la University of Wisconsin-Milwaukee, ha affermato: “La caratteristica unica di questo studio consiste nell’avere un’opportunità senza precedenti per esaminare le relazioni tra la quantità di assunzione di caffeina e l’incidenza della demenza in uno studiato gruppo di donne prospetticamente più vasto e ben definito“.
Driscoll e il suo team hanno analizzato il consumo di caffeina dei partecipanti, registrando i dati riportati dagli stessi soggetti, sull’assunzione di tre bevande in particolare:
- caffè
- tè
- cola
Durante più di 10 anni di ricerche, tutti i soggetti si sono sottoposti a delle annuali valutazioni cognitive, che i ricercatori hanno analizzato per definire una diagnosi di probabile demenza e di altre forme di disturbi cognitivi, diagnosticati in quasi quattrocento donne che hanno preso parte alla ricerca.
La scoperta
Rispetto alle donne con un consumo di caffeina di circa 64 milligrammi giornalieri, è stato scoperto che coloro che avevano un consumo più alto, ossia più di 261 milligrammi al giorno, avessero il 36% in meno di insorgenza di demenza o di altri disturbi cognitivi.
I ricercatori hanno specificato che 261 milligrammi di caffeina possono essere l’equivalente di tre tazzine di caffè o di sei tazze di tè al giorno.
Più caffè equivale a più salute?
Bisogna tenere in considerazione che le scoperte del team di ricerca sono influenzate da un alto numero di fattori concomitanti, quali:
- età
- etnia
- indice di massa corporeo (BMI)
- fumo
- consumo di alcol
- depressione
- pressione sanguigna alta
- qualità del sonno
- storia di malattie cardiovascolari
L’autore ha, infatti, aggiunto che sono necessari ulteriori studi per verificare la veridicità dei risultati, dato che il consumo di caffeina è facilmente variabile in base allo stato di salute del soggetto.
Perché la caffeina ha effetti benefici?
La dottoressa Driscoll ha affermato che l’effetto potenzialmente protettivo della caffeina potrebbe influire principalmente attraverso il blocco dei recettori dell’adenosina A2A (AR), la cui espressione e funzione degenerano con il normale invecchiamento e con le patologie collegate all’età.
Difatti, l’adenosina agisce facilitando A2A, agendo sull’inibizione dei recettori A2 per integrare la dopamina, il glutammato e il segnale dei fattori neurotrofici del cervello, modulando la plasticità sinaptica nella regione riguardante l’apprendimento e la memoria e fornendo la base cellulare e molecolare per il ruolo degli AR nella modifica della cognizione.
Inoltre, la dottoressa Driscoll ha affermato che, secondo alcuni studi, il bloccaggio di questi recettori potrebbe invertire il l’Alzheimer e altri disturbi neurodegenerativi.
Tuttavia, è stato ampiamente ricordato che le donne non devono aumentare l’assunzione di caffeina basandosi su queste ricerche, perché i risultati necessitano di ulteriori studi e verifiche.
I fattori di rischio della demenza
I ricercatori hanno scoperto numerosi fattori fondamentali che potrebbero aumentare il rischio di insorgenza della demenza, quali per esempio:
- invecchiamento
- genere
- etnia
- storia genetica
- condizioni mediche e patologie, come diabete, ipertensione, colesterolo alto e obesità
- depressione
- fumo
- alimentazione scorretta
- eccessivo consumo di alcol