Il caffè alza la pressione o la abbassa? Facciamo chiarezza

Anna Nascimben | Editor

Ultimo aggiornamento – 03 Luglio, 2024

Gruppo di mani con tazze in mano poggiate su un tavolo di legno

È vero che il caffè alza la pressione o, invece, tende ad abbassarne i valori? Cosa occorre sapere sugli effetti della caffeina, in particolare per chi soffre di complicazioni legate alla pressione arteriosa? 

Facciamo chiarezza sull'argomento.

Il caffè alza o abbassa la pressione?

Il caffè è una delle bevande più apprezzate a livello mondiale, tanto che si stima che il suo consumo annuo raggiunga più di dieci tonnellate in tutto il pianeta. 

Sebbene sia un prodotto ampiamente utilizzato, sono in molti a ritenere che esso apporti una serie di conseguenze negative per la salute, a cominciare dall'idea, molto diffusa, che tale bevanda possa far aumentare l'agitazione e la tachicardia.

È vero, allora, che il caffè fa alzare la pressione oppure si tratta solo di un falso mito?

In realtà diverse ricerche scientifiche hanno dimostrato come questa bevanda apporti diversi benefici all'organismo: si è notato, infatti, che i consumatori abituali di caffè presentano meno possibilità di incorrere in patologie cardiovascolari, nel diabete e in alcune malattie neurodegenerative.

Posto che sia veramente così, il caffè abbassa la pressione oppure la alza? Se può svolgere un ruolo positivo nel prevenire disturbi cardiovascolari, anche i soggetti che presentano valori della pressione alti possono consumare qualche tazzina al giorno?

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La questione è ancora aperta e gli studiosi non sono giunti a una conclusione definitiva, anche se l'ipotesi più accreditata sostiene che, in persone sane e senza particolari problemi di salute, un consumo moderato di caffè possa non incidere in modo significativo sulla pressione arteriosa.

La bevanda si caratterizza per la presenza di numerosi antiossidanti, tuttavia, com'è noto, la caffeina svolge anche un importante effetto su alcune funzionalità corporee, quali il ciclo del sonno e l'apparato cardiovascolare.

I soggetti che non presentano particolari problematiche possono quindi continuare a bere qualche tazza al giorno, tuttavia, visto che com'è noto il caffè aumenta la pressione, coloro che sono maggiormente a rischio ictus o infarto dovrebbero porre particolare attenzione a non eccedere con il consumo di questa bevanda.

Perché il caffè fa abbassare la pressione?

Contrariamente all'idea comune che vede nel caffè una bevanda in grado di aumentare la pressione sanguigna, i risultati di uno studio pubblicato sulla rivista Nutrients sembrano andare in tutt'altra direzione. 

Da questa ricerca, messa a punto da un team di studiosi dell'Università di Bologna e dell'IRCCS Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna - Policlinico di Sant'Orsola, emergono delle importanti novità sul rapporto che intercorre tra caffeina e pressione.

Lo studio si è occupato di indagare il legame tra il consumo abituale di caffeina e i parametri della pressione periferica e centrale di un gruppo di soggetti, con l'obiettivo di verificare se sia fondata la convinzione che il caffè fa aumentare la pressione.

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In realtà, secondo quanto emerso dalla ricerca, i soggetti in buona salute che bevono dai due ai tre caffè al giorno presentano dei valori di pressioni più bassi rispetto a chi non ne beve (o ne beve al massimo una tazza). 

I dati si riferiscono sia alla pressione di pulsazione che a quella sistolica e sembrano confermare l'effetto benefico della caffeina nella prevenzione di alcune malattie vascolari.

Caffè e pressione arteriosa alta: cosa è importante sapere

Se è vero che nuovi studi gettano nuova luce sugli effetti del caffè sulla pressione, altre ricerche sembrano andare in direzione opposta, o se non altro confermare l'idea che il caffè fa salire la pressione. 

La caffeina, infatti, determina un aumento nella sintesi di adrenalina: quest'ultima è un neuromediatore che va a stimolare il quella parte del sistema nervoso autonomo che regola la pressione.

Non appena il neurotrasmettitore si attiva, quindi, il corpo mette in atto una serie di reazioni dette "di allerta" nei confronti degli stimoli esterni, le quali vanno dall'incremento del battito cardiaco all'ipersudorazione, fino, appunto, all'aumento della pressione.

La caffeina, inoltre, favorisce la vasocostrizione dei vasi sanguigni e tale fenomeno è strettamente collegato all'ipertensione arteriosa

Per questi motivi si tende a sconsigliare l'abuso di caffeina nei soggetti che presentano già una condizione di ipertensione, la quale può essere incrementata da una grande quantità di caffeina nell'organismo.

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Secondo uno studio pubblicato sul Journal of the American Heart Association, le persone che hanno valori della pressione sanguigna molto alti dovrebbero limitare fortemente il consumo di caffè; anche solo due tazze al giorno, infatti, possono aumentare notevolmente il rischio di incorrere in ictus e infarto.

Al contrario, il legame tra caffè e pressione bassa non presenta alcun tipo di rischio, infatti le persone in buone condizione di salute e con valori di pressione normali non risentirebbero in alcun modo dei possibili effetti negativi della caffeina. 


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Come evidenziato anche nello studio condotto dal team italiano e pubblicato sulla rivista Nutrients, infatti, le persone sane non solo non vanno incontro ad alcun incremento della pressione, ma anzi, ne traggono importanti benefici, a cominciare da una riduzione del rischio di malattie cardiovascolari.

Lo studio pubblicato sul Journal of the American Heart Association ha coinvolto un ampio numero di partecipanti, i quali sono stati monitorati per diversi anni al fine di stabilire quanto l'impatto di un consumo regolare di caffè potesse influire sul valore della pressione sanguigna.

Al termine dello studio si è visto quindi che i partecipanti che presentavano una situazione di grave ipertensione e che bevevano da due o più tazze di caffè al giorno, hanno mostrato un rischio di sviluppare patologie cardiovascolari pari al doppio rispetto a chi, invece, non beveva caffè.

In coloro che, invece, non soffrivano di ipertensione, non si è registrato tale aumento del rischio cardiovascolare, a riprova del fatto che il legame tra pressione bassa e caffè è ininfluente ai fini della prevenzione di malattie come ictus e infarto.

Anna Nascimben | Editor
Scritto da Anna Nascimben | Editor

Con una formazione in Storia dell'Arte e un successivo approfondimento nello studio del Digital Marketing, mi occupo da anni di creare contenuti web. In passato ho collaborato con diversi magazine online scrivendo soprattutto di sport, vita outdoor e alimentazione, tuttavia nel corso del tempo ho sviluppato sempre più attenzione nei confronti di temi come il benessere mentale e la crescita interiore.

a cura di Dr. Christian Raddato
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