Nel vicino Canton Ticino sono state installate da circa un anno delle stazioni fisse con defibrillatori pubblici ed hanno insegnato la rianimazione di base a persone non appartenenti a formazioni sanitarie.
La rianimazione è una branca specifica della medicina difficile, a mio modesto parere, da mettere in pratica. Spesso succede, ad esempio negli incidenti stradali, che sia meglio non toccare le persone ferite per non arrecare maggior danno. Credo quindi che, se da un lato sia molto utile la collaborazione, l’aiuto, in attesa che intervengano i soccorsi, possa essere dannoso l’intervento di persone non addette.
Ma il leggere mi ha fatto venire un’idea sana da applicare subito.
L’ordine dei medici nazionale, e le varie associazioni infermieristiche, potrebbero organizzare un corso di primo soccorso obbligatorio per tutti. I moderni dispositivi cellulari, collegati in una rete sempre attiva e localizzabile, potrebbero permettere al personale medico e paramedico di recarsi al più presto dove si ha estremo bisogno, comunque in attesa dei soccorsi.
Tutto questo, associato a postazioni fisse di rianimazione dislocate, come attuato in Svizzera, potrebbe aiutare a salvare vite umane.
La disponibilità ad essere sempre reperibile di persone che comunque hanno fatto una scelta di vita, può essere vista come percorso di raggiungimento di una “sanità orizzontale”, in una “società orizzontale”, in cui, ognuno nel proprio, possa far rispettare quel sano principio di pari dignità sociale racchiuso nell’articolo 3 della Costituzione Italiana.
A tal proposito mi preme ringraziare Bruno Balestra, amico “orizzontale” dell’Associazione Sulleregole, che mi ha segnalato il link.
Il Dr Domenico De Felice dopo una lunghissima esperienza maturata presso l’Ospedale Fatebenefratelli e Oftalmico di Milano e presso altre cliniche oculistiche della Lombardia è membro dell’ Associazione Sulle regole di Gherardo Colombo nel gruppo Sanità e Consulente Oculista presso la Casa di Cura San Camillo di Milano.