Quando si soffre di glicemia alta? Quando i livelli di glucosio nel sangue risultano troppo elevati. È una condizione che interessa soprattutto le persone con diabete di tipo 1 e 2, ma può essere riscontrata anche nelle donne in gravidanza con diabete gestazionale.
Glucosio e insulina: all’origine dell’iperglicemia
Generalmente, buona parte del glucosio è ricavato dal cibo ma può anche essere ottenuto dalle cellule del fegato e risultata assolutamente fondamentale per produrre l’energia necessaria per svolgere le diverse attività cellulari. Per consentire l’ingresso del glucosio all’interno delle cellule, il nostro organismo si serve dell’insulina, un ormone generalmente prodotto dal pancreas in base ai livelli di glicemia.
Può tuttavia accadere che l’insulina prodotta non sia sufficiente (diabete di tipo 1) o non possa essere utilizzata correttamente dalle cellule (diabete di tipo 2). Il glucosio, in questi casi, non può essere utilizzato dalle cellule e resta in circolo creando la situazione nota come iperglicemia.
Per tenere sempre monitorata il nostro organismo, è bene ricordare che i livelli di glucosio nel sangue variano nel corso del giorno e della notte. In genere, oscillano tra 90-130 mg/dl prima dei pasti e poco sotto i 180 mg/dl dopo i pasti.
I sintomi della glicemia alta
Una situazione di iperglicemia, se non adeguatamente trattata, può avere conseguenze anche gravi nel tempo. I sintomi più comuni legati alla glicemia alta comprendono:
- sete eccessiva;
- minzione frequente soprattutto durante la notte;
- vista annebbiata;
- problemi di cicatrizzazione delle ferite;
- sensazione di affaticamento.
Se dovessero presentarsi questi sintomi, è importante misurare immediatamente i livelli di glucosio nel sangue. L’iperglicemia può infatti avere conseguenze gravi su diversi organi come occhi, cuore, reni e nervi.
Iperglicemia: i 5 cibi da evitare
Scegliere attentamente cosa mangiare se si soffre di glicemia alta, è fondamentale per restare in buona salute. Convivere con il diabete non significa rinunciare al buon cibo, tuttavia è fortemente consigliato di evitare alimenti ricchi di carboidrati e acidi grassi saturi, tra cui:
- Riso – Secondo uno studio condotto nel 2012, mangiare grandi quantità di riso aumenta il rischio di diabete di tipo 2. Il motivo probabilmente è legato all’eccessivo processo di lavorazione a cui è sottoposto il riso.
- Caffè macchiato – Una semplice tazza di caffè non zuccherato è un ottimo modo per iniziare la giornata anche se si ha il diabete. Bisogna però fare attenzione all’aggiunta di latte, sciroppo e panna che possono aumentare considerevolmente le calorie di questa amata bevanda.
- Merendine – Biscotti e merendine sono spesso i protagonisti delle nostre colazioni o spuntini pomeridiani. Bisognerebbe però consumarli con moderazione se si vuol tenere sotto controllo la glicemia. Questi cibi sono ricchi di carboidrati, sodio e di farine raffinate.
- Succhi alla frutta – Bere succhi di frutta potrebbe non essere una scelta saggia per le persone con diabete. Nutrizionisti e diabetologi ritengono che bere succhi di frutta possa far aumentare in modo preoccupante i livello di glucosio nel sangue. Questo vale anche per le bevande etichettate come “senza zucchero”. È quindi meglio orientarsi verso quei frutti con pochi zuccheri evitandone il succo.
- Cibi fritti – Per quanto possano essere gustosi, i cibi fritti non sono dei buoni alleati delle persone con diabete. Patatine fritte e pollo fritto sono una buona fonte di fibre e vitamine ma sono anche ricche di grassi e sodio.
Convivere con i problemi legati all’iperglicemia non è semplice, ma uno stile di vita sano e la giusta alimentazione non possono che far bene alla salute!