I disturbi della tiroide e i cibi che possono migliorarli

Giulia Agnolucci | Studentessa di Medicina

Ultimo aggiornamento – 27 Aprile, 2018

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La tiroide è una piccola ghiandola a forma di farfalla situata nel collo, poco al di sotto del cosiddetto pomo d’Adamo. Questa ghiandola produce una serie di ormoni, T3 e T4, che agiscono sul metabolismo di tutte le cellule del nostro organismo, permettendo il corretto svolgimento di tutte le funzioni.

Le disfunzioni e le malattie a carico di questa ghiandola sono piuttosto comuni, soprattutto nelle donne e in alcune aree geografiche del nostro paese, che risulta uno degli Stati con maggior numero di malati per disturbi tiroidei.

Le disfunzioni della tiroide non sono sempre facili da identificare, soprattutto per la vasta gamma di sintomi che possono presentare. Conoscerli ci può aiutare ad avvertire i campanelli d’allarme per sottoporci così a una visita più approfondita.

I sintomi dei disturbi alla tiroide

  • Cambiamenti di peso: i cambiamenti improvvisi e inspiegabili di peso sono tra i sintomi classici di difetti della tiroide. La perdita di peso può indicare alti livelli di ormoni tiroidei, nota come ipertiroidismo, mentre livelli bassi di questi ormoni portano generalmente a un aumento di peso, in questo caso si parla di ipotiroidismo.
  • Stanchezza: chi soffre di ipotiroidismo avverte spesso stanchezza, sonnolenza e malumore; mentre irritabilità, difficoltà a dormire e ansia sono tipici dell’ipertiroidismo.
  • Perdita di capelli: altro sintomo classico che ci indica la presenza di disturbi della tiroide. La caduta di capelli è momentanea e si arresta quando risolviamo o iniziamo a curare la malattia.
  • Sensazione di caldo o di freddo: le malattie della tiroide creano problemi nella termoregolazione, cioè nella capacità del nostro organismo di controllare la temperatura corporea. Chi soffre di ipotiroidismo in genere soffre maggiormente il freddo, mentre gli ipertiroidei hanno il problema contrario, con aumento della sudorazione e insofferenza per il caldo.
  • Cambiamenti del battito cardiaco: gli ormoni tiroidei agiscono su tutti gli organi, compreso il cuore. Chi ha disturbi nella produzione di questi ormoni può quindi andare incontro a rallentamento del battito cardiaco, nel caso di ipotiroidismo, o aumento per ipertiroidismo.
  • Gonfiori del collo: un rigonfiamento o aumento di volume del collo è un chiaro campanello d’allarme. Queste protuberanze possono indicare la presenza di noduli o tumori della tiroide ed è quindi necessario rivolgersi al medico per una visita specialistica.

Una volta riconosciuto il problema, il medico potrà indirizzare verso varie cure e soluzioni a seconda della malattia. Possiamo però aiutare il corretto funzionamento della nostra tiroide anche a tavola, con delle scelte alimentari semplici ma efficaci.

Alcuni cibi amici della tiroide

  • Sale iodato: la produzione degli ormoni tiroidei richiede la presenza di Iodio, spesso carente nella nostra dieta. Basterà sostituire il normale sale da tavola con sale iodato per aiutare il funzionamento della tiroide.
  • Verdure a foglia verde: lattuga, spinaci, ma anche le bietole sono verdure ricche di Magnesio, un sale minerale molto importante per svariate attività del nostro organismo.
  • Frutta secca: mandorle, noccioline e simili sono alimenti ricchissimi di ferro. Superstar tra queste è la noce del Brazile che aiuta la tiroide sia per il suo alto contenuto di ferro, ma soprattutto per l’apporto di selenio: ne bastano poche al giorno per garantirne al nostro organismo il naturale fabbisogno quotidiano.

Come per i cibi “buoni”, dobbiamo fare attenzione anche ai cibi “cattivi”, cioè quegli alimenti che potrebbero danneggiare o affaticare la nostra tiroide. Tra questi troviamo:

  • Cavolo: considerato un toccasana per la salute, il cavolo è un nemico di questa ghiandola. Questa verdura a foglia verde è infatti considerata un goitrogeno, cioè un nutriente che impedisce il corretto funzionamento della tiroide, rendendo difficile l’assorbimento di iodio. Rientrano in questa categoria di alimenti anche gli altri tipi di cavoli, i broccoli e i cavoletti di Bruxelles.
  • Soia: come per il cavolo, anche la soia e i suoi derivati (latte di soia, edamame ecc..) contiene sostanze che possono interferire con la produzione di ormoni tiroidei; questo si verifica soprattutto in caso di una dieta molto povera di iodio.
  • Frattaglie: fegato, cuore e milza sono frattaglie che spesso per tradizioni troviamo sulla nostra tavola. Questi alimenti contengono però molto acido lipoico, un acido grasso presente anche in altri cibi. Un eccesso di questo acido può danneggiare la nostra tiroide oltre a interferire col funzionamento di farmaci specifici per questa ghiandola.
  • Glutine: il glutine di solido non causa disturbi della tiroide, ma nelle persone con intolleranza o celiachia l’assunzione di glutine può portare a seri danni della ghiandola, tra cui Tiroidite di Hashimoto, una forma di ipotiroidismo autoimmune, o morbo di Graves, che porta a ipertiroidismo.

Una buona alimentazione, attività fisica regolare e la conoscenza del proprio corpo possono aiutarci a prevenire e a riconoscere i problemi della tiroide e a ridurne i disturbi, sia con l’aiuto del medico che con le scelte che ogni giorno facciamo a tavola.

Giulia Agnolucci | Studentessa di Medicina
Scritto da Giulia Agnolucci | Studentessa di Medicina

Sono una studentessa di medicina, da sempre appassiona del corpo umano e con una grande passione per la letteratura; concilio questi due grandi amori qui su Pazienti.it, cercando con la scrittura di promuovere la salute, con un'attenzione particolare alla prevenzione.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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