Scoperto il nascondiglio dell’Hiv: ora si potrà attaccare il virus

Alessandra Lucivero

Ultimo aggiornamento – 04 Marzo, 2015

Il virus dell’Hiv ha mosso da sempre centinaia di ricercatori a investire tempo ed energie per trovare una soluzione terapeutica che scongiurasse le milioni di morti, che sono avvenute in questi ultimi decenni. Purtroppo, gli ostacoli incontrati dalla scienza sono sempre stati numerosi, seppur la consapevolezza dei tanti passi avanti compiuti abbia mosso tutti a non arrendersi mai.

È di questi giorni, infatti, una grande notizia che potrebbe finalmente segnare una svolta importante. È stata individuata l’area cellulare in cui il virus dell’Hiv, anticamera dell’Aids, penetra. Una volta entrato nella cellula, infatti, il virus scompare e se ne perdono le tracce, assieme alle speranze di sconfiggerlo.

Su cosa si basa, dunque, l’effetto dei farmaci in commercio?

Sino a oggi, i farmaci in commercio hanno basato la propria efficacia sulla capacità di rallentare l’evoluzione del virus, senza riuscire davvero a debellarlo. Partendo da questo, i ricercatori dell’ICGEB (International Centre for Genetic Engineering and Biotechnology) di Trieste, coordinati dal genetista Mauro Giacca, hanno finalmente scoperto dove si annida il virus, che, a quanto pare, scegli solo alcuni dei 20mila geni umani per integrarsi e nascondersi.

La scoperta

Dopo aver fotografato e studiato attentamente la struttura del nucleo delle cellule infettate, i ricercatori hanno notato che il virus integra il proprio DNA vicino al guscio esterno che delimita il nucleo, in corrispondenza alle strutture del polo nucleare, che rappresenta la porta d’accesso all’interno della cellula.

La scoperta, tutta italiana, dimostra quali siano le zone in cui il virus sceglie di svilupparsi. In questo modo, si potrà aprire la strada a numerose altre sperimentazioni terapeutiche. È dagli inizi degli anni Ottanta, quando le prime epidemie di Aids hanno cambiato le consapevolezze dell’opinione pubblica in merito ai rischi dell’Hiv, che si cercava di individuare il meccanismo alla base dell’invincibilità del virus. Un gioco del “nascondino” durato oltre trent’anni, che solo oggi ci potrà permettere di attaccare il virus, sapendo bene dove si trova.

Un grazie alla scienza

Un infinito merito al lavoro dei ricercatori dell’ICGEB, in collaborazione con il Dipartimento di Medicina dell’Università di Trieste, l’Università di Modena e il Genethon di Parigi. Lo studio, che ha subito suscitato l’interesse generale, è stato pubblicato sulla principale rivista scientifica internazionale, Nature. Il Centro di Trieste, diretto da Mauro Giacca, è sostenuto da più si 60 Paesi, sviluppa attività di ricerca e formazione di eccellenza nel campo della ricerca molecolare e delle biotecnologie.

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Scritto da Alessandra Lucivero

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a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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