Helicobacter pylori: un fattore di rischio del tumore allo stomaco?

Elisabetta Ciccolella | Farmacista

Ultimo aggiornamento – 27 Gennaio, 2017

Secondo uno studio, l'Helicobacter pilori potrebbe essere un fattore di rischio per il cancro allo stomaco

L’Helicobacter pylori è stato identificato nel 1986 da Robin Warren e Barry Marshall: per questa fondamentale scoperta, i due scienziati sono stati insigniti nel 2005 con il Premio Nobel per la Medicina.

Helicobacter pylori: un fattore di rischio del tumore allo stomaco?

H. pylori è un batterio patogeno Gram-negativo che colonizza selettivamente l’epitelio gastrico.

In altri termini, Helicobacter pylori, o H. pylori, è un batterio spiraliforme che prolifera e si sviluppa nella mucosa gastrica. In particolare sopravvive nell’ambiente gastrico che risulta estremamente acido.

H. pylori secerne un enzima, chiamato ureasi, capace di trasformare l’urea in ammoniaca ed anidride carbonica: l’ammoniaca è una molecola basica e ciò permette di neutralizzare l’acidità gastrica creando un “habitat” ideale per la crescita del batterio.

Anche l’azione di altri enzimi, quali la catalasi e la superossido-dismutasi, permette al batterio di resistere all’attività battericida del sistema immunitario.

Inoltre, in situazioni particolarmente difficili, il batterio spiraliforme assume forma coccide e ciò gli permette di resistere meglio nell’ambiente gastrico.

H. pylori convive con l’uomo da secoli e causa un’infezione estremamente diffusa: secondo i Centers for Disease Control and Prevention (CDC), circa i due terzi della popolazione mondiale risultano infettati dall’H. pylori.

L’helicobacter è contagioso?

La risposta è sì.

Il contagio dell’infezione da un soggetto ad un altro è la più diffusa modalità di trasmissione. In particolare, l’H. pylori si trasmette per via oro-orale o per via oro-fecale. Per questo, l’infezione da H. pylori si può contrarre anche mediante acqua contaminata, cibi maneggiati con mani non correttamente deterse, verdure lavate con acqua contaminata. Per questo, la presenza dell’Helicobacter pylori nelle feci e nella saliva risulta estremamente diffusa.

Ovviamente la diffusione dell’infezione da H. pylori è correlata a condizioni igieniche scarse che spesso si ritrovano nei Paesi in via di sviluppo dove l’infezione è più comune rispetto ai Paesi industrializzati.
Nella maggior parte delle popolazioni, il batterio viene prima acquisito durante l’infanzia.

Quali sono i sintomi dell’helicobacter?

Nella maggior parte dei casi, l’infezione da H. pylori risulta asintomatica o si manifesta con sintomi molto lievi.

Tuttavia, laddove si sviluppi una forte infiammazione a livello gastrico, si possono accusare sintomi quali bruciore, dolore gastrico, nausea, vomito, reflusso gastroesofageo e perdita di peso.

Nel caso di ulcera peptica, i dolori addominali diventano molto forti e si possono registrare episodi di sangue nelle feci e nel vomito.

Quali patologie possono essere causate dall’helicobacter pylori?

L’attività ureasica che caratterizza l’Helicobacter pylori è correlata alla patogenicità del microrganismo: infatti l’ureasi ,con il lipopolisaccaride di membrana (LPS) e con alcuni fattori citotossici e tossine (VacA e CagA), produce una risposta infiammatoria a livello dello stomaco e questo conduce all’insorgenza delle patologie causate dall’Helicobacter pylori ovvero la gastrite antrale e l’ulcera peptica.

La gastrite da Helicobacter pylori rappresenta un fattore di rischio per il carcinoma gastrico.

In particolare, il legame tra infezione da Helicobacter pylori e cancro gastrico è stato dimostrato in relazione ad alcuni tipi di tumore gastrico, ovvero l’adenocarcinoma ed il linfoma Gastrico Primitivo MALT-associato.

Vari studi hanno dimostrato come l’insorgenza del tumore sia dovuta da una regione del genoma dell’Helicobacter pylori detta cag-PaI.

In altre parole, H. pylori risulta essere un agente cancerogeno per l’uomo in quanto la colonizzazione dello stomaco con H. pylori rappresenta la principale causa della insorgenza di alcuni particolari tipi di cancro allo stomaco, benché l’infezione da H. pylori sia stata associata ad un ridotto rischio di adenocarcinoma esofageo.

Quindi, l’infezione da H. pylori è stata identificata come la principale causa del cancro gastrico.

Altri fattori di rischio per il cancro gastrico includono: gastrite cronica, età avanzata, sesso maschile, dieta ricca di cibi salati, affumicati e povera di frutta e verdura, fumo di tabacco e familiarità della patologia.

Secondo vari studi, la presenza di infiammazione cronica legata all’infezione da H. pylori predispone la mucosa gastrica alla neoplasia. Nel 1994, H. pylori è stato riconosciuto come sostanza cancerogena di tipo I, ed ora è considerato l’agente eziologico più comune dei tumori correlati alle infezioni.

Svariati studi hanno mostrato il ruolo inequivocabile giocato dall’H. pylori nello sviluppo del cancro gastrico. Ogni anno, vengono diagnosticati 1 milione di casi di cancro gastrico nel mondo: si tratta del quarta forma di cancro più comune nel mondo.

In alcune parti del mondo, il carcinoma gastrico è il tumore maligno più comune, e in Giappone, l’incidenza del cancro gastrico è quasi 10 volte superiore ai tassi osservati negli Stati Uniti. Inoltre, l’infezione da H. pylori può essere correlata a patologie dermatologiche quali lichen planus, sindrome della bocca urente, alcune varianti cliniche di eczemi, psoriasi, dermatite atopica, caratterizzate da un forte prurito.

Individuare il batterio: come funziona la gastroscopia

Esistono varie metodologie per diagnosticare l’infezione da H. pylori.
In primo luogo, si può ricorrere a delle semplici analisi del sangue, attraverso cui si identifica l’eventuale presenza di anticorpi anti-Helicobacter pylori in un piccolo campione ematico.

Tra i test per Helicobacter non invasivi ricordiamo il breath test o test del respiro.

La gastroscopia è invece una metodologia invasiva per la diagnosi dell’H. pylori che si basa su una tecnica endoscopica che permette una visione diretta dello stomaco e di eventuali alterazioni quali gastriti, erosioni ed ulcere.

Nel corso dell’esame, è possibile effettuare il prelievo di frammenti bioptici della mucosa gastrica che vengono quindi analizzati al microscopio (istologia), con l’ausilio di tecniche di colorazione e messa in coltura.

La terapia per l’helicobacter pilori.

La terapia di eradicazione dell’Helicobacter pylori è volta a eliminare la carica batterica attraverso gli antibiotici e, allo stesso tempo, a eliminare l’ambiente acido in cui si sviluppa il batterio mediante l’utilizzo di inibitori della pompa protonica. In linea generale, il medico può prescrivere una sorta di trattamento “d’urto” che prevede la somministrazione combinata di antibiotici (claritromicina, amoxicillina, metronidazolo) e di un inibitore della pompa protonica.

Dopo qualche settimana dal termine del trattamento, il medico prescrive nuovi esami diagnostici per accertarsi dell’avvenuta eradicazione dell’Helicobacter pylori.

Elisabetta Ciccolella | Farmacista
Scritto da Elisabetta Ciccolella | Farmacista

La salute è il bene più importante. Questo è ciò che credo e che, da brava farmacista, cerco di trasmettere ogni giorno ai pazienti con cui mi rapporto.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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