Pizza, pane, biscotti, farina: gli scaffali dei nostri supermercati si stanno riempiendo sempre di più di una vasta gamma di prodotti senza glutine.
Se poi si aggiungono anche delle star come Gwyneth Paltrow o Novak Djokovic a vantare i benefici dell’alimentazione senza glutine, non ci deve sorprendere che una persona su cinque scelga di mangiare questo tipo di prodotti. Pensate che nel solo Regno Unito il mercato del Gluten Free ha incassato una cifra pari a 238 milioni di sterline.
Per tutte quelle persone affette da celiachia la dieta senza glutine ovviamente non è una scelta ma una necessità: in questo senso, la presenza di così tanti prodotti è un vantaggio che rende più comoda e variegata l’alimentazione di tutti i giorni. Ma per tutti coloro che credono che mangiare alimenti senza glutine rivoluzionerà la loro vitalità e migliorerà la salute, ci sono alcune parole cautelative da non trascurare.
Una dieta priva di cereali integrali e fibre
Non solo adesso gli esperti si stanno chiedendo se il glutine è il vero responsabile del disturbo intestinale noto proprio come sensibilità al glutine, ma anche se rinunciare ai cibi che lo contengono preferendo quelli che ne sono privi non sarebbe del tutto una scelta salutare.
“Mangiare senza glutine non vuol dire uccidersi, ma rinunciare a tante preziose sostanze contenute nei cereali integrali come vitamine del gruppo B, acido folico e ferro”, dice Tanya Thomas, dietista britannica della Dietetic Association. “Ѐ molto facile dare la colpa al glutine: – ho mangiato un enorme piatto di pasta e ora ho un terribile mal di pancia. Inoltre molte persone possono avere un problema non con il glutine, ma con il lievito. Se si pensa che il problema sia il glutine bisogna innanzitutto consultare un medico per escludere la celiachia. Poi, se si stanno rimuovendo cereali e fibre, fare in modo da integrare in modo diverso le loro proprietà nutritive”.
Alimenti senza glutine e cibo industriale
Uno dei problemi del gluten–free è che i cibi di questa categoria spesso sono pieni di grassi, calorie, sale e zucchero.
“Molte marche contengono molto più grasso” dice la Thomas: “Questo rende i cibi più buoni, ma spesso troverete più di due volte il grasso contenuto in una normale fetta di pane, per esempio”.
Alex Gazzola, giornalista della salute specializzato in intolleranze alimentari e autore de “Celiachia: cosa c’è da sapere?” individua anche prodotti da forno come colpevoli. “Per sostituire il glutine o il grano spesso vengono aggiunti altri ingredienti: non solo zucchero, additivi grassi o artificiali, ma anche ingredienti come la gomma xanthan. Un sacco di persone che seguono una dieta senza glutine stanno mangiando un sacco di queste sostanze, e non penso che sappiamo abbastanza sui loro effetti a lungo termine”.
Perché il pane senza glutine sembra sano
Alex aggiunge: “Anche se il pane senza glutine sembra più sano, a volte vengono aggiunti melassa o caramello per dare l’impressione di salubrità. Ci sono solo un paio di pane senza glutine in cui non sono presenti né gomma xanthan o coloranti marroni e che sono realmente integrali”. Lo conferma Adriana Rabinovich, chef, che dopo aver scoperto la celiachia nella sua bambina ha denunciato: “Il pane in particolare è una truffa. Ѐ caricato di zuccheri e grassi e cosparso con un po’ di semi che danno l’apparenza di un prodotto salutare. I prodotti senza glutine hanno una durata più breve, il che vuol dire che i produttori devono escogitare prodotti con più conservanti e sostanze chimiche”.
Cibi integrali naturalmente privi di glutine
“Se sostituite la farina di grano con quella di ceci, per esempio, otterrete un prodotto con un profilo proteico più alto”, dice Gazzola, e la Rabinovich aggiunge sorgo, amaranto, riso integrale, castagno. Anche grano saraceno e quinoa adesso sono prodotti molto richiesti, ma non riportano l’etichetta dei gluten-free.
“Così come si fa con lo zucchero e i grassi, sui prodotti senza glutine è importante leggere il numero degli ingredienti. Su una focaccina del supermercato a volte è possibile trovarne anche trenta. Se si leggono le etichette si perde la consapevolezza di quello che si sta inserendo nel proprio corpo. Il consiglio è di evitare i prodotti gluten-free e di scegliere quelli che lo sono naturalmente: riso, quinoa, frutta, verdura, pesce e latticini”.
Michelle Berriedale-Johnson, fondatrice della Free From Food Awards, crede che però ci sia una spinta verso cibi più sani: “Se una volta essere senza glutine era sufficiente, ora anche il profilo nutrizionale deve essere più equilibrato”.
L’impulso decisivo è arrivato da parte di tanti volontari che hanno sostenuto la causa di un cibo privo di glutine ma al tempo stesso sano, minacciando di non comprarlo qualora fosse ancora pieno di sostanze nocive.
Occhio all’etichetta, quindi. E preferire i prodotti naturali della terra, come sempre, sarà un gesto di cui il nostro organismo ci ringrazierà.