Fumo di sigaretta: maggiori rischi per i più giovani

Benedetta Borzillo | Blogger

Ultimo aggiornamento – 08 Luglio, 2015

Diminuiscono i quasi bambini che fumano sigarette, ma aumenta il numero di minori che fa uso di tabacco. Sono i dati 2014 del NYTS – l’agenzia statunitense che si occupa di contrastare e prevenire il tabagismo tra i più giovani. Dati allarmanti, perché il fumo, soprattutto da ragazzi, ha conseguenze gravissime.

Ma guardiamo al nostro Paese. Come vanno le cose in Italia?

Bambini tabagisti

Il report 2014 della NYTS mostra che i bambini che fumano sigarette sono sempre meno – ed è un successo: la sigaretta era ormai un cult tra i giovanissimi. Tuttavia, non siamo ancora di fronte alla scomparsa del fenomeno:

  • Nel 2014, uno studente su 4 delle superiori e uno su 13 delle scuole medie ha dichiarato di consumare tabacco.
  • Tra 2011 e 2014, la percentuale dei ragazzi in età scolare che ha ammesso di fumare sigarette è scesa dal 15.8% al 9.2%.
  • Nello stesso periodo, l’uso del narghilè è raddoppiato e quello delle sigarette elettroniche è cresciuto ancora di più, tanto che più della metà degli attuali tabagisti “giovani” fuma abitualmente sigarette elettroniche (2,4 milioni di ragazzi).
  • Nel 2014, più di 2 milioni di ragazzi ha dichiarato di usare due o più tipi diversi di tabacco.

Le sigarette elettroniche? È sempre fumo e i danni non sono meno gravi.

Il fumo tra i più giovani è cambiato completamente, pensando al tipo di consumo. Adesso, tra i 10 e i 18 anni si fumano sigarette elettroniche e narghilè”. Molti di questi ragazzi addirittura usano più tipi di tabacco, quasi fossero tabagisti esperti. “È un paesaggio del tutto inedito”, affermano dal NYTS.

Il punto è che sigarette elettroniche e narghilè hanno grande appeal sui ragazzi. Se il messaggio che le sigarette fanno male è passato, sembra però mancare la coscienza che anche narghilè e sigarette elettroniche comportano altrettanti rischi.

I rischi del fumo nell’età dello sviluppo

Il fumo fa male, non ci stancheremo mai di ripeterlo. Ma comportare ancora più rischi, se si è adolescenti o poco più. Ecco perché:

  • La nicotina, che provenga da sigarette elettroniche, sigari, sigarette o narghilè, provoca dipendenza. Se l’esposizione alla nicotina avviene nell’età in cui il cervello si sta ancora sviluppando, aumenta drammaticamente la probabilità che i giovani fumatori sviluppino una maggiore necessità di fumare. È per questo che gli adolescenti sono particolarmente vulnerabili. Le conseguenze durerebbero per tutta la vita.
  • Non solo nicotina: il consumo di tabacco può essere nocivo anche a causa delle numerose altre sostanze chimiche presenti nel tabacco che possono causare le ben note patologie correlate al fumo.

Età minima per fumare: 18 anni

Se proprio non si resiste alla tentazione del fumo (ahimè), almeno è il caso di compiere la maggiore età, non solo per una questione di responsabilità delle proprie scelte, ma anche per scongiurare l’insorgere di tutti i rischi in età ancora più giovane. Questa, infatti, è una delle proposte delle autorità statunitensi per far fronte al dilagante fenomeno del fumo tra i più piccoli. È evidente, infatti, che bisogna agire sulla prevenzione.

In Italia, cosa si sta facendo?

 

Benedetta Borzillo | Blogger
Scritto da Benedetta Borzillo | Blogger

Scrivo, leggo, insegno e... ancora scrivo.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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