Che fumare non facesse bene alla salute era già una cosa risaputa, ma nuove ricerche hanno ipotizzato un ruolo diretto di questo nello sviluppo del grave disturbo della schizofrenia.
Pubblicato sul The Lancet Psychiatry, uno studio, condotto dal team del King College di Londra, ha evidenziato come i fumatori abbiano più probabilità di sviluppare la malattia in età giovanile, poiché la nicotina può portare ad alterazioni del cervello. Il fumo e le psicosi erano già stati associati in passato, quando era stato notato che i pazienti schizofrenici usavano le sigarette come autocura per alleviare il disagio di cui soffrivano.
Cosa è emerso?
Lo studio londinese ha preso in esame 14.555 fumatori e 273.162 non fumatori. I risultati ottenuti hanno mostrato che:
- Il 57% delle persone psicotiche fumavano già prima del manifestarsi della malattia.
- Chi fumava ogni giorno aveva il doppio delle possibilità di ammalarsi rispetto a chi non aveva mai fumato.
- Di media i fumatori hanno manifestato sintomi di schizofrenia un anno prima dei non fumatori.
Il dottor MacCabe del King College ha dichiarato che “è difficile usare solo questo studio per essere certi che ci sia un legame sicuro tra tabacco e schizofrenia, ma speriamo che possa essere alla base di ricerche più approfondite che possano fornire prove ancora più solide”.
Di sicuro, non tutti i fumatori si ammalano, ma i ricercatori ritengono che questo fattore ne aumenti il rischio. È stato notato come l’incidenza, che è di 1 ammalato ogni 100 persone, aumenti a 2 in caso di fumatori.
Il professor Michael Owen, direttore dell’istituto di Medicina Psicologica presso l’Università di Cardiff, afferma come sia difficile dimostrare questo nesso di casualità senza uno studio randomizzato.
Il centro per la malattia mentale Rethink commenta che: “è noto che ben il 42% delle sigarette fumate in Inghilterra lo sia da persone con problemi di salute mentale, così ogni nuova scoperta di un legame in tal senso porta a nuova preoccuazione. Studi a lungo termine sono però necessari per capire appieno se davvero esiste un legame concreto”.