Frattura della rotula: sintomi, trattamento e riabilitazione

Anna Nascimben | Editor

Ultimo aggiornamento – 25 Gennaio, 2024

Uomo si tiene il ginocchio dolorante

La frattura della rotula è un evento traumatico che necessita di un trattamento immediato.

Quali sono le cause che determinano questo tipo di lesione e quali i principali sintomi ad essa collegati? Come si interviene per guarire una rotula rotta e che tipo di riabilitazione è prevista?

Andiamo alla scoperta di tutto quello che c'è da sapere sull'argomento.

Cos'è la frattura della rotula

Con la definizione di frattura della rotula si intende un trauma ortopedico a danno del ginocchio molto comune, ma altrettanto doloroso e invalidante per chi lo subisce.

Chi presenta una rotula fratturata, infatti, riscontrerà dei problemi nel movimento di estensione dell'arto inferiore, con una conseguente difficoltà a compiere attività di carattere quotidiano, come ad esempio camminare, correre o salire le scale.

La rotula è l'osso sesamoide più grande del corpo umano e, a causa della sua ubicazione di fronte all'articolazione del ginocchio, è spesso coinvolta in traumi diretti e indiretti che ne possono determinare la rottura.

È fondamentale che le problematiche che affliggono quest'osso vengano curate nel migliore dei modi, in quanto eventuali complicazioni potrebbero andare a limitare o a compromettere la mobilità dell'arto inferiore.

La rotula, infatti, si trova dove il femore e la tibia si articolano, e ha la funzione di proteggere il ginocchio e di collegare i muscoli femorali e tibiali in modo da consentire il movimento.


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La cartilagine è presente nella zona anteriore di quest'osso e la sua frattura è maggiormente presente negli uomini di età compresa tra 20 e 50 anni.

Le fratture alla rotula si distinguono essenzialmente in tre tipologie principali:

  • frattura trasversale, che si verifica quando la rottura taglia orizzontalmente la regione anteriore della rotula;
  • frattura longitudinale, ovvero quando la rottura è una linea verticale;
  • frattura polare, che coinvolge le estremità della rotula, ovvero il margine superiore o inferiore;
  • frattura osteocondrale, che si verifica quando viene interessata anche la cartilagine articolare;
  • frattura pluriframmentaria (o comminuta), che si caratterizza per la presenza di un punto di impatto centrale dal quale si irradiano una serie di rotture;

Come in tutte le fratture, anche quella che riguarda la rotula può essere composta (ovvero i frammenti ossei, nonostante il trauma, sono rimasti attaccati fra loro, o comunque non distano più di 1-2 millimetri), o scomposta (i frammenti ossei sono distanziati tra loro).

I sintomi della frattura alla rotula

La rotula rotta può dare luogo a diversi sintomi, fra cui il più evidente è il dolore, il quale può determinare un'evidente difficoltà a camminare.

Altre manifestazioni tipiche della lesione alla rotula sono:

  • gonfiore al ginocchio e tumefazione;
  • ematoma;
  • versamento articolare;
  • impossibilità a svolgere determinati movimenti, quali la flessione e l'estensione del ginocchio;
  • qualora la frattura non venisse curata correttamente, si potranno riscontrare rigidità articolare, artrosi post traumatica e una situazione di infiammazione cronica;
  • sanguinamento nella zona dell'articolazione del ginocchio;
  • lacerazione dei tessuti molli situati in prossimità dell'articolazione;
  • sensazione di gap al tatto nella regione della rotula.

Cause del trauma rotuleo e diagnosi

Per effettuare una diagnosi di frattura alla rotula, il professionista può eseguire, oltre all'esame visivo dell'area e alla sua palpazione, anche alcuni esami.

In particolare, il medico può richiedere l'esecuzione di:

  • radiografia. Effettuata solitamente appena dopo aver subito il trauma, è lo strumento diagnostico più indicato per identificare la presenza di una frattura;
  • TAC. Utile soprattutto nel caso delle fratture comminute o per avere informazioni aggiuntive;
  • risonanza magnetica. Si esegue soprattutto per verificare eventuali danni ai tessuti molli;

La frattura della rotula si verifica principalmente in seguito a un trauma che si verifica direttamente sul ginocchio.

Questo può avvenire in relazione a una caduta o, più probabilmente, a una collisione.

Molto spesso la rottura della rotula si verifica in concomitanza con un incidente stradale, ovvero quando il ginocchio sbatte violentemente sul cruscotto dell'auto.

Frattura rotula: quale trattamento

Il trattamento per ripristinare la rotula del ginocchio rotta dipende essenzialmente dalla tipologia di frattura che interessa il paziente.

In caso di frattura composta della rotula, si procede in genere con una cura conservativa, ovvero non si esegue alcun intervento chirurgico.

Il medico può prescrivere l'utilizzo di un tutore o di un gesso per preservare l'area coinvolta dal trauma e fare in modo che il peso non possa gravare sull'osso lesionato.

Il tutore, che ha come funziona quella di evitare il movimento del ginocchio, dovrà essere tenuto per circa 4-6 settimane, ovvero per il tempo che ci vuole affinché la frattura si consolidi.

Trascorso questo intervallo, il soggetto dovrà intraprendere un percorso di riabilitazione caratterizzato da una ripresa graduale e da sedute di fisioterapia.

Qualora si fosse in presenza di una frattura scomposta del ginocchio, invece, sarà necessario eseguire un'operazione chirurgica, in modo da ridurre il quanto più possibile la frattura e da fissarla in modo anatomico affinché essa non si scomponga durante l'iter di guarigione dell'osso.

Nel caso della frattura della rotula scomposta, infatti, occorre evitare che i tendini agiscano scomponendo ulteriormente l'osso durante i movimenti del ginocchio.

Donna si fa medicare la rotula

Non sempre, tuttavia, il medico può eseguire subito l'intervento chirurgico per il ripristino del trauma alla rotula.

Molto dipende dalla tipologia di frattura in essere, in quanto se la pelle intorno al ginocchio è abrasa, l'operazione potrebbe essere rimandata fino alla sua completa guarigione, mentre se si è verificata una frattura esposta (ovvero l'osso è andato a contatto con l'ambiente esterno), allora sarà opportuno intervenire chirurgicamente il prima possibile per evitare il rischio di infezione.

Oltre al timing corretto nel quale intervenire per ripristinare la mobilità del ginocchio, il medico dovrà porre anche particolare attenzione alla tipologia di operazione da effettuare.

In genere nel caso di una frattura trasversale o verticale, il chirurgo utilizza uno o più tiranti "dinamici", i quali vengono inseriti mediante particolari fili metallici e cerchiaggi.

In altri casi il professionista potrà optare per altre tipologie di elementi di sintesi o, nell'ipotesi più gravi, per l'asportazione della rotula.

La riabilitazione in seguito alla frattura della rotula

I pazienti che hanno subito un intervento per il ripristino di una frattura rotulea, dovranno necessariamente sottoporsi a delle sedute di riabilitazione del ginocchio.

I tempi di recupero sono, in questo caso, molto variabili, in quanto essi sono influenzati dalla tipologia di lesione, dalla possibilità di infezioni, dalla rigidità articolare e dalle condizioni di salute generali del soggetto.

Il percorso riabilitativo è comunque fondamentale, in quanto anche da esso dipenderà l'eventuale permanenza di complicazioni post intervento, quali l'artrosi o la degenerazione delle cartilagini.

La fisioterapia è indispensabile per aiutare il paziente a recuperare gradualmente la mobilità della gamba e, attraverso esercizi di mobilizzazioni passive e attive, si agisce per ripristinare l'area del ginocchio e per evitare complicazioni post operatorie.

Durante questo periodo viene consigliato l'uso delle stampelle, in modo che l'individuo non carichi il peso sull'articolazione del ginocchio lesionato.

Solitamente il percorso di riabilitazione dura circa 2-3 mesi, a seguito dei quali il paziente può ricominciare a praticare una leggera attività fisica.

Intraprendere un iter di riabilitazione è fondamentale sia per accorciare i tempi di recupero, sia per evitare che insorgano alcuni tipi di problematica, come ad esempio:

  • una riduzione del range di movimento;
  • rigidità articolare;
  • dolore persistente, che si origina soprattutto a causa della degenerazione della cartilagine rotulea;
  • infezioni;
  • mancata unione della frattura, o unione ritardata;
  • necessità di sottoporsi ad un altro intervento chirurgico per la rimozione di viti, tiranti;
  • artrosi;
  • aderenze sottocutanee e tra le articolazioni;
  • ipotrofia e ipostenia della muscolatura.
Anna Nascimben | Editor
Scritto da Anna Nascimben | Editor

Con una formazione in Storia dell'Arte e un successivo approfondimento nello studio del Digital Marketing, mi occupo da anni di creare contenuti web. In passato ho collaborato con diversi magazine online scrivendo soprattutto di sport, vita outdoor e alimentazione, tuttavia nel corso del tempo ho sviluppato sempre più attenzione nei confronti di temi come il benessere mentale e la crescita interiore.

a cura di Dr.ssa Emiliana Meleo
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