In Italia, come riportato sul sito del Ministero della Salute, le donne dai 20 anni in poi presentano un graduale rischio di sviluppare fibromi uterini, che aumenta gradualmente e raggiunge il picco tra i 40 e 50 anni.
I fibromi uterini, o leiomiomi, sono crescite uterine non cancerose, e quasi sempre benigne, dotate di una consistenza dura e fibrosa rispetto al normale muscolo uterino.
Questo accade perché la matrice extracellulare, che tiene insieme le cellule uterine, si sviluppa in maniera anomala, tanto che i fibromi (che variano in grandezza) possono avere delle dimensioni molto piccole (come un pisello), o molto grandi (come una palla da calcio), in alcuni casi.
Non tutte, però, si rendono conto dei significativi sintomi del leiomioma che devono mettere in allarme. Tra i fattori di rischio si ricordano anzitutto l'ereditarietà e l'aver avuto il primo ciclo (menarca) in età giovane.
I sintomi del fibroma uterino
Ecco, quindi, qui di seguito i segnali di fibroma uterino a cui prestare attenzione.
Soffrire di anemia
Stanchezza persistente, fiato corto, vertigini, insonnia: sono tutti segnali abbastanza allarmanti di anemia, una malattia del sangue che comporta avere pochi globuli rossi per trasportare l’ossigeno dai polmoni al resto del corpo.
L’anemia è quindi una condizione di rischio per lo sviluppo di fibromi uterini, da far indagare quanto prima al proprio medico di base.
Costipazione e bisogno frequente di urinare
A seconda delle dimensioni, della forma e di dove stia crescendo un fibroma uterino, c'è la possibilità che questo provochi pressione contro la vescica o le viscere, causando impellente bisogno di recarsi al bagno o, al contrario, rendendo più difficoltosa la defecazione.
Purtroppo, si tratta di problemi molto frequenti, dunque è difficile che una donna colleghi queste situazioni a un problema che richiede un accertamento ginecologico.
Dolori durante i rapporti sessuali
Provare dolore durante un rapporto sessuale penetrativo può dipendere da molti fattori, e non sono da escludere quelli di natura psicologica.
Tuttavia, se si prova profondo disagio durante la penetrazione, ciò potrebbe dipendere dalla presenza di fibromi uterini che, premendo su intestino e vescica, arrivano così a causare dolore.
Dolori mestruali
Uno degli indicatori più comuni di fibromi uterini è un ciclo abbondante, cioè che porta a cambiare assorbenti e tamponi dopo meno di due ore, e prolungato, ossia che dura più di sette giorni.
I fibromi, infatti, sono in grado di aumentare il flusso di sangue verso l’utero, nonché modificare la stessa dimensione uterina.
Di conseguenza, il sangue mestruale è più abbondante. Molte donne però non si rendono conto che cicli abbondanti ed eccessivamente duraturi sono spia di un problema.
Tenere a mente che un ciclo doloroso, iperabbondante e che dura una settimana non è mai normale, e richiede una indagine più approfondita per capire la causa sottostante.
Difficoltà a restare incinta
In generale, i fibromi non interferiscono con la fertilità e la gravidanza, ma in alcune donne però possono arrivare a creare complicanze riproduttive.
I fibromi submucosi, per esempio, possono causare aborti spontanei e infertilità, se interferiscono con l’embrione e la sua capacità di impiantarsi nella parete uterina.
In casi di gravidanza tardiva, i fibromi possono causare parto pretermine e placenta previa, che si verifica quando il feto copre parzialmente o totalmente la cervice uterina, provocandone sanguinamento.
Pesantezza di stomaco
A seconda delle dimensioni di un fibroma e di dove sta crescendo, le donne possono infine sperimentare dolore allo stomaco, che può andare dalla pressione occasionale e crampi fino a una sensazione di disagio quasi costante.
Non è poi sempre vero che più grandi sono i fibromi e maggiore è il dolore; anche quelli della dimensione di una nocciola possono causare dolore significativo.
Inoltre, i fibromi possono sia crescere che regredire in poco tempo, il che significa che possono andare e venire con frequente intermittenza.
Cosa fare in presenza di un fibroma uterino?
Se si soffre di uno o più dei sintomi di cui sopra, è una buona idea fissare un appuntamento con il medico di base o il ginecologo.
Per molte donne, i fibromi possono infatti essere rintracciati durante un esame addominale o pelvico, se presenti sulla parte esterna dell'utero.
I fibromi che crescono all'interno dell'utero sono invece più difficili da rilevare e richiedono un'ecografia o una risonanza magnetica per una diagnosi definitiva.
Tenere poi a mente che la cura dei fibromi uterini è disponibile in più opzioni di trattamento. Specie se in caso di sintomi ingenti, può essere prescritto un farmaco per aiutare a regolare il ciclo e trattare i sintomi come sanguinamento abbondante e dolore pelvico.
Talvolta, si ricorre all'embolizzazione dell'arteria uterina, ossia un trattamento poco invasivo che consiste nell'inserimento di sottile tubo flessibile per iniettare particelle nelle arterie uterine che apportano sangue all'utero e ai fibromi. L'obiettivo è quindi quello di bloccare i vasi piccoli che conducono ai fibromi, denutrire i fibromi e farli morire.
Infine, i fibromi possono anche essere rimossi con laparoscopia, o trattati con terapia a ultrasuoni ad alta intensità. Un'ultima opzione resta l'isterectomia.