Ferita che sanguina? Cosa fare nell'immediato

Gloria Negri | Biologa e ricercatrice

Ultimo aggiornamento – 25 Giugno, 2020

Come fermare il sangue di una ferita

Incidenti che provocano il sanguinamento sono molto comuni, soprattutto in ambiente domestico. A tutti sarà capitato di tagliarsi un dito con il coltello oppure con un frammento di vetro. Nonostante ciò, anche il sanguinamento provocato da un banale taglio o graffio deve essere interrotto e gestito in modo corretto.

La fuoriuscita di sangue da un vaso sanguigno, arteria, vena o capillare, è definita emorragia. A seconda della sede, della profondità, dal tipo di lembi generati ed in generale dalla gravità, le ferite possono generare emorragie arteriose, venose oppure miste, data la vicinanza tra arterie e vene. Le emorragie che coinvolgono invece solo vasi capillari sono le meno preoccupanti, interessano infatti piccoli vasi sottocutanei e superficiali con un piccolo impatto sull’emostasi.

Ma come fermare il sangue dopo una ferita?

Come fermare il sangue di una ferita

Siamo tutti d'accordo. Procurarsi una ferita è cosa piuttosto comune. Fermare il sangue di una ferita (piccola o grande che sia) non è sempre banale, anche quando abbiamo a che fare con piccoli taglietti. 

Prima di tutto è bene disinfettare la ferita con materiale sterile e pulirla da eventuali residui laddove fossero presenti.

Esercitare pressione sulla ferita sanguinante è il modo migliore per interrompere il sanguinamento. Meglio fare questa manovra con l’aiuto di garze o cotone idrofilo sterile mantenendo continua e costante la pressione anche usando entrambe le mani.

È possibile diminuire la fuoriuscita di sangue, cercando di alzare la parte del corpo interessata dall’emorragia. Questo risulta particolarmente facile se il sanguinamento è a livello di una mano o di un braccio che potrà facilmente essere sollevato sopra la testa. Se la ferita è invece negli arti inferiori, sdraiarsi e sollevare la gamba o il piede sopra il livello del cuore può essere opportuno.

Applicare del ghiaccio può altresì aiutare ad arrestare la fuoriuscita del sangue riducendo il lume dei vasi sanguigni e determinando quindi vasocostrizione. Può essere utilizzato anche il, specialmente per il trattamento del sanguinamento in bocca dopo un intervento odontostomatologico, in quanto contiene i tannini che hanno azione emostatica. 

A meno che non sia necessario un intervento ospedaliero per la gravità e la profondità, per fermare il sangue da una ferita è bene:

  • Esercitare pressione sulla ferita
  • Tenere in alto l’arto (se la ferita è su braccio o gamba)
  • Applicare del ghiaccio

Come intervenire su una ferita

Prima di intervenire per fermare il sangue una ferita, occorre valutarne la gravità: può infatti accadere che alcune piccole ferite, nonostante sanguinino poco, siano molto più gravi rispetto ad altre che, magari, interessando zone del corpo molto irrorate, come testa, viso, bocca o polpastrelli, possono sanguinare copiosamente. In generale, è bene capire quando andare al pronto soccorso per una ferita. Recarsi in ospedale è indicato quando oltre al sanguinamento si presentano: 

  • Vertigini
  • Debolezza
  • Viso pallido e sudato
  • Respiro corto
  • Frequenza cardiaca aumentata

Per intervenire è necessario, però, procurarsi guanti sterili, garze e nastro adesivo medico. Utile è anche la soluzione fisiologica o salina per lavare la ferita da eventuali impurità come residui di sabbia, terra, asfalto. Se possibile sarebbe bene rimuovere eventuali detriti, come frammenti di vetro, con una pinzetta e disinfettare la zona con una soluzione spray o liquida a base alcoolica o a base di perossido di idrogeno, ovvero acqua ossigenata. 

Procedere applicando un bendaggio o delle garze da cambiare ogni 10 minuti fino a quando la fuoriuscita di sangue non si arresta ed applicare pressione sulla zona. A questo punto procedere con una medicazione più definitiva sempre con garze sterili fissate con nastro adesivo.

È sconsigliato l’uso del laccio emostatico o con oggetti improvvisati come cinture, cravatte o simili, nel tentativo di arrestare l'emorragia a monte della ferita, ma va utilizzato solo nei casi di assoluta necessità e con estrema cautela: per esempio davanti a un'amputazione o a una sindrome da schiacciamento.

Tenere poi sotto controllo la ferita nei giorni successivi all’incidente per scongiurare il pericolo di infezione: in questo caso si verificherà la produzione di pus, la zona risulterà rossa ed infiammata e gonfia.

Ogni situazione che determina un sanguinamento copioso può creare paura e generare stress nella vittima, specialmente in persone che si impressionano facilmente alla vista del sangue: l’importante è sempre rimanere calmi e farsi aiutare da qualcuno avendo cura di predisporre un kit con materiale di primo soccorso per fare fronte a queste evenienze e, nei casi più gravi, chiamare il pronto soccorso.

Gloria Negri | Biologa e ricercatrice
Scritto da Gloria Negri | Biologa e ricercatrice

Osservare un meccanismo biologico, formulare delle ipotesi per spiegarlo e allestire esperimenti per confermare la propria tesi per poi raccogliere i dati e, infine, pubblicarli per rendere la propria scoperta fruibile a tutti: questo è il compito di ogni scienziato… e quindi anche il mio! Sono biotecnologo con dottorato di ricerca in genetica molecolare con una profonda passione per la scrittura e per la divulgazione scientifica. Sono autore e co-autore di articoli scientifici pubblicati su riviste internazionali indicizzate, di abstract per congressi, di contributi per siti internet e di un libro.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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