Febbre a 37 e stanchezza o febbre da stress: ecco come riconoscerla

Valentina Montagna | Editor

Ultimo aggiornamento – 03 Ottobre, 2024

Ragazza spossata seduta sul divano

Una condizione che può capitare quando l'aumento della temperatura corporea è associato a un eccessivo affaticamento fisico o mentale, e non alle più comuni cause virali o batteriche che sono all'origine della febbre da infezione.

Stress cronico e stanchezza cronica possono avere effetti negativi sulla salute, anche mediante l’indebolimento del sistema immunitario.

Nonostante ciò, non ci sono evidenze scientifiche che confermino in modo definitivo che questi fattori causino direttamente la febbricola persistente e recidiva per settimane.

Differenza tra febbre da stanchezza e febbre da altre cause 

La febbre è un sintomo che può essere causato da diverse condizioni mediche: è importante osservare che, pur essendo un meccanismo di difesa naturale del corpo, questo sintomo può manifestarsi come il segnale di una condizione medica sottostante che richiede una diagnosi e un trattamento specifico.

Tra le cause più frequenti troviamo le infiammazioni, come l'artrite reumatoide o le vasculiti, che possono scatenare una risposta febbrile nell'organismo; le infezioni di natura virale o batterica spesso accompagnate da febbre data dal corpo che cerca di combattere gli agenti patogeni.

Anche l'uso di alcuni farmaci e vaccini potrebbe causare una reazione febbrile, mentre i colpi di calore, dovuti a un'eccessiva esposizione a temperature elevate, possono provocare un'impennata della temperatura corporea. Infine, la febbre può manifestarsi come conseguenza di interventi chirurgici, in particolare durante il periodo post-operatorio.


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La febbre da stanchezza, invece, anche detta febbre psicogena o da stress, può dipendere appunto dallo stress cronico, da forti traumi emotivi, da sovraccarico fisico o mentale, cattiva qualità del sonno, ritmi di vita sostenuti.

Sebbene non vi siano studi definitivi sulla febbre da stress cronico, uno studio ha identificato un "profilo termico" unico nei pazienti con febbre di origine sconosciuta e affaticamento cronico, che li distingue sia dalle persone sane che da quelle con febbre da cause note. 

È utile, inoltre, ricordare quanto sia dannoso lo stress cronico, in quanto può portare a diverse problematiche di salute, tra cui un maggior rischio di malattie cardiovascolari, disturbi gastrointestinali, problemi di memoria e concentrazione, disturbi del sonno, emicranie, invecchiamento precoce; oltre a influire negativamente sul sistema immunitario.

Come riconoscere la febbre da stress o affaticamento

La febbre da affaticamento o da stress psicofisico si riconosce per la temperatura corporea che caratterizza questo stato febbrile.

Si parla di febbre da cause legate a infezione virale e batterica, per esempio, quando il termometro supera i 38 gradi.

Mentre quando resta intorno ai 37 gradi è più corretto parlare di ipertermia, ed è questo è il caso delle febbri da stress o da stanchezza. In genere, i valori di riferimento non superano mai i 37.5 gradi, o comunque rimangono sotto i 38° C.

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Attenzione: i virus influenzali possono essere presenti tutto l'anno, ma di solito sono più comuni durante l'autunno e l'inverno; questo pattern stagionale è dovuto a diversi fattori, come le condizioni climatiche e le abitudini sociali che favoriscono la trasmissione del virus.

Ma la febbre da influenza (ovvero, da infezione virale) non è da confondere con il raffreddore, pur sempre una malattia respiratoria con sintomi simili più lievi come naso che cola, starnuti e mal di gola, con un esordio meno brusco e un decorso più breve e graduale.

Inoltre, la febbre da infezione può accompagnarsi anche ad altri sintomi come: temperature al di sopra dei 38° C, dolori muscolaribrividi, eventuali condizioni di salute più serie, come polmonite e infezioni batteriche secondarie (nelle persone anziani, nei bambini piccoli e in persone con patologie croniche).

Cause della febbre da stanchezza

Lo stress può influenzare il sistema nervoso autonomo, in particolare il sistema simpatico, che può indurre una risposta febbrile anche in assenza di infezione.

La febbre da stress si manifesta di solito come una temperatura corporea che si attesta tra i 37,5°C e i 38,5°C.

Le cause possono essere:

  • un evento o una serie di eventi traumatici;
  • una condizione di vita particolarmente stressante;
  • una routine quotidiana frenetica, iperattiva;
  • un sonno irregolare o disturbato, con frequenti risvegli e intensa attività cerebrale;

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  • stati psicologici caratterizzati da eccessiva preoccupazione, ruminio e/o frustrazione;
  • sovrallenamento o "overtraining" da attività fisica troppo intensa e faticosa;
  • sindrome da fatica cronica;
  • altre condizioni di salute che devono essere diagnosticate.

La febbre psicogena

La febbre psicogena è a tutt'oggi una condizione ancora ritenuta enigmatica perché non accompagnata da cause organiche evidenti o riconoscibili, come le infezioni; spesso è associata a disturbi psicologici come stress, ma anche ansia e depressione. 

Un aspetto caratteristico della febbre psicogena è il suo andamento termico insolito: a differenza delle febbri causate da infezioni, che seguono un pattern relativamente prevedibile, la febbre psicogena può presentare fluttuazioni rapide e ampie della temperatura.

Inoltre, questa condizione si dimostra spesso resistente ai trattamenti convenzionali e i farmaci antipiretici, solitamente efficaci nel ridurre la febbre, sembrano avere scarso effetto sulla febbre psicogena.

Inoltre, la febbre psicogena si presenta spesso accompagnata da altri sintomi somatici inspiegabili, come mal di testa persistenti, dolori addominali ricorrenti e un profondo senso di affaticamento; questo complesso quadro sintomatologico rende difficile distinguere tra cause organiche e psicologiche.

Sintomi della sindrome da stanchezza cronica  

La febbre da affaticamento può essere il sintomo di una condizione passeggera dovuta a una serie di fattori stressanti legati allo stile di vita o a un evento in particolare, ma può anche essere il segnale di una stanchezza cronica, una vera e propria sindrome che si manifesta in modo riconoscibile, ma che richiede comunque una diagnosi per distinguerla da altre condizioni (per es: depressione, anemiafibromialgia, malattia renale cronica, malattia epatica, malattia polmonare, infezione batterica o virale o altro).

Il sintomo principale della sindrome da fatica cronica è una sensazione di stanchezza profonda e debilitante che non migliora con il riposo, e che non può essere spiegata da altre condizioni di salute o da uno sforzo eccessivo. Questa fatica è spesso descritta come simile a quella sperimentata durante un'influenza.

Peggioramento dei sintomi dopo lo sforzo

Le persone che soffrono di stanchezza cronica sono più suscettibili allo sforzo fisico e mentale, con il peggioramento dei sintomi (intolleranza sistemica allo sforzo) anche dopo attività normali.

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Sonno non ristoratore

Nonostante si dorma per molte ore, ci si sveglia sentendosi non riposati, come se non si fosse dormito affatto. Questo sonno non ristoratore contribuisce al senso di affaticamento costante.

In sintesi:

  • mancanza di energia: una stanchezza fisica e/o mentale che rende più difficile la vita quotidiana. Può influire sulla capacità di lavorare, di trascorrere del tempo con gli amici o la famiglia o di svolgere altre attività;
  • sonnolenza: si può avere la sensazione di dover lottare per rimanere svegli, ma la stanchezza può persistere anche dopo il sonno;
  • difficoltà a pensare: anche nota come nebbia cerebrale, questa condizione rende difficile concentrarsi, mantenere l'attenzione e/o ricordare le cose;
  • apatia: perdita di interesse nelle attività più banali o in quelle che prima interessavano.

La febbre da stanchezza nei bambini: quando preoccuparsi?

I bambini in età scolare possono essere soggetti alla febbre da stanchezza in quanto sottoposti a diverse attività impegnative durante la giornata, dallo sport allo studio.

I sintomi da osservare:

  • temperatura corporea lievemente elevata (37-38°C);
  • assenza di altri sintomi influenzali (tosse, raffreddore, ecc.);
  • associazione con giornate intense di attività fisica o mentale.

Secondo gli esperti, la causa principale deve essere cercata in una eccessiva stimolazione del sistema immunitario dovuta allo stress e all'affaticamento, dal quale deriva un temporaneo stato infiammatorio che fa alzare la febbre.

Occasionali episodi di febbre da stanchezza sono innocui: le variazioni giornaliere di temperatura sono fisiologiche nei bambini e avvengono con un range più ampio rispetto agli adulti.

Tuttavia, se gli episodi si ripresentano con frequenza o se la febbre persiste per più giorni, è consigliabile consultare il pediatra perché potrebbe essere il segnale di un eccessivo stress emotivo; infezioni sottostanti; processi infiammatori in corso.

Per ridurre il rischio di febbre da stanchezza nei bambini, è importante garantire al bambino un adeguato riposo notturno; alternare le attività intense a momenti di relax; promuovere una dieta sana ed equilibrata.

Diagnosi della febbre da stanchezza 

È fisiologico attraversare periodi di affaticamento e scarsa energia, anche per una settimana. Se, però, questa condizione peggiora, o dura più di due settimane, è bene rivolgersi al medico.

In questi casi, infatti, la stanchezza potrebbe essere dovuta a una malattia o a un'infezione sottostante, soprattutto se accompagnata da sintomi come febbre lieve, respiro affannoso, perdita di appetito, affaticamento nello svolgere anche semplici attività.

Durante la visita, il medico traccerà la storia clinica del paziente e condurrà un esame fisico per identificare possibili cause di stanchezza e febbre.

Si accerterà che non vi siano alcuni problemi più comuni legati alla febbre; potrà prescrivere esami del sangue per scoprire eventuale anemiaipotiroidismo o epatite; oppure potrà valutare l'ipotesi dei disturbi del sonno che possono generare stress e spossatezza. 

Valentina Montagna | Editor
Scritto da Valentina Montagna | Editor

La mia formazione comprende una laurea in Lingue e Letterature Straniere, arricchita da una specializzazione in Web Project Management. La mia esperienza nel campo si estende per oltre 15 anni, nei quali ho collaborato con nutrizionisti, endocrinologi, medici estetici e dermatologi, psicologi e psicoterapeuti e per un blog di un'azienda che produce format televisivi in ambito alimentazione, cucina, lifestyle.

a cura di Dr. Christian Raddato
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