Farmaci in valigia? Attenzione, in alcuni paesi sono illegali

Alessandra Guiotto | Psicologa clinica e ricercatrice

Ultimo aggiornamento – 24 Luglio, 2018

farmaci in valigia: dove sono legali e dove no

Solitamente una delle prime cose che si fanno quando si sta intraprendendo una vacanza è quella di portarsi via tutto l’occorrente da poter utilizzare in caso di necessità, e ovviamente la priorità è, o dovrebbe essere, sempre la stessa: la salute.

Però in base allo Stato o Paese in cui si va bisogna prestare attenzione a quali farmaci si possono mettere in valigia e quali invece sono illegali per Paese.

Cerchiamo di capirne di più.

Paese che vai, farmaco che trovi

L’alert viene dal Foreign and Commonwealth Office britannico, che invita tutti i viaggiatori a controllare eventuali restrizioni, soprattutto quando si tratta di posti esotici.

Qualora un viaggiatore infranga la regola rischia di ricevere una multa e addirittura in alcuni Paesi, con leggi maggiormente restrittive, anche la prigione.

Un esempio viene dalla Grecia e dagli Emirati Arabi. Ma qual è la più grande difficoltà nel riuscire a rispettare questa regola? Partiamo da un principio. Le leggi che regola il commercio e l’utilizzo dei farmaci variano da Stato a Stato. Insomma, ciò che può essere di uso comune per noi, può essere vietato o non accettato dalle normative di altri Paesi.

Un esempio lampante è la pseudoefedrina, che in Italia è presente in numerosi farmaci da banco (contenuta negli spray decongestionanti nasali) ma è vietata in Giappone. La FCO consiglia quindi di contattare le Ambasciate, le Alte Commissioni o i Consolati dei vari Paesi in cui ci si reca per chiedere un consiglio legale sui farmaci ammessi e quelli vietati.

La pseudoefedrina è però solo un esempio. In Qatar, medicinali che comunemente noi usiamo per il raffreddore e la tosse sono ritenute “sostanze controllate” che devono essere accompagnate da una prescrizione medica.

A Singapore sonniferi, ansiolitici e antidolorifici richiedono invece una licenza.

Anche India, Pakistan e Turchia hanno una loro lista di farmaci non ammessi, così come la Grecia dove molti medicinali appartengono alla categoria “controlled drugs” e necessitano di particolari procedure per poter essere introdotte nel Paese.

Oltre alle restrizioni, anche le dichiarazioni dei medici variano da Paese a Paese. In Costa Rica e in Cina la richiesta del medico deve contenere la durata specifica del trattamento e il dosaggio dei farmaci che si portano appresso. Per quanto riguarda la durata, ovviamente, sono ammesse nel periodo di permanenza solo le pillole sufficienti alla durata del soggiorno, accompagnate dalla nota del medico che ne conferma la giusta quantità per il tempo previsto.

In Indonesia, invece, molti farmaci da prescrizione o trattamenti per Adhd (disturbo di iperattività e dell’attenzione spesso diagnosticato nei bambini) sono illegali.

Devi portare farmaci con te? Ci sono alcuni consigli da seguire

Nonostante le indicazioni, il numero di persone che decide di controllare i farmaci ammessi nei vari Stati è davvero molto basso. Secondo una ricerca condotta su due mila adulti dalla BBC nel Regno Unito, solo il 33% dei viaggiatori si sarebbe informato su quali farmaci si possono portare e quali no prima del viaggio.

Questo indice dimostra che, nonostante quasi la metà della popolazione utilizzi farmaci da prescrizione, 12 milioni di persone non si sono informate, rischiando di incorrere in problemi durante il viaggio o di violare le leggi dei vari Stati.

Per queste ragioni, sempre la BBC, ha stilato una lista di consigli per i viaggiatori che hanno l’esigenza di portare i farmaci con sé.

Per prima cosa, è bene mantenere il farmaco nel contenitore originale. Non solo. È buona norma accompagnare il medicinale alla ricetta medica in cui sono specificati i nomi dei generici e, se possibili, dei principi attivi.

Inoltre, vale il consiglio di tenersi informati sulle variazioni di legiferazione nei vari Stati in cui si vuole viaggiare, in modo da non andare incontro a spiacevoli inconvenienti.

Insomma, abbiamo visto come le leggi inerenti ai farmaci ammessi e illegali mutino da Stato a Stato. Ovviamente ci sono Stati più restrittivi e altri in cui nel momento in cui il farmaco è accompagnato dalla ricetta e dalla prescrizione medica, seppur illegali, possono essere trasportati comunque.

Quindi qualora dovessi avere un dubbio sulla legalità della terapia farmacologica in altri Stati, o volessi essere sicuro di non incorrere in nessuna contravvenzione, informati nei vari siti e nelle varie Ambasciate o Consolati dei Paesi in cui stai per intraprendere il viaggio per evitare ogni possibile problema.

Alessandra Guiotto | Psicologa clinica e ricercatrice
Scritto da Alessandra Guiotto | Psicologa clinica e ricercatrice

Credo fortemente che la salute, sia fisica che mentale, sia il bene più importante di tutti ed è questo che mi ha portato a diventare una psicologa clinica e una ricercatrice. Molte volte le soluzioni sono a un passo da noi, basta solo sapere dove poterle trovare o leggere.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
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