In Italia è possibile chiedere il rimborso di alcuni farmaci, garantito dall’assistenza sanitaria gratuita per i cittadini. A decidere poi quali siano i farmaci rimborsabili e quali no è il Sistema Sanitario Nazionale (SSN), che divide tutti i medicinali in due classi, A e C.
La classe A comprende i farmaci gratuiti, mentre la C quelli a pagamento. Scopriamo insieme quali medicinali appartengono all’una o all’altra categoria!
Classe A e classe C: i criteri di scelta dell’SSN
Il compito di decidere quali farmaci vadano assegnati alla classe A e quali alla classe C spetta all’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA). Per prima cosa, è necessario che vengano esaminati tutti gli studi scientifici eseguiti sul farmaco in questione, per procedere così con una valutazione della sua efficacia.
Nella classe A vengono inseriti soltanto i farmaci che vengono considerati essenziali, così come i medicinali per malattie croniche. Sono farmaci impiegati per patologie gravi, croniche e acute, che servono per mantenere adeguati i Livelli Essenziali di Assistenza Sanitaria, che il SSN deve garantire. Questi medicinali saranno acquistabili gratuitamente in farmacia con una ricetta medica, anche se alcuni di questo potrebbero essere inseriti nella fascia A solo in ambito ospedaliero. In tal caso, vengono definiti farmaci di fascia H.
Se, invece, il farmaco non viene valutato come essenziale oppure non viene riscontrata un’efficacia adeguata al proprio costo, viene inserito nella classe C. Si tratta principalmente di farmaci utilizzati per patologie lievi, per le quali non risultano necessari i cosiddetti medicinali salvavita, per cui occorre sempre la prescrizione medica.
Dal 2005 è stata inoltre aggiunta una classe per i farmaci di automedicazione (non soggetti quindi a ricetta medica), ovvero la fascia C-bis.
Per evitare che un medico prescriva farmaci di classe C quando ne esiste un farmaco equivalente di classe A, per legge egli è obbligato a informare il paziente dell’alternativa avente la stessa composizione in principi attivi, uguale forma farmaceutica, via di somministrazione, modalità di rilascio e dosaggio.
Per sapere quali sono i farmaci inseriti nella fascia A, l’AIFA mette a disposizione di tutti un prontuario periodicamente aggiornato. Per consentire una certa trasparenza e che i prezzi dei farmaci siano uguali in tutte le Regioni, l’attuale normativa prevede infatti che l’AIFA individui e pubblichi la «lista di trasparenza», ovvero una lista dei farmaci con i relativi prezzi di riferimento, per comunicare l’importo massimo che può essere rimborsato di un determinato farmaco.
I farmaci generici
Ogni farmaco è protetto da un brevetto, il quale attesta che solo l’azienda che lo detiene possiede il diritto esclusivo di commerciare quel determinato farmaco. Il brevetto, in poche parole, consente alle aziende farmaceutiche di guadagnare per un certo tempo – che in Italia corrisponde a 15 anni – dalla vendita del farmaco da loro sintetizzato.
Terminato questo periodo, qualsiasi azienda può vendere il farmaco in questione, a un prezzo almeno del 20% inferiore rispetto a quello iniziale a cui lo vendeva l’azienda produttrice. Per quanto riguarda i farmaci generici, si tratta semplicemente di farmaci per i quali è scaduto il brevetto. Sono medicinali che contengono la stessa quantità di principio attivo e che presentano la stessa biodisponibilità di un altro di marca con brevetto scaduto.
Al posto del nome commerciale, vengono indicati con il nome del principio attivo seguito dal nome dell’azienda che farmaceutica che lo produce.
Cosa significa sostituibilità di un farmaco prescritto?
Per alcuni farmaci esiste un’alternativa, spesso più economica, che può essere prescritta dal nostro medico. In generale, per i farmaci di classe A possono esistere dei co-marketer o corrispondenti generici. Per i farmaci di classe C, invece, esistono corrispondenti generici.
Per i medicinali di classe C-bis, ovvero di automedicazione che non necessitano di ricetta medica, è possibile chiedere direttamente al farmacista dell’esistenza di farmaci generici ad un prezzo inferiore. In questo caso, spetta all’acquirente scegliere quale alternativa acquistare.
Se il medico prescrive un farmaco di fascia A che ancora è coperto da brevetto e che al momento non è disponibile in farmacia, è possibile sostituire tale farmaco con un co-marketer, ovvero un prodotto identico sotto ogni punto di vista e diverso solo per il nome con cui è stato messo in commercio.
Se un paziente si presenta in farmacia con una ricetta su cui il medico ha prescritto un farmaco di classe A il cui brevetto è scaduto, senza aver espressamente indicato di non sostituire la propria prescrizione, il farmacista ha l’obbligo di fornire il farmaco bioequivalente che ha il prezzo più basso. Se il paziente vuole comunque il farmaco prescritto dal medico, spetta a lui coprire la differenza di prezzo.
Quando il vostro medico di famiglia o uno specialista vi prescrive un farmaco, cercate sempre di informarvi se esistono alternative più economiche o se sono rimborsabili dal Sistema Sanitario Nazionale. Questa è una guida di base: se avete dei dubbi sul farmaco da acquistare provate a chiedere anche al vostro farmacista di fiducia o al medico!