Fame continua o sazietà? Dipende tutto dagli ormoni

Paolo Pate | Blogger

Ultimo aggiornamento – 14 Ottobre, 2015

Ogni organismo vivente ha la necessità biologica di trovare combustibile utile a generare energia: è il cibo che serve per sopravvivere. Gli ormoni guidano questo complesso sistema di assunzione di cibo. I livelli ormonali cambiano in base al variare del peso corporeo.

La funzione del cervello

Il sistema corporeo che regola l’assunzione di cibo è coordinato dall’ipotalamo, posizionato sotto la linea mediana del cervello, che è in grado di attivare cellule nervose che inducono la sensazione della fame. Questo processo avviene attraverso la produzione di due specifiche proteine: la neuropeptide Y (NPY) e il peptide Agouti-correlato (AGRP).

Vicino a queste due cellule si trovano dei fasci nervosi che inibiscono fortemente la sensazione della fame, producendo due proteine: il trascritto regolato da cocaina e anfetamine (CART) e l’ormone-melanocita stimolante (αMSH).

Queste cellule nervose inviano segnali di stimolazione della fame ad altre zone dell’ipotalamo. Lo stimolo della fame dipende, quindi, dall’equilibrio dell’attività tra questi gruppi di neuroni.

L’attività è controllata dagli ormoni che circolano nel sangue e provengono da vari tessuti del corpo. Tali ormoni aspirano e accumulano energia da varie parti del corpo, immagazzinandone anche grandi quantità e regolando così l’alternarsi tra l’azione dei “neuroni-fame” e quella dei “neuroni-sazietà”. 

Gli ormoni nel sangue

Ecco come i diversi ormoni operano nell’organismo, circolando nel sangue.

Grelina

È prodotta nello stomaco, agisce sui neuroni nell’ipotalamo aumentando la sensazione di fame. Quando lo stomaco è vuoto, il rilascio di grelina aumenta; quando invece è pieno, diminuisce.

Peptide 5 tipo-insulina

È prodotto nel colon e aumenta la sensazione di fame. Ancora non si conosce nei dettagli il suo ruolo fisiologico. 

Colecistochinina

È prodotta nell’intestino tenue superiore, dà sensazioni di sazietà. È rilasciata quando il cibo raggiunge l’intestino tenue. Appena iniettato nel cervello di topi, questi hanno subito smesso di mangiare. 

Peptide YY e Peptide 1 tipo-glucagone e Oxyntomodulin uroguanilina

Sono prodotti nell’ultima parte del piccolo intestino ed aumentano la sensazione di sazietà. Quando il cibo si deposita nell’intestino, questi ormoni vengono rilasciati nell’organismo.

Leptina

È il più potente ormone che sopprime l’appetito, è prodotto nelle cellule adipose. Più cellule di grasso sono presenti nel corpo umano, più leptina può essere prodotta.

Amilina e Insulina e Polipeptide pancreatico

Sono prodotti nel pancreas. Inibiscono lo stimolo della fame, suggerendo al corpo la mancanza di energie sufficienti per continuare a mangiare (questa funzione è propria soprattutto dell’insulina). Il livello di ormoni che producono sensazioni di sazietà aumenta dopo i pasti, fino a toccare un picco 30-60 minuti più tardi. Dopo tre/quattro ore, tornano gradualmente ai loro livelli. L’ipotalamo riceve segnali chimici provenienti anche da sostanze messaggere come la dopamina, gli endocannabinoidi e la serotonina, che influenzano anch’essi il comportamento alimentare.

La perdita di peso e gli ormoni

Diversi studi hanno confermato come la perdita di peso sia associata a cambiamenti ormonali.

Perdendo peso, infatti, i livelli di leptina diminuiscono profondamente. Altri cambiamenti ormonali (l’incremento della circolazione di grelina, di polipeptide pancreatico e la riduzione del peptide YY), favoriscono il recupero del peso perduto, aumentando la fame e riducendo la sensazione di sazietà; questo migliora la capacità dell’organismo di immagazzinare il grasso.

Tali mutamenti ormonali stimolano l’organismo per almeno un anno dalla perdita di peso. Per attenuare (o sopprimere) gli stimoli della fame, è possibile sostituire alcuni componenti ormonali. Il farmaco ideale per mantenere il proprio peso sarebbe una miscela di alcuni specifici ormoni che già circolano nel sangue.

Se è vero che molti esperimenti in merito sono stati recentemente approvati da diversi organismi di regolamentazione medica negli Stati Uniti e in Europa, prima di produrre un farmaco simile, tuttavia, è necessario che le ricerche scientifiche in atto vengano portate a termine con risultati positivi.

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Scrittura, volontariato, lettura, sport, viaggi… sono davvero tante le passioni che possono descrivermi. In ognuna di queste cerco di mettere tutto me stesso per non smettere mai di crescere, cercare la mia strada ed essere felice.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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