Quante volte ci è capitato di essere scontrosi e arrabbiati, in preda alla fame? Non dobbiamo preoccuparci perché in realtà si tratta di processi fisiologici del nostro corpo quando ha bisogno di assumere cibo.
I nutrienti come carboidrati, proteine e grassi si trasformano in zuccheri attraverso il processo di digestione. Gli zuccheri poi vanno nel sistema sanguigno e passano nei vari organi e tessuti. Mano a mano che il tempo passa, il livello di zuccheri nel sangue cala e il cervello inizia a percepire questa situazione come un pericolo per il nostro corpo, perché per continuare a funzionare ha bisogno principalmente di zuccheri.
Quando il livello è troppo basso inizia la difficoltà di concentrazione oppure diventiamo scontrosi.
Perché?
Oltre all’azione del cervello, il calo degli zuccheri nel sangue agisce sugli ormoni della glicemia e anche questi hanno la facoltà di farci diventare irritabili. Il cervello, quando avverte il pericolo per il nostro corpo, inizia a produrre ormoni che aiutino a mantenere un buon livello di zucchero nel sangue. Ci sono quattro tipi diversi di ormoni che possono essere rilasciati:
- l’ormone della crescita
- il glucagone
- l’adrenalina
- il cortisolo
Sono proprio questi ultimi due a essere rilasciati nel sangue, perché utili in situazioni di stress o di minaccia, proprio come quella generata dall’ipoglicemia.
Un’altra causa dell’aggressività che la fame scatena sono i geni che la controllano. Il neuropeptide Y viene rilasciato nel cervello quando siamo affamati e stimola il recettore Y1 che scatena la fame. Questi due componenti però hanno anche un’altra funzione: regolare la rabbia e l’aggressività. Le persone che hanno alti livelli di neuropeptide Y nel liquido cerebrospinale, ad esempio, tendono a essere molto impulsive.
L’aggressività dovuta alla fame è quindi un meccanismo di sopravvivenza che fa parte della nostra natura e ci protegge dal rischio di estinzione. Questo meccanismo è messo in atto anche dagli animali. Oltre però alla componente fisiologica della gestione della fame, esistono anche dei vincoli psicosociali, come la cultura di appartenenza.