I reni sono due importanti organi dalla forma a fagiolo, situati proprio a lati della colonna vertebrale. Hanno un ruolo davvero fondamentale per la salute dell’uomo! Uno dei compiti principali dei reni è quello di filtrare il sangue, depurarlo dai prodotti di scarto dei processi metabolici ed espellerli dal corpo con le urine.
Inoltre, i reni aiutano a regolare i livelli di acqua e di sali minerali del corpo. Ed un loro malfunzionamento potrebbe provocare danni assai seri al nostro organismo. Vediamo perché e, soprattutto, quali esami sono necessari per tenere i reni costantemente monitorati.
I reni non funzionano? Quando è opportuno rivolgersi al medico
I reni svolgono funzioni vitali ed è importante assicurarsi che il loro funzionamento sia impeccabile. Alcune condizioni, come la pressione alta e il diabete, possono danneggiare i reni stessi. È dunque molto importante sottoporsi a controlli specifici per monitorare la funzionalità renale, non solo se si soffre di diabete o di pressione alta. Vi sono infatti alcuni campanelli di allarme che ci dovrebbero far preoccupare, come:
- Sangue nelle urine
- Minzione frequente
- Dolore durante la minzione
- Difficoltà ad urinare
- Gonfiore di mani e piedi a causa delle ritenzione idrica
Attenzione, però. Nessun allarmismo! Un sintomo isolato non indica necessariamente un problema renale. Tuttavia, la presenza di più sintomi contemporaneamente può indicare un reale problema ai reni ed è quindi opportuno proseguire con alcuni esami specifici per i reni.
Gli esami specifici per i reni: quali sono i valori da tenere sotto controllo
Sono diversi gli esami che il medico può consigliare al fine di valutare lo stato di salute dei propri reni. Gli esami ai reni più comuni comprendono:
- Esami delle urine – Questo tipo di esame è necessario per rintracciare la presenza di eventuali proteine e sangue presente nelle urine. Nessun allarmismo, però. La presenza di proteine nelle urine (proteinuria) non è necessariamente indice di una patologia in corso. Anche una lunga sessione di allenamento può portare a proteinuria. Tuttavia, se oltre alle proteine si riscontrano anche estrassi leucocitaria, batteri e nitriti nelle urine, allora è probabile che ci sia un’infezione alle vie urinarie.
- Misurazione della creatinina – La creatinina è una sostanza di rifiuto prodotta dal metabolismo muscolare. La sua misurazione fornisce una buona indicazione sullo stato di salute dei reni. In genere, la misurazione della creatinina si effettua con un comune esame del sangue. Alti livelli di creatinina nel sangue indicano un problema ai reni. Valori di creatinina bassa invece sono più comuni durante la gravidanza. Per avere un quadro completo dei valori di creatinina, alle analisi del sangue per i reni si affianca l’esame di un campione di urina raccolto nelle 24 ore precedenti. Questo esame dà indicazioni sulla capacità dei reni di espellere la creatinina nell’arco della giornata (clearence della creatinina).
- Azotemia (Urea sierica) – Anche questo esame si esegue con l’obiettivo di monitorare la capacità dei reni di ripulire il sangue dai prodotti di scarto. L’azotemia misura la quantità di azoto nel sangue, che solitamente risulta inglobato nelle molecole di urea. L’urea si ottiene dai processi di degradazione delle proteine. Ad ogni modo, non sempre alti livelli di urea indicano un eventuale danno ai reni. Alcuni farmaci come l’aspirina o antibiotici, presi a dosi elevate, possono portare ad alti livelli di urea nel sangue.
- Velocità di filtrazione glomerulare (eGFR) – Questo test aiuta a capire quanto velocemente i reni sono in grado di filtrare il sangue dai vari prodotti di scarto. Questo esame prende in considerazione diversi fattori: livelli di creatinina; sesso; età e peso. Qualsiasi valore inferiore a 60 rappresenta un campanello di allarme per la salute dei propri reni.
Che dire, dunque? I reni sono organi che lavorano costantemente ed è nostro compito prendercene cura, facendo attenzione ai possibili segnali che indicano un problema ai reni.