Gli effetti dello smog sulla salute persistono per decenni

Roberta Nazaro

Ultimo aggiornamento – 16 Febbraio, 2016

L’esposizione all’inquinamento atmosferico può aumentare il rischio di contrarre malattie cardiache polmonari gravi, per più di 30 anni.

Quanto è dannoso l’inquinamento dell’aria?

Secondo uno degli studi più lunghi in materia, l’inquinamento atmosferico può incrementare il rischio di morte prematura, persino per un lasso di tempo lungo decine di anni. Infatti, secondo un team di scienziati inglesi, gli effetti negativi dell’inquinamento sulla salute, come il rischio di sviluppare malattie polmonari e cardiache, possono persistere per più di trent’anni. Gli autori dello studio affermano che eseguire ulteriori ricerche in questo ambito è doveroso.

Perché questa ricerca è innovativa?

L’autore dello studio, la dottoressa Anna Hansell, dell’Imperial College London, ha affermato: “Lo smog ha un impatto ben definito sulla salute, specialmente su cuore e polmoni. L’aspetto innovativo del nostro studio consiste nel lungo lasso di tempo e nella valutazione dettagliata dell’esposizione allo smog, utilizzando le misurazioni dell’inquinamento atmosferico, a partire dagli anni ’70“.

Come sono state condotte le ricerche?

I ricercatori hanno monitorato i livelli di inquinamento atmosferico nelle aree di Inghilterra e Scozia per ben 40 anni, effettuando delle stime nei livelli di smog nel 1971, 1981, 1991 e 2001. Dal 1971 al 1991, sono stati analizzati i livelli di fumo nero e zolfo. Questi tipi di agenti inquinanti sono dovuti principalmente alla combustione dei combustibili fossili, come carbone e olio. Infine, i ricercatori hanno tenuto in considerazione le misurazioni dell’inquinamento da particelle, la cui diffusione è associata a:

  • terra
  • salsedine
  • attività industriali
  • attività edilizie

Queste minuscole particelle possono penetrare nei polmoni o addirittura nel flusso sanguigno.

Quali altri parametri sono stati studiati?

Inoltre, gli studiosi hanno monitorato la salute di 368 mila persone, residenti nelle zone studiate. Le ricerche hanno dimostrato che le malattie polmonari, come bronchiti, enfisemi e polmoniti, sono maggiormente connesse con l’esposizione all’inquinamento, così come anche la morte dovuta a malattie cardiache.

Quali sono stati i risultati ottenuti?

Secondo il coautore della ricerca, Rebecca Ghosh, un individuo che ha vissuto in un’area con un alto tasso di inquinamento nel 1971 ha il 14% in più di probabilità di morire tra il 2002 e il 2009, rispetto a un soggetto residente in una zona a basso tasso di inquinamento. La dottoressa Hansell ha affermato che un’esposizione più recente all’inquinamento ha un maggiore impatto sulla salute, ma che sono necessarie ulteriori ricerche.

Quali sono i fattori che interferiscono con le ricerche?

Sempre secondo il capo dello studio, gli effetti dell’inquinamento sulla salute sono una preoccupazione minore, paragonati ad altri fattori di rischio. Infatti, il rischio di morte precoce dipende molto più strettamente da altri aspetti dello stile di vita, quali:

  • fumo
  • esercizio fisico
  • peso
  • condizioni cliniche, come pressione alta

 

 

Roberta Nazaro
Scritto da Roberta Nazaro

Sono insegnante di inglese e traduttrice, con laurea triennale in Scienza e Tecnica della Mediazione Linguistica e specialistica in Dinamiche Interculturali della Mediazione Linguistica presso l'Università del Salento. L'interesse per l'ambito medico mi ha portata al conseguimento del Master in Traduzione Specialistica in Medicina e Farmacologia conseguito presso il CTI di Milano.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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