I cyber-pediatri della Liguria che rispondono ai dubbi dei genitori via mail, le associazioni di medici che producono materiale informativo per i pazienti, le informazioni su Aids e contraccezioni via sms in Africa e ancora il servizio on line per prenotare un posto al pronto soccorso ad Atlanta.
Grazie al web ci sono infinite possibilità per rendere più facile la vita ai malati. Pazienti.it da un po’ di tempo sta cercando le idee che, in Italia e all’estero, rendono più consapevole il paziente e lo aiutano nella sua quotidianità.
Vediamo qualche spunto dagli Stati Uniti.
La telemedicina negli Usa
“Quando il figlio di 9 anni di Janel Wood – scrive Bloomberg Business Week – ha iniziato a soffrire di emicrania la donna ha deciso di provare una nuova polizza sanitaria che le dà la possibilità di parlare in video conferenza o tramite sms con un medico”.
Durante la pausa pranzo – prosegue l’articolo – la donna si collega a un sito web indicato dalla compagnia assicurativa e racconta al medico di turno il problema del figlio in video conferenza. Il medico consulta la storia clinica del bambino on line e manda alla madre alcuni link di articoli che affrontano il problema. Poi prescrive maggior idratazione e il problema si risolve.
“Così ho potuto riportare mio figlio a scuola senza fargli perdere nessuna lezione. È stato rapido ed efficiente” commenta la donna.
Dati medici on line: la privacy
Secondo i medici intervistati da Bloomberg la telemedicina è un modo per avere un rapporto più continuativo con i pazienti e uno strumento per informarli sulle terapie più adatte al problema senza dover passare per lo studio.
L’articolo racconta l’esperienza di 36 medici dell’ospedale universitario del Minnesota impegnati in questo servizio. Anche on line, come nelle corsie, i medici fanno i turni per essere a disposizione dei pazienti dalle 8 alle 20.
Per risolvere il problema della segretezza dei dati sensibili on line American well, il provider che fornisce il software utilizzato dall’ospedale del Minnesota, ha stretto una collaborazione con Microsoft per offrire ai clienti/pazienti la possibilità di inserire la propria storia medica in internet garantendone la segretezza. Sta al paziente infatti decidere chi può avere accesso a questi dati.
Medici e social network
Oltre a mail, sms e video conferenze molti medici e ospedali stanno usando anche facebook e twitter come strumenti per dare informazioni ma anche per creare community dove i pazienti possono raccontare la loro esperienza.
Secondo il dottor Jeff Livingstone, ginecologo di Irving che vanta 600 fans su facebook e più di 1.550 followers su twitter, questi strumenti sono in grado di educare i pazienti grazie ai link e ad altri contenuti postati sulle sue pagine.
“ Se aiutiamo i nostri pazienti a diventare più consapevoli e responsabili nella gestione della loro salute, alla fine riescono anche a prendere le decisioni più adeguate”, commenta.
Questo succede negli Stati Uniti dove il sistema sanitario è radicalmente diverso dal nostro. Molte di questi servizi sono a pagamento (dai 10 a 50 dollari a consulto) e oltre a questo c’è una componente pubblicitaria e autopromozionale proibita in Italia. Si tratta quindi di studiare queste idee e renderle applicabili al nostro sistema. Sembra evidente che almeno all’inizio si dovrà aspettare l’iniziativa individuale e gratuita di qualche medico, poi ci sarà anche un cambiamento culturale. La sensibilità, però, sta già cambiando anche da noi. Pazienti.org continuerà a parlarne.