Pochi giorni fa parlavamo di anoressia e sfilate. A due giorni dalla chiusura della Fashion Week Milanese c’è ancora qualcosa che vorremmo segnalare e si tratta della cosiddetta drunkoressia: digiunare per potersi permettere l’aperitivo, ovvero l’anoressia da happy hour.
Termine inventato dai giornalisti del New York Times, significa digiunare per potersi permettere di bere alcolici (calorici), che diventa vera e propria malattia quando si realizza che l’assunzione di alcool, grazie alla relativo introito di zuccheri, procura un senso di sazietà che permette di non avvertire la fame: si finisce per bere al fine di non aver fame.
Drunkoressia non è ancora un termine medico ufficiale, ma si basa su un crescente numero di casi di donne che digiunano tutto il giorno per bilanciare le calorie che ingeriranno la sera sotto forma di alcolici.
In Italia il fenomeno è stato descritto dalla dottoressa Maria Cristina Campanini durante un convegno svoltosi il 5 giugno 2009 a Milano, organizzato dall’Ospedale San Paolo per discutere un progetto sui disturbi alimentari nell’infanzia e nell’adolescenza. “Nel mio studio – racconta Maria Cristina Campanini – sono passate diverse ragazze con disturbi alimentari. Di queste due sono morte, una suicida. Ragazze che, una volta costruito un rapporto di fiducia, raccontano delle “file” durante gli happy hour. Non file per pagare o servirsi al buffet. Ma file di bicchierini superalcolici che bevono, uno dietro l’altro, per sentirsi sazie e disinibite”.
È un fenomeno che Bunnell, ex presidente dell’Associazione Nazionale contro i Disordini Alimentari, ha riscontrato in molte ragazze: l’ossessione per la magrezza, combinato con l’esempio di celebrità come Paris Hilton, Linsdey Lohan e Britney Spears fa sì che molte lo considerino un dato di fatto, se non addirittura un trend alla moda. E in questo caso si tratta di una dieta Slim Fast, solo più divertente, fino a che le conseguenze del cocktail di abuso di alcol e diete estreme non comincia ad avere un costo pesantissimo per la salute. A digiuno, infatti, l’alcol inizia a essere assorbito già cinque minuti dopo l’assunzione: l’euforia è garantita, ma intanto il fegato è costretto agli straordinari. A stomaco pieno, invece, il processo è molto più lento, dalle 2 alle 6 ore. L’alcol viene metabolizzato con gradualità e non raggiunge mai picchi troppo alti nel sangue.
Il fenomeno è ben noto anche al Forum nazionale “Anime fragili” che unisce dottori, familiari e vittime dei disturbi alimentari: “Iniziamo a vedere ragazze che assumono soltanto due-trecento calorie di cibo e fino a quattrocento calorie di alcol”
In questa nuova patologia, i disturbi dell’anoressia (sia psicologici – come il rischio di suicidio, la depressione -, che fisici – complicanze mediche che si estendono a diversi organi e apparati, con gravità variabili a seconda dello stato di malattia, della durata dei sintomi o della loro gravità, non sempre reversibili attraverso la riabilitazione nutrizionale in quanto alcuni apparati ed organi in molti soggetti restano compromessi dalla denutrizione o dalle pratiche compensatorie utilizzate per perdere peso, tra questi l’osso, lo smalto dei denti, il fegato ed il rene), vengono amplificati dai disturbi dell’alcolismo (disturbi psichiatrici, patologie del cavo orale e dell’esofago, disturbi dell’apparato gastro-intestinale, patologie epatiche, cardiopatie).
La drunkoressia rappresenta quindi una miscela di comportamenti autodistruttivi che rischia di rivelarsi letale.
Nota personale: facendo le ricerche per questo pezzo mi è venuta in mente Beatrix, mia simpatica vicina di casa quando abitavo a Milano, nonché filiforme modella. Durante la fashion week lei e le sue colleghe si nutrivano (giuro, le ho viste con i miei occhi) di batuffoli di ovatta imbevuti nella vodka… metodo fenomenale per far passare l’appetito per due giorni, e per riuscire ad indossare la 38 in 180 cm di altezza (unica strada per poter lavorare). Beatrix è quasi morta per una sorta di torsione delle viscere, salvata per i capelli da un DrHouse che le ha aperto la pancia e le ha estratto chili di ovatta intrecciata.