Anche il diabete fa differenze di genere? Seppur con un briciolo di esagerazione, si può affermare che sì, il diabete se la prende soprattutto con le donne. Ed è proprio a loro che è dedicata la Giornata Mondiale del Diabete, che dal 1991 cade il 14 novembre. Perché sono tante le donne che soffrono di questa malattia invalidante, perché per loro le conseguenze sono – molto spesso – peggiori. Ma soprattutto perché le donne possono essere un veicolo di cambiamento e di prevenzione. Per sé e per tutta la famiglia. Vediamo perché.
Complicanze del diabete: peggiori per le donne
Quali sono i rischi maggiori per chi soffre di diabete? Le complicanze cardiovascolari, direte voi. Sì, proprio così. Il cuore è da tenere sempre sotto controllo. Ancor di più se si è donna.
Come ha spiegato il dr. Giorgio Sesti, presidente della Società Italiana di Diabetologia, «il rischio cardiovascolare associato al diabete è costantemente maggiore nelle donne: la probabilità di coronaropatia, per esempio, è del 44 per cento superiore rispetto agli uomini ed è più alto anche il pericolo di ictus”. Insomma il diabete sembra annullare il beneficio di protezione conferito dall’appartenenza al sesso femminile nei confronti delle malattie cardiovascolari.
Anche se parliamo di vista, le carte in tavola non cambiano. Le donne che soffrono di diabete hanno maggiori probabilità di sviluppare disturbi legati alla vista: la retinopatia diabetica e l’edema maculare si manifestano con maggior frequenza nelle donne.
In più, il sesso femminile presenta problematiche correlate alla malattia che gli uomini, invece, non sperimentano: le infezioni del tratto urinario (cistite) aumentano, le infezioni fungine del tratto genitale (candida) anche e la libido si presenta alterata in negativo.
Non solo, seppur per ragioni non ancora del tutto note, a parità di cure, gli uomini raggiungono più facilmente gli obiettivi terapeutici. E come se non bastasse, le differenze nella presentazione clinica della malattia possono ritardare la diagnosi così come l’avvio delle cure più efficaci per ogni quadro clinico. Vediamo perché.
Perché il diabete colpisce le donne?
Il perché, come spesso accade, non è ancora del tutto chiaro. Sono numerose le ipotesi a riguardo ma, purtroppo, nessuna è davvero risolutiva. Alcuni studi sostengono che la colpa sia di un cattivo compenso glicemico, che sembra determinare un maggior rischio di ictus nelle donne: secondo gli autori di queste ricerche, infatti, ogni punto percentuale di aumento dell’emoglobina glicata si associa ad un aumento del rischio di ictus del 6%.
Mai sottovalutare, poi, i fattori ormonali. Nell’uomo, bassi livelli di testosterone sono un fattore di rischio di cardiopatia ischemica, mentre nella donna ad aumentare questo rischio è la presenza di elevati livelli di testosterone. Gli ormoni, inoltre, possono incrementare questi rischi modificando la distribuzione del peso corporeo. Come sappiamo, infatti, le famose «maniglie dell’amore» sono più comuni tra le donne e questa condizione incrementa il rischio di malattia cardiovascolari. Vari studi hanno inoltre dimostrato che l’obesità addominale è più frequente tra i soggetti con diabete di tipo 2, rispetto ai non diabetici e quasi doppia tra le donne con diabete, rispetto ai maschi con diabete.
Infine, non è possibile sottovalutare il fatto che le donne con diabete presentano una maggiore tendenza all’ipercoagulabilità del sangue (elevati livelli di fibrinogeno, fattore VIIc e plasminogeno), così come alterazioni della vasodilatazione endotelio-dipendente e uno stato pro-ossidante: condizioni che possono favorire il verificarsi di patologie trombotiche.
Protagoniste della prevenzione
Seppur nelle donne si manifestino le conseguenze più gravi del diabete, è anche vero che è grazie a loro che si potrebbe puntare maggiormente sulla prevenzione. Sono 4 milioni gli italiani diabetici e oltre un milione quelli che ne soffrono senza esserne consapevoli. In più 10 milioni di persone sembrano essere a rischio. Insomma, non ci si può assolutamente sottrarre dalla diffusione di una cultura di prevenzione.
«L’unico modo per fermare il dilagare del diabete è un impegno massiccio delle donne, anche per questo la giornata mondiale è dedicata a loro» – osserva Enzo Bonora, presidente della Fondazione Diabete Ricerca di SID.
Sono loro, infatti, ad avere una maggiore attenzione per le cure e i trattamenti, sono loro ad avere una maggiore attenzione verso abitudini e stili di vita salutari: è per questo che le donne rappresentano la chiave di volta per cercare di sopire il diffondersi (o il peggioramento) della malattia.
Le iniziative in programma per la Giornata Mondiale
Saranno un migliaio le iniziative in tutta Italia legate alla conoscenza e alla prevenzione del diabete: da oggi fino al 18 novembre.
In particolare, nelle piazze di 500 città italiane sarà possibile valutare il rischio di sviluppare la malattia compilando un questionario, dopodiché sarà possibile ricevere suggerimenti e materiale dedicati alla prevenzione e alla corretta gestione del diabete. Non solo. Saranno molti i servizi di diabetologia e gli ambulatori di Medicina Generale che saranno disponibili a effettuare uno screening gratuito per i soggetti a rischio, così come oltre 200 Farmacie Comunali aderenti ad Assofarm.
Saranno attivi anche i servizi di Diabetologia Pediatrica, con focus particolare sul diabete gestazionale, che in Italia colpisce un bambino su sette. Insomma, la prevenzione sarà per tutti!