Mal di testa, crampi addominali, dolori muscolari o ossei: sono tante le persone che hanno sofferto, almeno una volta nella vita, di un qualche tipo di dolore cronico, mettendo a rischio lo svolgersi delle proprie attività quotidiane. Ancora oggi, non si hanno sufficienti studi sull’efficacia dei farmaci per affrontare questa emergenza. Recentemente, però, si è tornato a parlare del famoso effetto placebo, anche in questo campo.
Una nuova cura contro i dolori cronici
Un recente studio, pubblicato su Nature Communication, ha dimostrato che pillole di zucchero potrebbero, a volte, donare sollievo dal dolore cronico. Placebo, insomma.
Non è una novità. Il mondo medico ha sempre saputo che alcune persone hanno più probabilità di altre di sperimentare una risposta al placebo, ma pochi studi hanno identificato i tratti previsti da questa risposta.
Secondo il dr. A.V. Apkarian, ricercatore a capo dello studio, nonché professore di fisiologia alla Northwestern University Feinberg School di Medicina a Chicago, la risposta al placebo non è prevedibile, perché non si base sulla fisiologia. È piuttosto una sorta di artefatto statistico.
Così, i ricercatori hanno condotto lo studio su più di 60 persone con un dolore alla schiena cronico. Tra esse:
- 43 hanno ricevuto un trattamento con placebo
- 5 hanno ricevuto un trattamento con farmaci attivi
- 20 non hanno ricevuto alcun trattamento
Il 56% dei pazienti trattati con placebo ha avuto una riduzione del dolore di circa il 33%. Secondo i test psicologici, inoltre, chi ha risposto al trattamento con il placebo era più consapevole emotivamente, più sensibile al proprio ambiente e più aperto all’esperienza che stava per compiere. Le scansioni delle immagini neurologiche hanno dimostrato anche differenze strutturali e funzionali nei cervelli delle persone trattate con placebo rispetto alle altre.
Basta oppioidi?
Secondo la dr.ssa Luana Colloca, Neuroscienziata presso l’University of Maryland School of Nursing, questo studio potrebbe portare a dei risultati importantissimi. Il placebo, infatti, potrebbe un giorno sostituire gli oppioidi poiché, secondo gli studi, esso potrebbe alleviare il dolore di molte persone che soffrono di fibromialgia, artrite, sindrome del colon irritabile e mal di schiena cronico.
Negli USA dall’8% al 12% di persone alle quali sono prescritti oppioidi contro il dolore cronico, ne sviluppano una dipendenza e, perciò, il placebo potrebbe essere la soluzione ideale perché potrebbe combattere il dolore senza rischio di dipendenza. In alcuni casi, i partecipanti allo studio non sapevano se stessero assumendo placebo o farmaci.
Insomma, la sola abitudine di assumere una pillola possa essere importante per innescare nel cervello la capacità di inibire il dolore. Il dr. Michael Bernstein ritiene che prima di poter confermare l’abbandono degli oppioidi, è fondamentale che si facciano ulteriori ricerche per garantire questi risultati.
Certo, in molti potrebbero essere riluttanti nell’assumere il placebo come strategia di trattamento, perché per anni esso è stato considerato un farmaco non somministrato per un reale beneficio del paziente. Ora, però, sono sempre più i risultati che ne confermano l’efficacia.