Hai presente la realtà virtuale dei videogiochi? Non è solo fantascienza, esiste davvero, ed esistono speciali occhiali che ti permettono di esplorarla. Si tratta di strumenti estremamente sofisticati, ma ancora molto imperfetti: tra i principali difetti, possono essere dannosi alla salute.
L’dea di poter vivere in un mondo virtuale ha comunque eccitato tutti i presenti durante il lancio dei nuovi DK2, occhiali all’avanguardia per realtà virtuali, l’ultimo gingillo creato dalla Oculus VR, azienda leader nelle ipertecnologie visive per la realtà virtuale dei gaming e non solo.
DK2: ecco cosa è
DK2 doveva consentire ”un’esperienza virtuale” finalmente priva di ”effetti collaterali per la salute”. Superando così il maggior ostacolo a un’esperienza virtuale soddisfacente: l’affaticamento fisico.
Solo che non è così. Anche questi nuovi occhiali, proprio come il modello precedente, il sofisticatissimo DK1, presentano pericoli reali per la nostra salute.
Già all’ingresso di Oculus Connect, il grande evento organizzato dall’azienda produttrice per il lancio di DK2, gli appassionati che hanno potuto provare l’occhiale sono stati informati che “l’esperienza della realtà virtuale può provocare disturbi” quali:
- mal d’auto o mal di mare intensi
- vertigini
- disturbi visivi
- nausea
- disorientamento
- stordimento
- abnormalità della visione e altri disturbi
Si tratta degli stessi disturbi provocati dal DK1 e dagli altri dispositivi meno evoluti.
Com’è possibile che le innovazioni tecnologiche non abbiano prodotto risultati significativi? Forse il problema è proprio “l’esperienza della realtà virtuale“?
DK2 è caratterizzato da una latenza migliore rispetto al modello precedente DK1, e dalla presenza di una fotocamera posizionale sull’occhiale, il tutto per migliorare sensibilmente la possibilità di muoversi nello spazio virtuale, accelerando la velocità degli aggiornamenti, e avvicinando un altro po’ la realtà virtuale a quella reale.
Ma anche indossando DK2 la realtà digitale virtuale continua ad essere estremamente imperfetta e inadeguata alla nostra raffinata capacità percettiva, causando un forte stress ai nostri sensi. Purtroppo la salute dei consumatori non è ancora al sicuro. Vedremo nella realtà del futuro.