La Società Italiana di Endocrinologia (SIE), la Società Italiana di Andrologia e Medicina della Sessualità (SIAMS) e la Società Italiana di Pediatria (SIP) si sono unite per promuovere percorsi di prevenzione dai disturbi ormonali, patologie molto frequenti nei maschi adulti.
Si stima che il 50% di tali disturbi (fimosi, varicocele, criptorchidismo, infezioni genitali, eiaculazione precoce, impotenza) potrebbero essere evitati con controlli periodici e diagnosi precoce.
Queste patologie hanno origine soprattutto nell’infanzia e nell’adolescenza, periodo importante per lo sviluppo ormonale di un ragazzo. Proprio in questi anni spesso l’assistenza sanitaria e l’attività di prevenzione si interrompono, perché il ragazzo è sospeso tra cure pediatriche e visite del medico di base. Ecco che allora molti problemi ormonali e sessuali finiscono per passare inosservati.
Il Congresso Nazionale di Pediatria
Quest’anno, per la prima volta, endocrinologi, andrologi e pediatri italiani hanno unito le forze nel corso del 71° Congresso Nazionale di Pediatria (Roma, 4-6 giugno), dedicato ai problemi ormonali del bambino, per valutare meglio le condizioni di rischio sin dai primi anni dell’infanzia.
“Si tratta ormai di un’alleanza necessaria: per la salute delle nuove generazioni è fondamentale l’opera di prevenzione. È indispensabile promuovere il dialogo tra pediatri, medici di base ed endocrinologi, soprattutto perché la prevenzione di patologie ormonali si concentra nei primi anni di vita fino alla pubertà. Bisogna diffondere sempre di più la cultura della diagnosi precoce”, ha detto Andrea Lenzi, professore di Endocrinologia e direttore della Sezione di Fisiopatologia Medica del Dipartimento di Medicina Sperimentale all’Università “La Sapienza” di Roma, nonché Presidente SIE.
Al Congresso si è discusso soprattutto del passaggio dall’assistenza pediatrica alle cure andrologiche, con particolare attenzione alle patologie più trascurate.
“L’80% dei problemi andrologici di un adulto si sviluppa nell’infanzia e nell’adolescenza ed il 50% di questi casi potrebbero essere risolti con un’opera di prevenzione. Bisogna che pediatri generalisti ed endocrinologi collaborino affinché un ragazzo con disturbi endocrini riceva un’assistenza continuativa adeguata anche quando i genitori smettono di portarlo dal pediatra, in quegli anni in cui l’assistenza medica è spesso assente. Solo così si può garantire un’efficace prevenzione”.
L’importanza della prevenzione
La visita endocrinologica e andrologica devono poter essere eseguite da qualsiasi pediatra. Un percorso assistenziale adeguato dovrebbe essere così strutturato:
- visite regolari nei primi due anni di vita
- visite regolari tra i 9 e i 12 anni
- controlli annuali dai 16 ai 18 anni
In particolare, vanno valutati la posizione dei testicoli e l’eventuale presenza di alterazioni del pene e del meato uretrale.
Promuovere una cultura della prevenzione endocrinologica ed andrologica vuol dire educare prima di tutto i genitori. La diagnosi precoce è l’unico strumento valido per identificare tempestivamente la presenza di tumori del testicolo o neoplasia, disturbo che colpisce più di frequente giovani tra i 15 e i 35 anni.