La psoriasi è una malattia infiammatoria cronica autoimmune. Questo disturbo cutaneo è piuttosto diffuso e – purtroppo – è solitamente associato ad altre patologie.
Oltre al disagio fisico, chi ne è affetto presenta anche un maggiore carico psicologico. A tal proposito, diverse ricerche hanno evidenziato che chi soffre di psoriasi sembra essere predisposto a sviluppare disturbi del sonno. Questi disturbi – come potete immaginare – influenzano negativamente la vita dei pazienti, visto il ruolo fondamentale del riposo per il benessere e la salute di ognuno di noi.
Ma che tipo di relazione vi è tra psoriasi e disturbi del sonno? Sono diverse le ricerche che hanno indagato questo rapporto. Ed una revisione di questi studi è stata riportata dalla rivista scientifica Plos One, che si è anche focalizzata sulle misure e sulla metodologia adottate per valutare il sonno. Vediamo di capirne di più.
Disturbi del sonno e psoriasi: c’è un legame?
La revisione sistematica di Plos One ha riportato che – nella maggior parte degli studi – i disturbi del sonno sono associati a:
- Prurito
- Umore scarso
- Dolore
Questa conclusione appare coerente con le ricerche relative ad altre condizioni pruriginose. L’ipotesi è che il prurito, l’umore e il dolore influenzino negativamente il sonno. Nella maggior parte delle ricerche considerate mancano però alcuni fattori chiave, come delle misure oggettive per valutare il sonno così come un’ipotesi guidata.
Inoltre, la revisione sottolinea come vi sia una scarsità di evidenze solide e coerenti. In soggetti affetti da psoriasi, infatti, i tassi di disturbi del sonno segnalati sono molto variabili.
Insomma, appare piuttosto evidente l’impossibilità di trarre conclusioni definitive sul rapporto tra psoriasi e disturbi del sonno, così come sulla natura di questi ultimi. È anche palese la necessità di utilizzare un approccio sistematico e coerente nelle future indagini, ad esempio adottando misure universali e validate per il sonno.
Di certo, però, è inutile negare che il dolore e il prurito possono causare l’insonnia, che a sua volta porta a una sensazione di affaticamento, che implica più dolore e prurito, che porta a dormire ancora peggio.
Psoriasi: 10 suggerimenti per diminuire lo stress (e dormire meglio!)
Come già anticipato, chi è affetto da psoriasi presenta solitamente un carico psicologico maggiore. A tal proposito, gli esperti della National Psoriasis Foundation raccomandano di tenere sempre sotto controllo i seguenti fattori chiave, per ridurre sia lo stress sia i disturbi del sonno ad essi correlati:
- Attività fisica
- Alimentazione
- Fumo
Nelle lista per convivere con la psoriasi, la Fondazione ha presentato nove suggerimenti, uno dei quali riguarda proprio un disturbo del sonno. Eccoli:
Diminuire il carico di stress
Che lo stress influenzi negativamente la psoriasi – così come molte altre malattie – è piuttosto scontato. Come suggerito dagli stessi dermatologi, per evitare un peggioramento delle chiazze sulla cute è opportuno limitare lo stress.
Tenere sotto controllo l’insonnia
Non riposarsi adeguatamente non è mai una scelta saggia, soprattutto in caso di psoriasi. Guarire dall’insonnia non è semplice, ma potrebbe aiutare focalizzandovi su eventi positivi e momenti felici.
Evitare pensieri negativi
Pensando positivo e mantenendo la calma, i problemi (e anche la psoriasi!) si affrontano nel migliore dei modi. Adottando un atteggiamento pessimistico, avviene invece il contrario. In caso di problemi, quindi, ripetetevi sempre: “andrà tutto bene”.
Chiedere aiuto
Qualora non riusciste a controllare i tre accorgimenti appena descritti e l’ansia prendesse il sopravvento, non esitate a rivolgervi a un esperto. Che sia il vostro medico o uno psicologo poco cambia, l’importante è non sottovalutare queste situazioni.
Svolgere attività fisica
Un allenamento regolare, come evidenziato da recenti studi, può essere considerato una vera e propria medicina. Fare movimento sistematicamente, infatti:
- Previene e contrasta diverse patologie, tra cui la psoriasi
- Riduce lo stress e la depressione
- Contrasta il sovrappeso, diminuendo quindi il rischio di sviluppare patologie associate (quali ipertensione, diabete e dislipidemie)
Scegliere accuratamente lo sport da praticare
Il consiglio degli esperti è quello di iniziare a fare attività fisica con moderazione, da 10 a 30 minuti di camminata. L’ideale sarebbe arrivare a combinare l’attività aerobica e di resistenza per un minimo di 150 minuti settimanali.
In caso di artrite psoriasica, però, dovete prestare particolarmente attenzione a causa dei problemi alle giunture che comporta. A tal proposito sono consigliati yoga, pilates, cyclette o acquagym, in quanto non sovraccaricano le articolazioni.
Seguire un’alimentazione corretta
Una dieta corretta è sempre la scelta migliore. È anche consigliato integrare alla dieta alimenti ricchi di acidi grassi (omega3) perché:
- Favoriscono la diminuzione dei trigliceridi e del colesterolo cattivo
- Prevengono patologie degenerative (soprattutto di tipo cardiaco, in quanto proteggono i vasi sanguigni dalla formazione di placche arteriosclerotiche)
- Riducono lo stato generale di infiammazione dell’organismo, una delle cause della psoriasi
I cibi con omega3 includono:
- Noci
- Nocciole
- Mandorle
- Cereali
- Semi di chia
- Semi di lino
- Alghe
- Fagioli
- Piselli
- Lenticchie
- Ceci
- Soia
La fonte principale di omega3 è però il pesce, in particolare:
- Acciughe
- Sardine
- Sgombro
- Salmone
- Tonno
- Pesce spada
Fare spuntini
Gli spuntini salubri (quali frutta, formaggi o snack dal basso contenuto calorico) sono consigliati perché:
- Aiutano a contenere l’appetito tra i pasti
- Spesso sono visti come una “pausa anti-stress” in ambienti lavorativi o scolastici
- Anche uno stuzzichino potrebbe tirarti su il morale: a tal proposito gli esperti consigliano pop corn o un pezzo di cioccolato fondente, a seconda che preferiate il salato o il dolce.
Non fumare
Fumare, come tutti sappiamo, non è salutare. Può infatti causare una serie di malattie, da condizioni circolatorie al cancro. In caso di psoriasi può però rivelarsi particolarmente pericoloso perché peggiora sia lo stato delle lesioni cutanee e sia l’artrite psoriasica.
Diverse statistiche evidenziano come i tabagisti siano colpiti maggiormente da forme più gravi di psoriasi. Il tabacco influisce anche sull’efficacia delle terapie. Il consiglio appare quindi ovvio: smettere di fumare! Se necessario, non esitate a rivolgervi ad un medico per capire come fare.
Come per tutte le condizioni, non trascurate né sottovalutate la psoriasi. Seguite pure questi consigli, ma non sostituiteli alla terapia prescritta dal vostro medico curante o dermatologo.