Dire parolacce migliora le performance?

Elena Marchesi | Biologa e ricercatrice

Ultimo aggiornamento – 29 Giugno, 2017

Gli effetti del dire parolacce

Un nuovo studio sembra suggerire che dire parolacce aiuti le persone a calmarsi, oltre che ad aumentare la forza muscolare e la resistenza. Secondo alcuni ricercatori, ad esempio, potrebbe addirittura aiutare un ciclista a trovare la forza per completare la salita di una collina o un giocatore di tennis a colpire la palla più forte.

A tal proposito, sono stati condotti alcuni test in cui i volontari dovevano imprecare prima di intense sessioni su cyclette e prima di utilizzare un dispositivo in grado di misurare la forza della presa della mano. In entrambi i casi, le prestazioni risultavano migliorate significativamente quando sono state dette parolacce rispetto a quando si pronunciavano parole “neutre”.

Vediamo insieme questi test nel dettaglio

La ricerca è stata condotta dal dr. Richard Stephens, ricercatore dell’Università di Keele a Staffordshire e include due esperimenti:

  • Nel primo esperimento, 29 volontari con un’età media di 21 anni hanno pedalato duramente su una cyclette per mezzo minuto ripetendo una parolaccia o una parola neutra. Si è osservato che la potenza di picco è aumentata mediamente di 24 Watt quando imprecavano.
  • Nel secondo esperimento, invece, 52 partecipanti di circa la stessa età sono stati sottoposti a prove di forza di presa della mano. Ancora una volta, ai volontari è stato chiesto di imprecare o pronunciare una parola neutra durante le misurazioni. Imprecando, la forza di presa è aumentata mediamente di 2,1 kg.

I risultati sono stati presentati al meeting annuale della British Psychological Society a Brighton.

Nonostante da tale studio risulti evidente che dicendo parolacce la tolleranza al dolore aumenta, il potere di ciò è ancora da capire veramente.

Secondo lo stesso dr. Richard Stephens, imprecare potrebbe stimolare il Sistema Nervoso Simpatico, il quale – tra le cose – è responsabile del batticuore (battito cardiaco accelerato) nelle situazioni di pericolo.

Il sr. Stephens evidenzia inoltre che, se la sua ipotesi si rivelasse vera, le persone sarebbero più forti quando dicono parolacce. Essendo proprio questa la conclusione di entrambi i suoi esperimenti, questa supposizione è avvalorata.

D’altro canto, però, negli ultimi test non è stato evidenziato un aumento della frequenza cardiaca o altri cambiamenti attesi legati all’istinto di sopravvivenza. Ciò sembrerebbe in contrasto con la teoria del dr. Stephens.

Quando dire parolacce è una malattia: la sindrome di Tourette

La sindrome di Gilles de la Tourette (o sindrome di Tourette) è una condizione neurologica che colpisce più maschi che femmine. Solitamente si manifesta durante l’infanzia e i sintomi migliorano durante la crescita, tanto da sparire completamente in alcuni casi.

Chi ne soffre, ad esempio, potrebbe sbattere le palpebre o schiarirsi la gola più e più volte. Altre persone, invece, potrebbero dire parole che non avevano intenzione di dire, parolacce incluse.

I sintomi principali sono i tic. Si distinguono in due tipi:

  • tic motori, se si tratta di movimenti improvvisi e incontrollati;
  • tic vocali, se si tratta di suoni improvvisi e incontrollati.

I tic motori includono:

  • muovere a scatto braccia o testa;
  • sbattere le palpebre;
  • fare delle smorfie;
  • contrarre la bocca;
  • scrollare le spalle.

I tic vocali, invece, includono:

  • abbaiare o guaire;
  • schiarirsi la gola;
  • tossire;
  • grugnire;
  • ripetere ciò che dice qualcun altro;
  • urlare
  • annusare;
  • dire parolacce.

I tic possono essere inoltre semplici o complessi. Un tic semplice colpisce una o poche parti del corpo, come sbattere le palpebre o fare delle smorfie. Un tic complesso, invece, coinvolge molte parti del corpo o coinvolge la parola; alcuni esempi sono saltare e dire parolacce.

Questi tic si manifestano in modo molto differente da paziente in paziente: in alcuni casi sono così lievi da essere impercettibili, in altri si verificano spesso e risultano quindi evidenti. I tic più gravi possono essere imbarazzanti e arrivano a influenzare la vita sociale e lavorativa di chi ne soffre.

Il trattamento della sindrome di Tourette solitamente permette di controllare i tic. È di tipo farmacologico e viene consigliato solo nei casi più gravi. I pazienti che riescono a convivere con questi sintomi, infatti, spesso non seguono alcuna terapia farmacologica.

Qualora insorgessero tic, soprattutto nei più piccoli, sarebbe opportuno rivolgersi al proprio medico per valutare la situazione e seguire eventualmente il trattamento migliore.

Elena Marchesi | Biologa e ricercatrice
Scritto da Elena Marchesi | Biologa e ricercatrice

Diplomata al Liceo Scientifico PNI in Matematica, ho iniziato i miei studi presso la facoltà di Biotecnologie dell’Università degli Studi di Milano, successivamente ho prediletto la facoltà di Science Communication & Bionics presso una Università Internazionale con sede in Germania. Attualmente sto assistendo in un progetto di ricerca finanziato dall’Unione Europea.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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