Diabete e cuore non vanno per nulla d’accordo. Lo sapevate? Per capirlo, basta dare un’occhiata ai numeri. Solo nel nostro Paese, ogni giorno si contano circa 60 decessi per malattie cardiovascolari legate al diabete. Tra queste, l’infarto e l’ictus assumono una posizione di tutto rilievo. Non disperiamo, però. È in arrivo una buona notizia. L’Agenzia Europea del Farmaco (Ema) ha approvato la molecola liraglutide, il primo farmaco antidiabete per la prevenzione delle malattie cardiovascolari più diffuse e, al contempo, più pericolose. Vediamo insieme di cosa si tratta.
Il diabete: un fattore di rischio cardiovascolare
Come abbiamo appena visto, il diabete – tra le sue più gravi conseguenze – può portare all’insufficienza cardiaca, con tutti i rischi correlati a questa pericolosa condizione. Secondo i dati diffusi alcuni anni fa dallo studio RIACE, la prevalenza delle malattie cardiovascolari nel diabete, ossia il numero di persone con diabete che vanno incontro nella loro vita ad almeno una malattia che interessa il cuore, è del 23,2%. In pratica una su quattro.
L’alterazione metabolica tipica di questa malattia, infatti, comporta una scarsa disponibilità di zucchero all’interno delle cellule: ciò accade, appunto, per il mancato effetto dell’insulina. In questi casi, il metabolismo viene reindirizzato verso risorse alternative agli zuccheri, come gli acidi grassi, metabolizzati in modo costante al posto del glucosio.
Cosa accade, dunque? Nei pazienti diabetici, vi è un’accumulo di metaboliti derivati dagli acidi grassi nella cellula miocardica, che rimane “intossicata”, generando – purtroppo – un mal funzionamento. Ma non solo. Questo fattore, generalmente, si associa ad alti livelli di colesterolo LDL cosiddetto “cattivo” che, come sappiamo, può provocare una ostruzione delle arterie.
In più, gran parte dei diabetici soffre di ipertensione: un fattore di rischio in più, che potrebbe generare un malfunzionamento del cuore e lo sviluppo di patologie cardiovascolari.
Infine, chi è affetto da diabete presenta un’inefficiente regolazione dell’emuntorio renale: il rene, infatti, elimina meno acqua e sodio a causa dell’iperglicemia e della iperinsulinemia. Tutto ciò, agevola l’accumulo di fluidi, con conseguente scompenso cardiaco. Ma forse una soluzione c’è. Scopriamo di cosa si tratta.
Il farmaco antidiabete per la prevenzione di malattia cardiovascolari
Parlare di soluzione è forse azzardato ma, sicuramente, per i pazienti con diabete arriva una buon notizia, in ottica di prevenzione delle malattie che interessano il cuore e il sistema cardiovascolare. La ricerca farmacologica, infatti, ha sviluppato dei farmaci antidiabete che prevengono gli eventi cardiovascolari: tra questi, occupa un posto importante il liraglutide, una molecola già presente in commercio, ora con una nuova indicazione terapeutica.
Lo studio leader ha infatti valutato gli effetti di questa molecole (rispetto al placebo) in ben 9.340 pazienti con diabete di tipo 2 che presentavano un rischio di incorrere in malattie cardiovascolari, come infarto o ictus. I soggetti sono stati monitorati per un periodo molto lungo, compreso tra i 3 e i 5 anni. E qui la buona notizia: nelle persone con diabete di tipo 2, infatti, è stato ridotto del 22% il rischio di morte per cause cardiovascolari.
Si tratta «di un risultato particolarmente importante – commenta il dr. Agostino Consoli, endocrinologo e prima voce dello studio in oggetto – poiché evidenzia come liraglutide agisca non solo sull’effetto di riduzione della glicemia, come atteso da parte di un farmaco antidiabete, ma contribuisca a prevenire le complicanze cardiovascolari e la mortalità nel diabete tipo 2, considerando che stiamo parlando della principale causa di morte in queste persone».
Purtroppo, però, sembra che vi sia molta disinformazione in merito a questa correlazione diabete-cuore: il primo passo, dunque, è far conoscere tutti i rischi legati a questa malattia che in Italia colpisce oltre 4 milioni di persone, circa l’8% della popolazione totale. E il trend è in costante aumento.