Un recente studio pubblicato sull'autorevole rivista BMJ Open Diabetes Research & Care ha valutato gli effetti del tè verde e del caffè sul rischio di mortalità tra le persone affette da diabete di tipo 2.
È emerso un dato interessante: il consumo di due o più tazzine di caffè e più di quattro tazze di tè verde ogni giorno è associato a una diminuzione del 63% di mortalità generale.
Quindi sì, secondo questo studio, chi soffre di diabete può trarre vantaggi dal consumo di queste due bevande - a patto che nuove ricerche riescano a confermare l'ipotesi.
Cerchiamo di capirne di più.
Diabete, cosa si rischia davvero
In Italia sono oltre 3 milioni e duecentomila le persone affette da diabete, dunque il 5,3% dell'intera popolazione. A livello globale, ovviamente, c'è un notevole incremento a livello numerico: le persone colpite sono, infatti, 422 milioni.
La problematica non è circoscrivibile al diabete in sé. Questa patologia, infatti, aumenta il rischio di sviluppare diversi tipi di malattie, dal cancro all'osteoporosi, passando per problematiche neurodegenerative e patologie circolatorie.
Certo, i farmaci possono ridurre in modo significativo il rischio di malattie associate al diabete. I professori considerano però anche i cambiamenti dello stile di vita uno dei modi migliori per tenere sotto controllo il diabete di tipo 2, come:
- Dieta sana
- Attività fisica
- Smettere di fumare
Un punto interrogativo rimane aperto sul consumo di tè e caffè: cosa dicono gli studi?
Caffè, tè verde e... diabete
Negli anni, molti scienziati hanno indagato sui potenziali benefici del tè verde sulla salute. Alcuni studi, ad esempio, hanno dimostrato un collegamento tra il consumo di tè verde e un minore rischio di sviluppare il diabete. Altri scienziati, invece, hanno sostenuto con studi e analisi che bere tè verde potrebbe migliorare il controllo del glucosio e la sensibilità all’insulina. Tuttavia, fino ad ora, pochi ricercatori si erano soffermati ad esaminare in modo specifico in che modo il tè verde possa apportare dei benefici alle persone con il diabete di tipo 2.
Anche il caffè ha interessato l’attenzione degli scienziati negli anni. Ci sono infatti alcune prove che un elevato consumo di caffè comporta la riduzione del rischio di sviluppare diabete di tipo 2 rispetto a più bassi consumi.
Diabete a parte, ci sono diverse evidenze scientifiche che il consumo di caffè sia connesso alla riduzione del rischio di mortalità. Tuttavia, proprio come il tè verde, pochi scienziati fino a ora avevano approfondito questa associazione negli individui con diabete.
Sebbene ci siano alcuni limiti inerenti allo studio degli effetti di cibi specifici sulle condizioni di salute, sono in forte aumento le prove che tè verde e caffè possano apportare diversi benefici alla salute.
Recentemente, i ricercatori di Kyushe University, Fukuoka Dental College e Hakujyuji Hospital, tutti in Giappone, si sono prefissati di studiare gli effetti di queste due bevande sul rischio di morte delle persone diabetiche.
Cosa è stato scoperto
Secondo la ricerca, gli individui che bevono più di una tazza di tè verde e caffè al giorno presentano un’incidenza più bassa di morte rispetto a coloro che non consumano affatto tali bevande. Persino dopo aver considerato diverse variabili, gli autori dello studio hanno concluso che «più alti consumi di tè verde e caffè sono stati significativamente associati alla diminuzione della mortalità generale nelle persone con diabete di tipo 2».
Inoltre, gli autori hanno spiegato che «la combinazione dei consumi più alti di tè verde e caffè riducono in modo significativo il rischio di mortalità generale del 63% su un periodo di follow-up medio di circa 5,3 anni».
Guardando solo ai dati del caffè, i ricercatori hanno scoperto che il suo consumo di due o più tazze al giorno riduce fino al 41% il rischio di morte. Mentre con il tè verde il rischio si riduce fino al 40%.
Possibili limiti dello studio
Come la maggior parte delle ricerche che studiano gli effetti di un singolo alimento o di una bevanda sulla popolazione, anche questo studio presenta alcuni limiti.
Per esempio, le informazioni riguardanti il consumo delle bevande prese in esame sul campione sono state estrapolate da un questionario. Ciò, ovviamente, comporta un margine di errori inevitabili nei dati raccolti. Allo stesso modo, le informazioni sulla dieta dei partecipanti provengono dalle loro esclusive dichiarazioni nel corso di cinque anni. Questo significa che i dati raccolti potrebbero essere lievemente differenti da quelli reali. Infine, mancano tutte le informazioni che potrebbero aver influenzato in qualche modo la ricerca, come ad esempio il livello di formazione del campione, ma anche il reddito pro capite.
La più grande limitazione dello studio risiede comunque nella sua natura. Infatti, la ricerca è basata strettamente sull’osservazione dei dati e pertanto è difficile avere delle prove di laboratorio certe riguardo al rapporto di causa-effetto delle bevande prese in esame sulle persone affette da diabete di tipo 2.
Nonostante le limitazioni, lo studio resta comunque di fondamentale importanza e porta in evidenza la stretta correlazione tra una riduzione del rischio di complicazioni dovute al diabete di tipo 2 e il consumo elevato di bevande come tè verde e caffè.